Piccolo annesso di circa 120mq facente parte di un complesso rurale nella campagna veneta. Costruito nei primi anni del 1900, l’edificio ha subito un restauro di consolidazione verso la fine degli anni '90 per essere adibito ad uso ufficio. Nel 2012 viene riconvertito in abitazione come da sua destinazione d’uso originale.
La casa si sviluppa su tre piani fuori terra, con zona giorno al piano terra e le camere ed i locali di servizio ai piani superiori. Il pavimento presente al momento dell’ultimo restauro era una “veneziana” rossa che si è deciso di mantenere e valorizzare.
Gli ambienti della casa sono caratterizzati dall’alternanza di superfici bianche e legno naturale, alternanza che si trova ripetuta dai soffitti agli arredi.
La cucina riprende la palette cromatica e materica dell’intero intervento alternando a dei fusti bianchi paraschizzi in essenza. Il lavabo a vasca unica è posizionato sotto top e tutti gli elettrodomestici sono ad incasso. La cucina progettata massimizza lo spazio a disposizione, creando una forma ad L per aumentare il piano di lavoro. Il disegno è semplice e funzionale e tiene conto del soffitto travato sopra di essa. Un vano a giorno in tubolare a sezione quadrata verniciato bianco completa l’arredo contenitivo della cucina e dona leggerezza ad un angolo che altrimenti sarebbe risultato troncato dalla presenza della porta finestra che da sul portico della casa.
Il tavolo, su disegno, va a completare la zona pranzo e anche in questo caso viene ripresa l’alternanza tra legno e colore bianco. Il piano è realizzato in abete naturale massiccio mentre le gambe sono in acciaio verniciato bianco.
Nela zona giorno la scala, rifatta negli anni '90, dichiara la sua errata collocazione: è stata quindi ricoperta con una parete mobile rivestita di una pellicola scrivibile come una lavagna, conferendo agli spazi un tono più contemporaneo e consentendo il recupero del vano sottoscala come dispensa a servizio della cucina.
La camera padronale viene arricchita dalla scrivania in abete massiccio che richiama la testata del letto.
Ogni intervento e scelta progettuale ha tenuto in considerazione i materiali e le finiture preesistenti cercando però di inserire nuovi elementi distintivi e chiaramente contemporanei in un contesto architettonico rurale. L’importanza della pavimentazione esistente al piano terra ha guidato la scelta della cromia neutra dei nuovi elementi.
Rosà
Italia
Paolo Didonè, Barbara Bizzotto
06/2013
120 m2
Paolo Didonè, Devvy Comacchio
Paolo Didonè, Devvy Comacchio
Paola Elisa Mobili
makethatstudio
Curriculum
Didoné Comacchio architects opera nelle diverse scale della pratica architettonica con una disposizione verso la sperimentazione materica e sensoriale, applicando una filosofia progettuale per cui il potenziale del contesto viene considerato l’origine del processo di ricerca. L’incipit dell’elaborazione progettuale è la lettura e la reinterpretazione, in cui il risultato è un manufatto, un concetto che completa la condizione inziale di base, facendo sì che il progetto esalti la realtà in cui è inserito. Gli interventi si dichiarano attraverso l’uso di pochi ma chiari gesti architettonici che diventano amplificatore delle scelte di progetto.
L’approccio progettuale all’intervento trova la sua dimensione comunicativa andando a colpire la sfera sensoriale-emotiva. L’intervento non viene considerato per la sua espressione formale ma per il carico evocativo ad esso affidato.