Edoardo Milesi & Archos - Il roccolo abitato
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Il roccolo abitato

Edoardo Milesi & Archos

House  /  Completed
Edoardo Milesi & Archos
Il roccolo è la reinterpretazione in chiave contemporanea di una tipica architettura del paesaggio lombardo. Il progetto parte dalla volontà di mantenere il necessario presidio umano: siamo in presenza di un luogo dove il valore paesistico è il risultato di un lavoro lungo e costante nell’applicazione della tradizionale arte del giardinaggio finalizzata all’uccellagione.

La nuova costruzione si ispira alla tipologia a “roccolo”, termine probabilmente derivato dalla parola gallica roc-roccia dominante e panoramica o dal termine rocco-torre a presidio della campagna, che viene reinterpretata in chiave contemporanea: una rielaborazione tipologica del roccolo di montagna tradotto in casa di vacanze, che mantiene l’impostazione spaziale al centro dell’impianto arboreo, nato e modellato per l’uccellagione, ma spostato a pochi metri di distanza dal blocco esistente. Il progetto ripristina la caratteristica fisionomica del roccolo tipico dell’arco alpino e prealpino lombardo: un semicerchio di carpini in doppio filare con un corridoio centrale coperto dall’intreccio dei rami, che costituisce l’ossatura portante delle pareti e del tetto. All’interno del semicerchio è disposta la cosiddetta buttata, ovvero l’insieme delle piante – ciliegi, betulle, faggi, roveri - sulle quali gli uccelli si posano, per scendere ancora più in basso attirati dalle bacche del boschetto, formato da arbusti produttori di bacche: sorbo dell’uccellatore, sorbo torminale, fitolacca, biancospino. Aggrappato all'edificio a torre che sovrasta di poco gli alberi, è il casello, un volume in aggetto, contenente le diverse funzioni, dove alberga e si nasconde il roccolatore: al piano terra il ricovero semibuio degli uccelli da richiamo, poco più su la cucina e le stanze da letto, in cima le finestre da dove buttare gli spauracchi. Il casello, una costruzione di muratura e legno, è mimetizzato da rampicanti e tappezzanti misti. Le fenditure del casello, dalle quali si scrutano i movimenti dell’avifauna, si alternano a bucature più ampie con differenti aperture funzionali alla caccia e all'uccellagione.
La caratteristica tipica del casello è la discontinuità morfologica dei fronti, costituiti da volumetti eterogenei accorpati e aggettanti, tamponati da materiali diversi: muratura in sasso scialbato, legno, lamiere. Il progetto, in conformità alle vigenti normative in tema di risparmio energetico, adeguamento sismico e accessibilità, utilizza tre tipi di materiali: cemento a vista colorato in pasta testurizzato per la parte strutturale, legno di larice lasciato all'ossidazione naturale, lamiera in zinco-titanio opaco e pre-ossidato. Le facciate presentano bucature differenti a seconda del tipo di materiale con il quale sono state realizzate: fessure orizzontali su quelle in legno, piccole bucature quadrate, in parte vetrate e in parte chiuse da tasselli/tutori in legno per rampicanti, riquadri vetrati nelle pareti metalliche. Tutte le parti vetrate sono opportunamente arretrate e schermate per evitare abbagliamenti e riflessioni nel paesaggio e gli infissi sono tutti posizionati sul filo interno delle murature perimetrali con telaio a scomparsa. Il manto di copertura è in zinco-titanio opaco e pre-ossidato, montato su struttura in legno di larice naturale. Le specie vegetali, tutte autoctone, che si condensano nell'impianto vegetazionale del roccolo, sono suddivise in alto fusti, arbusti e erbacee e forniscono con i loro frutti e semi il nutrimento a numerose specie di uccelli e altri piccoli animali. Il progetto dunque non rappresenta una semplice operazione mimetica, bensì una raffinata integrazione tra il roccolo e il territorio circostante.

Ad eccezione del piano interrato in calcestruzzo armato, le parti strutturali sono state realizzate con la tecnologia a secco, che consente di velocizzare la realizzazione delle opere, di limitare i prodotti di scarto e i materiali di risulta delle demolizioni, con una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale.
La scelta della struttura a secco è stata dettata anche da:
- migliore trasmittanza termica rispetto a pareti tradizionali, a parità di spessore
- migliore prestazione estiva della parete tale parametro permette di non incorrere in fenomeni di surriscaldamento degli ambienti;
- realizzata con il principio di massa molla massa: ottime e performanti per il migliore comfort acustico;
- è antisismica: si deforma ma non si rompe;
- è migliore per la tenuta all’aria dell’involucro esterno dell’edifico;
- è riciclabile e smontabile dopo anni del suo funzionamento.

Gli impianti tecnologici sono stati concepiti con elevati standard per il mantenimento del comfort termoigrometrico e per il risparmio energetico. E’ stata installata una pompa di calore geotermica a sonde verticali, per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria, alimentata con corrente elettrica. Non vi è l’utilizzo di gas metano o di altra fonte di combustibile fossile. Gli ambienti interni sono riscaldati a mezzo di pannelli radianti a pavimento, con termostati ambiente in ogni locale. E’ stato installato un sistema di ventilazione meccanica controllata, per il corretto ricambio d’aria degli ambienti occupati. Sulla copertura dell’edificio sono stati installati pannelli solari fotovoltaici per la produzione di corrente elettrica. Le reti delle acque nere e grigie vengono convogliate nella fossa settica (Imhoff, con adeguati pozzetti degrassatore e sifonato) per la raccolta e la sedimentazione degli scarichi; i reflui uscenti scaricano nell’impianto di subirrigazione. Le acque meteoriche sono convogliate in un pozzo perdente e disperse nel terreno.

Credits

 Clusone (BG)
 Italia
 Privato
 12/2017
 446 mq
 Edoardo Milesi
 Paolo Abbadini, Giulia Anna Milesi (progettisti), Davide Fagiani (render), Roberto Belotti (sicurezza)
 Ing. Alessandro Nani (Progetto e D.L. Impianti meccanici), Guerini Graziano (Progetto e D.L. Impianti elettrici), Ing. Sebastiano Moioli (Progetto e D.L. Strutture), Telmotor S.P.A. (Progetto illuminotecnico)
 Impresa edile Poloni S.r.l. (Opere in c.a.), Marlegno S.r.l. (Strutture in legno), Idraulica F.lli Tirloni & C. S.r.l. (Opere idrauliche), BNM Impianti S.r.l. (impianti elettrici),
 Cristian Carrara, Ezio Manciucca

Curriculum

Edoardo Milesi, nato a Bergamo nel 1954, studia presso l’IUAV e si laurea nel 1979 al Politecnico di Milano con Franca Helg. Esperto in materia di tutela paesistico ambientale, ha conseguito numerose specializzazioni tra le quali Ecologia dell’Architettura,Architettura navale,Architettura religiosa e Arte dei giardini. Lo studio Archos, fondato da Edoardo Milesi nel 1979, è orientato verso un profondo interesse paesistico, ambientale e sociale. Accoglie collaboratori - architetti, designer e grafici - in grado di garantire coerenza di metodo e di indirizzo, flessibilità nei più disparati ambiti progettuali e immediata riconoscibilità delle opere connotate da una costante ricerca. Si occupa di edilizia scolastica, restauri, progettazione di residenze private, ma anche di tutela paesistico ambientale, urbanistica e settore terziario avanzato. E’ presente nei dibattiti sull'architettura e cultura contemporanea,anche attraverso la rivista ArtApp,di cui è direttore.

https://bit.ly/2XnybEK


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