Gianni Arnaudo - MAINA
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MAINA

Gianni Arnaudo

Production  /  Completed
Gianni Arnaudo
Un poeta si esprime con i versi ed uno scrittore con parole e frasi: l'architetto delinea il proprio linguaggio con forme e volumi.
L'opera di Gianni Arnaudo è' da sempre la manifestazione di un " progetto critico" , a cominciare dalle primi lavori di design ed architettura radicale create quale componente della prima ora dello Studio 65, quali il divano Bocca e la poltrona Capitello, e dopo il 1976 con una produzione di opere individuali alcune delle quali, come il Dejeuner sur l'arbre, fanno ora parte delle collezioni permanenti del Centre Pompidou a Parigi, del Vitra Design Museum di Basilea e del GAM di Torino.
Ne' la forma, ne' la funzione determinano la progettualità di Gianni Arnaudo, ma l'idea che l'architettura sia un mezzo di trasmissione visuale di un messaggio, l'interpretazione plastica di una visione critica delle evoluzioni nel tempo di alcuni aspetti della società' contemporanea.
Mentre le opere singole e in coproduzione con lo Studio 65 rappresentano per Arnaudo un modo di tradurre la spinta evolutiva dalla contestazione studentesca degli anni 60-70 verso una nuovo modo di concepire i rapporti sociali, da quel momento mutati radicalmente, le espressioni più' recenti dell'architettura di Gianni Arnaudo trattano - ed è' questo il termine che l'autore usa - di argomenti vivi ed attuali.
La cantina di Terre da vino parla del rapporto costruzione - ambiente e del recupero di segni antichi del passato contadino del territorio, l'Astemia pentita - altra cantina progettata in Barolo - è ' una riflessione critica sull'importanza prepotentemente assunta dal Packaging “scatole in legno” sul prodotto.
La fabbrica dei panettoni Maina è' una positiva reazione alla necessità' di cercare punti di unione tra mondi opposti, oriente ed occidente, espressa con la fraseologia del linguaggio POP - lo sguardo zoom e l'ironia - che sono appunto connotanti il DNA di Gianni Arnaudo.
Un segno forte ed unico, un grande nastro rosso, che dall'esterno penetra nell'edificio avvolgendosi in una scala aerea e scultorea per poi uscirne e riflettersi nella superficie specchiante di un piccolo lago.
Nonostante le dimensioni considerevoli dell'opera non vi è' nulla di greve o monumentale in questa costruzione, un architettura emozionale perché' trasmette immediatamente attraverso i suoi simboli il senso della festa, giocando sul senso di leggerezza del movimento di questo lucido nastro di un colore che al mondo occidentale ed insieme a quello orientale suggeriscono momenti di gioia, di buon augurio e di condivisione.
Richiama la grazia dei movimenti di danzatrici dell'estremo oriente ed un'esplosione di risate lo svolgersi nello spazio di questo nastro rosso, sottolineata da un'ironica spirale di luminosi pandori bianchi, che diventano anche tavoli/ sgabelli d'oro ( il solito gioco con le parole ed il riferimento ai luoghi comuni di Gianni Arnaudo) prodotti da Slide (su disegno di Arnaudo), così come le poltrone Kalla realizzate con una finitura lucidissima in un rosso, che le rende quasi " golose".
Questa è' l'architettura POP di Gianni Arnaudo, una frase dal contenuto etico e profondo soprattutto in questo particolare momento storico, scritta con un metodo che la rende leggibile in modo immediato, emotivamente coinvolgente anche per codici culturali apparentemente lontani, ma uniti dalla ricerca della gioia e della positività'.

Credits

 Fossano
 Italia
 Maina
 12/2015
 12000 mq
 Arch. Gianni Arnaudo
 Arch. Macarena Gonzalez, Arch. Ermal Brahimaj
 Zumaglini & Gallina
 Strutture: Ing. Marcello Durbano - Sicurezza: Ing. Mauro Fruttero - Progetto impianto elettrico: Sergio Degiovanni Progetto impianto termico e idrosanitario: EQ ingegneria
 Serramentisti: Frea & Frea - Porte: Bertolotto Porte - Prefabbricati: Isocell - Arredo: Slide, Sereno Mobili - Illuminazione interna: iGuzzini, Slide - Pavimenti e rivestimenti: Casalgrande Padana - Teli retroilluminati: Barrisol
 Dario Fusaro

Curriculum

Gianni Arnaudo inizia l’attività professionale nello Studio 65, di cui è stato fra i primi e principali animatori. Appartengono a quegli anni le prime espressioni di architettura radicale e la collaborazione con Gufram per la presentazione dei Multipli all’EuroDomus 1972, che presto si affermeranno sul piano internazionale. Dopo il 1975 fonda un proprio studio professionale che ottiene successi e riconoscimenti internazionali. Ironia e dissacrazione rimangono la cifra stilistica di Arnaudo.
Sintesi di tutti gli elementi della Pop art è il quadro ed il tavolo Dèjeuner sur l’arbre, entrambi sono stati acquisiti nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou, Vitra Design Museum e GAM di Torino, e nelle collezioni di 22 musei nel mondo.
La carta da lettere dello Studio 65, ideata e realizzata da Arnaudo, è divenuta un simbolo dell’arte Pop ed è stata esposta nel Vitra Design Museum, a Londra, Stoccolma, Oslo, Copenhagen, Helsinki e Chicago.

http://www.gianniarnaudo.com


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