Due Linee Architetti - Cascina dai Nonni
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Cascina dai Nonni

Due Linee Architetti

Kitchen Design Special Contest  /  Completed
Due Linee Architetti
La progettazione e la realizzazione dell’ambiente cucina presentato si inserisce all’interno della totale ristrutturazione, distributiva e funzionale, di un cascinale di inizio ‘900 denominato “Cascina dai Nonni”. “Cascina dai nonni” è un edificio immerso nella collina canellese, paese UNESCO dall’importante tradizione vitivinicola, caratterizzato da un patrimonio naturale e architettonico peculiare.
I committenti, una coppia originaria di Canelli, nipoti di chi ha materialmente costruito la casa, hanno preso la decisione di trasferirsi dalla città alla campagna, ristrutturando quindi questo cascinale, da sempre proprietà e dimora estiva della famiglia. La volontà era quella di creare una casa per loro (come residenza definitiva), aperta ad accogliere i figli e nipoti. Una casa accogliente e ospitale, che si adattasse ai diversi usi e fruitori, comoda e funzionale per una coppia, ma anche aperta a ospitare tutti i componenti della famiglia.

Il cantiere di “Cascina dai nonni” è un cantiere che durante i lavori ha più volte stupito i progettisti, come se la casa parlasse e indicasse attraverso i suoi elementi, che man mano sono stati scoperti eliminando le superfetazioni create nel tempo, la migliore destinazione d’uso delle sue porzioni.

Questo è avvenuto in particolare per l’ambiente cucina. Nel progetto iniziale infatti questo ambiente, che da sempre era stato utilizzato come lavanderia e dispensa, sarebbe stato ristrutturato mantenendone la stessa destinazione d’uso.
Il concept iniziale invece è stato totalmente stravolto. Una volta eliminate la boiserie e una scala di servizio e rimosso l’intonaco esistente, sono stati portati alla luce elementi architettonici che non si pensava potessero essere presenti: un esempio è stata la scoperta di un pozzo che dal pavimento porta ad una cisterna sotterranea oppure i voltini e gli archi in muratura un tempo celati. Questi elementi, carichi di personalità, hanno da subito connotato questo ambiente di ruralità e matericità diventando immediatamente simbolo della storia di questa cascina. Si è quindi deciso di utilizzare questo spazio come quello che costituisce il fulcro della casa, l’ambiente maggiormente vissuto e condiviso: la cucina.
La zona cucina ottenuta è quindi costituita da più zone collegate: la cucina vera e propria, la dispensa e la sala da pranzo, tre ambienti che creano una sinergia da tra di loro offrendo alla famiglia un ampio spazio di condivisione.
La prima zona molto luminosa, grazie alla grande vetrata che affaccia sul cortile interno e mostra il paesaggio collinare, è attrezzato con una porzione di mobili a basi e pensili culminante con uno snack, e un tavolo d’epoca in noce allungabile. I due elementi sono disposti in modo da abbracciare uno dei protagonisti di questo ambiente, il pozzo in mattoni a pavimento, coperto da un vetro calpestabile. Il pozzo dà accesso ad un ambiente ampio il doppio della superficie pavimentata della cucina e profondo 7 metri, il quale era un tempo utilizzato come cisterna di accumulo dell’acqua piovana.
Dalla cucina principale, attraversando l’arco in mattoni, si accede ad un secondo ambiente, la dispensa. La dispensa è stata pensata come luogo delle lavorazioni più manuali, come il lavaggio delle verdure o la realizzazione di impasti, la conservazione di marmellate e conserve. In questo ambiente domina un’isola centrale, con una superficie a bancone lasciata completamente libera ad eccezione del lavello e caratterizzata da una parte a sbalzo finalizzata a facilitare l’aggancio delle tradizionali macchine per fare la pasta. Il tutto culmina con una credenza d’epoca in noce, da sempre proprietà della famiglia.
Dalla dispensa si accede poi alla sala da pranzo, un ambiente caratterizzato da un grande tavolo allungabile in noce disposto vicino ad un camino ed una parete ricca di quadri ed immagini care alla famiglia.
Questi ambienti sono stati quindi pensati per poter offrire un utilizzo mutevole nel tempo, da pochi, ma anche da molti, in modo da poter accogliere e soddisfare esigenze sempre differenti.
Per quanto riguarda le scelte delle finiture, un primo elemento che ha caratterizzato questo ambiente e influenzato le successive decisioni, è stato la scelta dei rivestimenti e delle pavimentazioni. La pavimentazione è in gres porcellanato in pietra di Sardegna (marca Casalgrande Padana, formato 45x90 cm) color Caprera. Questo tipo di pavimentazione è stata utilizzata in tutto il piano terra della casa, creando una superficie materica e unica che ben si confaceva a costituire una base monocromatica che enfatizzasse gli elementi caratteristici della casa, quali i mattoni a vista o le travi in legno recuperate.
Per il rivestimento si è scelto di utilizzare delle cementine esagonali (marca Ragno, serie Rewind) utilizzate nella variante decoro e a tinta unita argilla e corda, le quali con la loro base cromatica a tonalità calda, sono state pensate per dare maggiore luminosità all’ambiente.
Fissati questi due elementi, si è proceduto alla scelta dei materiali e delle colorazioni della cucina. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, per le basi, le colonne, i pensili e l’isola si è optato per un piano top in quarzo antracite perlato, che ben si accosta e enfatizza la varietà delle cementine, associato ad ante in laminato in color graffiato scuro.
Nella scelta degli accessori si è scelto di installare una cappa in acciaio inox ben definita e visibile che andasse a costituire elemento a se stante, enfatizzata anche dalla particolare posa del rivestimento a cementine, e diventasse quindi insieme alla cucina un forte elemento moderno che va a contrastare, e conseguentemente enfatizzare, le parti “rurali” e recuperate della casa. Infine si è scelto di inserire un piano cottura con 5 fuochi, volutamente a gas e con griglie in ghisa dallo stile leggermente retrò.

Credits

 Canelli (Asti)
 Italia
 Privato
 01/2018
 80 mq
 Due Linee Architetti di Manuela Graziano e Celeste Moiso
 Due Linee Architetti di Manuela Graziano e Celeste Moiso
 arch. Martina Ghirardo
 Interni Lab - Biglia Serramenti - Creative Cables - F.C. Impianti - Bettiol Zefferino Impresa Individuale - F.lli Catalano s.n.c.

Curriculum

Due Linee Architetti è un gruppo nato nel 2016 dal desiderio di due giovani architetti, Manuela Graziano e Celeste Moiso, di proseguire e rafforzare una collaborazione nata durante gli studi universitari. Aver avuto un percorso parallelo ha portato a perseguire e a sviluppare una concezione di architettura a tratti simile e a tratti complementare, basata su elementi, forme e caratteristiche che prendono vita dalla natura dei luoghi e degli ambienti in cui si trovano e a cui sono legati. Per Due Linee è quindi elemento fondamentale porre l’attenzione allo studio del contesto, elemento che può dare risposte e suggestioni per una buona architettura.
Due Linee Architetti lavorano principalmente nell’ambiente torinese, ma non dimenticano, prendendo spunto e seguendo progetti di ristrutturazione residenziale, il loro territorio d’origine, Langhe-Monferrato da un lato e Valle Po dall’altro, collina e montagna.

Tag

#Italia  #Due Linee Architetti  #Canelli 

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