Il tema
L’intervento previsto per l’area del Molo Pagliari promosso dall’Autorità Portuale della Spezia originariamente scaturito dalla necessità di una riorganizzazione urbanistica e funzionale del porto commerciale diventa oggi l’occasione per la riqualificazione di un’area degradata sul mare e l’elemento trainante per un miglioramento di tutto il sistema degli spazi aperti che connettono il centro urbano con la parte orientale della città oggi esclusa dal waterfront pubblico e fin dalla sua origine penalizzata per la presenza della zona mercantile.
Il progetto di riconversione d’uso del molo Pagliari prevede la realizzazione delle attrezzature necessarie al trasferimento di tutti quegli insediamenti di nautica sociale, attività legate alla nautica minore oltre ad un buon numero di mitilicultori, che ancora insistono sulle aree destinate all’ampliamento del porto commerciale. La trasformazione ad uso diportistico del molo Pagliari in modo da ospitare strutture e funzioni attualmente dislocate presso le marine del Canaletto e di Fossamastra rappresenta la conditio sine qua non per l’ampliamento del porto commerciale previsto dal Piano Regolatore del Porto che consente al porto stesso di adeguare le sue infrastrutture all’aumento previsto dei traffici marittimi.
Il sito
Il molo Pagliari si trova nella parte di costa più ad Est del Comune della Spezia, area che già da molti anni è in continua trasformazione ed è fortemente infrastrutturata sul mare.
Il paesaggio è costituito da una fascia costiera molto stretta caratterizzata da cantieri navali con alle spalle una collina boscosa con residenze sparse. La percezione visiva di quest’area si ha quasi esclusivamente dal mare e dalla parte opposta del golfo.
Il progetto prende vita da due contrapposte volontà che ne determinano la forma e l’organizzazione. La necessità di avere ambienti indipendenti, privati e flessibili in modo da garantire ad ogni marina la migliore fruibilità dei propri spazi in base alle diverse esigenze e allo stesso tempo l’intento di lasciare il più possibile accessibile al pubblico un’area che si trova proprio alla fine della fascia di rispetto, un importante percorso pedonale e ciclabile che collega il Pagliari alla città.
Obiettivi del progetto
I principali obiettivi del progetto sono:
-il trasferimento delle marine del Canaletto e di Fossamastra per rendere possibile l’ampliamento del porto commerciale;
-la riorganizzazione in un’ unica marina di più di 890 barche di piccole e medie dimensioni, oggi disposte in modo caotico in mezzo al porto commerciale;
- la realizzazione di un polo pubblico nella zona orientale della città con una nuova centralità di un’area sul mare, fino ad ieri con destinazione d’uso militare ed oggi restituita alla città;
- la valorizzazione del molo Pagliari come luogo della memoria, in onore dei profughi ebrei salpati da qui nel 1947 sulla nave Exodus diretta in Palestina, in modo tale da lasciare inalterata nel tempo la sua “leggibilità” e rinnovarne la sua identità.
Il progetto
Il molo Pagliari rappresenta la naturale conclusione della fascia di rispetto tra la città ed il porto, in parte già realizzata; quest’area diviene un polo pubblico che comprende spazi aperti del molo, della nuova darsena e della fascia di rispetto.
L’area di progetto che ha un'estensione di circa 17.000 metri quadrati, suddivisa in tre parti unite dal mare.
Lo spostamento delle 24 tra marine, cantieri e mitilicoltori nell’area ha guidato molte delle scelte progettuali effettuate, al fine di giungere alla stesura di un layout il più possibile partecipato, che mettesse insieme le tante realtà diverse, in modo uniforme, ma contemporaneamente salvaguardando l’identità delle singole unità.
Si tratta di nuovo spazio aperto per la città, dove la trasformazione del molo Pagliari non solo comprende aree private dedicate alle singole marine con pontili, locali per rimessaggio barche e deposito attrezzature, spazi aperti per attività collettive, ma anche una nuova passeggiata in parte su terraferma, in parte su pontili galleggianti, una piazza dei sapori, naturale conclusione della fascia di rispetto, da utilizzare sempre, ma soprattutto in occasione di manifestazioni, quali la festa della marineria o altri eventi artistici, culinari all’aperto.
Il progetto è caratterizzato da sistemazioni a mare e a terra. L’organizzazione e la distribuzione delle barche in mare avviene con nuovi moli accessori o galleggianti, che si trovano ad una quota inferiore (+0,60 m s.l.m.) rispetto a quella del molo, che è a +2,00 m sul livello del mare, lasciando libera la vista e la continuità della terraferma per salvaguardare l’immagine del manufatto storico.
Le opere a terra sono state immaginate come ‘strutture leggere’ modulari, che richiamano la funzione storica del molo, punto di imbarco e sbarco di materiali su vagoni ferroviari.
In generale il volume si sviluppa su due livelli separati, che ospitano piccoli locali, depositi per attrezzature private per la nautica, per la pesca e per la mitilicoltura, in alcuni casi, invece, diventa un unico grande spazio per accogliere funzioni comuni per feste, cene sociali, premiazioni...
Con l’obiettivo di creare delle corti semi-private il costruito assume un andamento rettilineo alternato ad uno spezzato.
La struttura del costruito è composta da una serie di pilastri in acciaio a sezione circolare, disposti in modo da ottenere una maglia quadrata. Ai pilastri sono imbullonate, a diverse quote, due passerelle per le distribuzioni in quota collegate da diverse scale per le distribuzioni verticali.
La dinamicità degli spazi privati è garantita da un sistema di pannelli verticali di colori alternati a caratterizzare le differenti marine. Le varie possibilità di posizionamento dei pannelli permettono di ottenere ambienti di forma e dimensione sempre diverse. Questa soluzione rende mutevole l’aspetto dell’intero intervento conferendogli una forma mutevole nel tempo.
La Spezia
Italia
Autorità portuale della Spezia
17.000 mq
MMAA Studio Manfroni e Associati
Mario Manfroni, Patrizia Burlando, Ramona Ribolini, Sara Grillo, Simone Pastine, Cristina Garau, Alessandra Ferrari
Exa engineering (progetto strutturale)
Curriculum
Lo Studio Manfroni & Associati srl ha esperienze pluridecennali nel settore pubblico e privato, la sua attività è varia ed interessa differenti categorie di progettazione: architettura dal singolo edificio fino ad organismi urbani complessi, opere marittime, infrastrutture e paesaggio. Nel tempo l'attività dello studio si è indirizzata nella trasformazione di aree con differenti destinazioni d'uso con l'obiettivo di realizzare progetti di elevata qualità architettonica con costi controllati. I principali risultati sono stati un elevato grado di concretezza nell'operare e la realizzazione della maggior parte dei progetti pianificati.
Mario Manfroni si laurea in architettura a Firenze nel 1983 e nel 1986 alla Spezia fonda lo MMAA.
Patrizia Burlando nel 1990 si laurea in architettura a Genova, nel 1993 entra a far parte dello MMAA, nel 1997 si specializza in Architettura del Paesaggio e nel 2009 diventa dottore di ricerca. Dal 2011 è docente presso il DAD dell’Università di Genova.