INTRO
Il progetto consiste nella progettazione architettonica e strutturale riguardante la realizzazione di due nuovi ponti ciclo pedonali da realizzarsi sul Naviglio Grande nell'ambito dei lavori della Via d'Acqua. Il concorso è stato indetto da Metropolitana Milanese per conto di EXPO 2015.
I ponti sono progettati tramite l’editor di algoritmi Grasshopper e sono un esempio di progettazione avanzata tramite l’utilizzo di nuove tecnologie parametriche, che consentono il controllo e la generazione di forme complesse a seguito di regole geometriche e matematiche definite nell’algoritmo.
CONCEPT
Il progetto di un ponte pedonale, di per se già tema di estremo interesse per la complessità ed integrazione degli elementi in gioco, diviene poi sfida progettuale, tecnica e culturale, se si considerano anche il valore storico-testimoniale, simbolico e monumentale del Naviglio e del suo intorno.
La linea leggera ed elegante che lo contraddistingue, diviene oggetto fantastico dell'ambiente urbano. La sua struttura antropomorfa viene rivelata al passante. Le sue linee sono ispirate dalla natura, una libellula od un insetto d'acqua, leggero. L'ancoraggio lieve sulle sponde denota la volontà di staccare l'elemento funzionale dal manufatto monumentale del Naviglio. L'immaginario tecnico di uno scalmo, di uno scafo da canottaggio, ma anche la leggerezza ed i materiali di un elegante imbarcazione, di una lancia fluviale. Infine la qualità tecnica dei ponti di ferro di inizio secolo e di quelli funzionali ancora presenti sul Naviglio sono stati di grande ispirazione.
La volontà è stata quella di creare un oggetto riproducibile ed adattabile non solo ai due casi oggetto d'intervento, ma, in futuro, proponibile anche in altre intersezioni.
Il linguaggio contemporaneo, per forma, scelta compositiva, strutturale, materica e morfologica, definisce un nuovo tipo, pur rifacendosi nella sua semplicità a caratteri già presenti nelle tipologie esistenti. La volontà, di rapportarsi in modo nuovo al tema, ma con un oggetto che sia in grado di storicizzarsi in modo naturale, smussandone i contrasti e minimizzando le inevitabili interazioni.
Lo schema é volutamente semplice, quasi neutro.
Il progetto riorganizza inoltre la pavimentazione a terra dell'intorno, eliminando le auto parcheggiate in modo più o meno ufficiale, ed occupando parte della carreggiata fino ad una corretta distanza dai binari del tram. In questo modo, in occasione dei ponti, viene a crearsi una sorta di passeggiata, un’area pedonale protetta dal traffico urbano.
STRUTTURA, MATERIALI E FINITURE
Strutturalmente si tratta di una trave a sezione trapezia variabile su due appoggi alla quale sono fissate con passo regolare una serie di costolature a sostegno dell'impalcato. Lo stesso "tripode" di attacco al suolo, composto da 4 puntoni che convergono in 3 punti ognuno, mai verticali, é di per se perfettamente controventato. L'uso, anche in questo caso dell'acciaio, permette sezioni snelle, viste anche le relativamente basse azioni di sollecitazione.
Nella sezione longitudinale la trave ha un andamento a leggera gaussiana, con una pendenza massima del 5% permettendo così l’attraversamento da parte di persone diversamente abili e favorendo il deflusso naturale delle acque meteoriche.
L'impalcato superiore, in Porfido Viola della Valcamonica, suggerisce per forma un parallelo con la tolda di una barca. In pianta si evidenzia infatti una sezione variabile, in modo da creare uno spazio centrale accogliente, una piattaforma urbana dove sostare. È un luogo volutamente soft, in contrasto con le forme rettilinee delle pavimentazioni a terra. Rappresenta al meglio l'ospitalità di un luogo, il ponte, che nella sua posizione privilegiata rispetto il contesto, può essere momento di sosta, osservazione e meditazione, favorendone così un uso "lento".
Completano lo schema, due scale metalliche a rampa unica sui lati contrapposti, ed una coppia di piattaforme elevatrici aperte, che permettono in tutta sicurezza, la piena ed indipendente fruizione da parte di tutti.
La balaustra del ponte, delle scale e delle piattaforme sono in acciaio e verniciate. L'andamento orizzontale delle stesse, oltre a sottolineare l'impostazione del ponte stesso, risulta molto leggera, minimizzando l'impatto dell'intero manufatto, che in questo modo sembra quasi solo composto dalla struttura e dall'impalcato.
La finitura di tutte le componenti metalliche del ponte è prevista in smalto alchidico a base di pigmento ferromicaceo, opaco, di tono grigio-ghisa.
Le piattaforme pedonali a terra sono pavimentate con Granito di Montorfano in lastre a casellario di grandi dimensioni e con Porfido della Valcamonica a listelli. Al di sotto del ponte, dove sono presenti le piastre di ancoraggio dello stesso a terra, la pavimentazione, seguendo una sagoma dettata dagli attacchi a terra, è prevista in calcestruzzo disattivato con inerti a vista, come a rappresentare il plinto di appoggio del ponte stesso.
L'illuminazione è di tipo prettamente architetturale ed è da intendersi ad integrazione rispetto ai livelli di illuminazione pubblica oggi presenti. Proiettori lineari, posizionati all'intradosso dell'impalcato e tra le costolature di irrigidimento, serviranno ad evidenziare in modo uniforme il disegno della stessa. Proiettori ad incasso a pavimento, lato Ripa e Alzaia, serviranno a fornire un'illuminazione d'accento sugli appoggi ed ai tripodi. Una illuminazione radente del camminamento superiore del ponte servirà ad evidenziare il percorso, con una luce morbida ad integrazione dei livelli generali. Infine, due pali per lato, in prossimità della scala e della piattaforma nonché degli attraversamenti pedonali, serviranno ad integrare in quei punti i livelli di illuminamento per una maggiore sicurezza. I sistemi saranno tutti a LED per una minimizzazione dei consumi e della manutenzione, e saranno programmabili per un'attenuazione nelle ore più tarde della notte.
Milano, Ripa di Porta Ticinese all'incrocio con via Lombardini e via Parenzo
Italia
EXPO 2015 S.p.A.
04/2015
500 mq
L22 - brand del gruppo Lombardini22
Arch. Marco Amosso
BURO HAPPOLD (strutture);
Dario Tettamanzi
Curriculum
L22 è il brand del gruppo Lombardini22 specializzato nella progettazione architettonica e ingegneristica nei mercati Urban&Building, Retail, Hospitality e Data Center. Lombardini22 è un gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria che opera a livello internazionale attraverso cinque brand: L22; DEGW, leader nella consulenza strategica sui modi di lavorare e sull’interazione fra spazio fisico e performance aziendale; FUD Brand Making Factory, dedicato al Physical Branding e al Communication Design; CAP DC Italia, dedicato alla progettazione di Data Center; Eclettico, dedicato all’interior design di lusso per i mercati Hospitality e Residential.
Lombardini22 da sempre privilegia il metodo del Design Thinking, basato sul pieno coinvolgimento del cliente nella leadership e nel controllo del progetto e sull’interazione di competenze eterogenee.