Intervento di restauro interno di un appartamento di 110 mq, collocato all’ultimo piano di una palazzina del centro storico di Bassano del Grappa bombardata durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita nel 1964.
L’unità abitativa si sviluppa su un livello. Il restauro non ha previsto demolizioni o rimodulazioni degli spazi, per non intervenire sui delicati equilibri statici dell’edificio. L’intervento si è focalizzato sul reinterpretare in chiave contemporanea gli spazio di un appartamento degli anni ‘60.
Gli ambienti si sviluppano attorno all’atrio d’ingresso nel quale è presente una grande apertura vetrata che illumina il bagno. Questo spazio diviene l’interno di un cubo interamente bianco e silenzioso nel quale la percezione dello spazio stesso varia a seconda dell’apertura o chiusura delle porte a filo che, grazie alla loro pulizia, contribuiscono alla pulizia dello spazio stesso.
La cucina è divisa in zona pranzo e zona cottura. Questa separazione viene marcata anche dal cambio di pavimentazione, da legno a resina bianca. L’isola continua il gioco cromatico e materico mescolando la finitura laccata colore bianco per le ante e il legno per il top cucina e lo zoccolo che va a staccare i fusti dal pavimento in resina. La cucina massimizza la superficie di piano conformandosi a “L” occupando le pareti disponibili. La zona pranzo, con pavimento in legno, è illuminata da un grande scorrevole di spessore ridotto che guarda verso i tetti del centro storico bassanese. Il tavolo, su disegno, è composto da piano in legno massico posato su gambe in piatti di acciaio verniciato bianco.
Il soggiorno è interpretato come uno spazio intimo per il relax dove l’illuminazione crea una luce soffusa e concentrata in alcuni punti attraverso l’utilizzo di lampade a sospensione e piantane.
Il bagno è stato interamente riorganizzato, lavorando con superfici in resina bianca, inserti in legno e un elemento di arredo azzurro nella zona doccia. La scelta delle palette materiali/colori ha l’obiettivo di rendere luminoso un bagno privo di finestre che viene illuminato di luce riflessa. Il piatto doccia incassato permette una fruizione e una percezione maggiore del piccolo spazio originale. Il mobile contenitivo in noce, su disegno, viene esaltato dalla purezza dell’ambiente. La camera da letto padronale è caratterizzata da un arredo molto sobrio e minimalista di ricordo orientale.
Bassano del Grappa, Vicenza
Italia
Devis Dussin e Maria Artuso
02/2016
110 m2
Didonè Comacchio Architects
Paolo Didonè, Devvy Comacchio
makethatstudio
Curriculum
Didoné Comacchio architects opera nelle diverse scale della pratica architettonica con una disposizione verso la sperimentazione materica e sensoriale, applicando una filosofia progettuale per cui il potenziale del contesto viene considerato l’origine del processo di ricerca. L’incipit dell’elaborazione progettuale è la lettura e la reinterpretazione, in cui il risultato è un manufatto, un concetto che completa la condizione inziale di base, facendo sì che il progetto esalti la realtà in cui è inserito. Gli interventi si dichiarano attraverso l’uso di pochi ma chiari gesti architettonici che diventano amplificatore delle scelte di progetto.
L’approccio progettuale all’intervento trova la sua dimensione comunicativa andando a colpire la sfera sensoriale-emotiva. L’intervento non viene considerato per la sua espressione formale ma per il carico evocativo ad esso affidato.