Alvisi Kirimoto - villa G
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villa G

Alvisi Kirimoto

Renovation  /  Completed
Alvisi Kirimoto
L'intervento ha riguardato la ristrutturazione di due casali rurali risalenti probabilmente alla prima metà del XX secolo, che versavano da anni in stato di abbandono, in parte diroccati con il tetto crollato e con la vegetazione che aveva preso il sopravvento sull'edificato. I due immobili insistono su un’ area di 27.000 mq, in una zona collinare con una pendenza del terreno abbastanza elevata. Distano in linea d'aria circa 100 m con un dislivello di circa 30 m tra il casale a monte denominato casale A e il casale a valle denominato casale B. L'area di proprietà con la sua vasta superficie è delimitata fisicamente da confini naturali costituiti a sud ad est e a ovest da fossi e a nord dal bosco. Il declivio naturale sul quale sorgevano i casali si sviluppa da nord a sud e consente una corretta esposizione dei due immobili. L'immobile più a sud denominato Casale B costituisce la vera e propria residenza con zona giorno, camera padronale e locali di servizio a piano terra e camere degli ospiti al piano superiore; mentre nel casale A il piano terra è dedicato ai laboratori artistici dei clienti e il piano superiore ospita un piccolo appartamento per il custode. Entrambi i casali sono costituiti da un nucleo centrale a due piani che era la vera e propria residenza originaria e da una serie di corpi più bassi annessi al volume principale che, molto probabilmente realizzati in tempi diversi, costituivano gli ambienti accessori quali stalle per il ricovero del bestiame, magazzini e cantine per il ricovero degli attrezzi e dei prodotti della lavorazione dei campi. Mentre per entrambi i casali il nucleo centrale era chiaramente intonacato, i corpi annessi, impostati su piani diversi e di diverse altezze, erano realizzati in pietra grigia locale, in tufo o in muratura mista e probabilmente mai intonacati. L'intervento ha previsto per il casale A di mantenere l'intonaco solo per il volume centrale a due piani con tetto a due falde. I volumi annessi che si sviluppano invece intorno al volume principale sono stati ricostruiti in pietra riutilizzando i materiali recuperati sul posto. Questa scelta, oltre a rispettare l'immagine originaria dell'edificio, alleggerisce il suo impatto volumetrico. Il casale A ha infatti una superficie lorda di circa 320 mq e un volume di circa 1000 mc. I casale B è invece costituito dal volume centrale su due livelli che è preponderante rispetto ai volumi annessi che si trovano sul lato ovest e sono a due livelli quello più a nord e ad un livello quello più a sud. Il casale B ha una superficie lorda di circa 290 mq e un volume di circa 1100 mc.Internamente la particolarità del casale B è costituita dalla singolare spazialità della doppia altezza del soggiorno con tetto a due falde in legno con travi e travetti di castagno e pianelle in cotto. Questo spazio è caratterizzato dalla presenza di aperture su tutti i lati, a nord verso gli altri ambienti della casa e a sud, est e ovest verso l'esterno. La luce naturale filtra quindi, nel corso della giornata, attraverso tutte le aperture conferendo un'illuminazione dello spazio sempre diversa con le ombre delle trafile delle finestre che disegnano lo spazio. I materiali utilizzati sono naturali e di recupero: il pavimento è in cotto posato su malta e in assenza di colla, di formato a listelli nella zona giorno e spazi comuni e di formato tradizionale nelle camere e bagni, le tinteggiature sono con colori neutri che ricordano i colori del terreno e delle rocce del territorio circostante. Le travi in legno e il soffitto in pianelle sono lasciati a vista di colore naturale. Soltanto nella cucina, ricavata ad ovest in uno dei volumi annessi al corpo principale, sono state tinteggiate le travi e le pianelle di colore chiaro per conferire maggiore altezza all'ambiente. La doppia altezza interessa oltre alla zona del soggiorno anche l'ambiente dell'ingresso che ospita una scala a giorno che sale al piano delle camere degli ospiti. La scala e le porte d'ingresso delle camere degli ospiti sono realizzate con struttura in ferro e legno attraverso il riutilizzo del legno recuperato dalle vecchie travi che costituivano il tetto dei casali, rimosse nel momento in cui sono iniziati i lavori e successivamente rilavorate. Dalla scala una passerella in grigliato keller conduce all'affaccio verso la doppia altezza del salone raggiungendo un interessante e singolare punto di vista. Anche il casale A è caratterizzato da pavimento in cotto mentre i soffitti sono rivestiti in cartongesso. La particolarità di questo casale è che anche alcune delle pareti degli spazi interni sono lasciate in pietra a vista. In particolare negli ambienti dell'ingresso che conduce ai laboratori e le pareti dei laboratori stessi. Entrambe questi spazi di lavoro presentano delle grandi finestrature che permettono di godere a pieno della straordinaria bellezza del territorio circostante. La progettazione ha riguardato anche il ridisegno degli spazi esterni di pertinenza della casa curati con il massimo rispetto dell'orografia del luogo mantenendo la naturalità del paesaggio circostante. Il terreno circostante di proprietà è stato piantumato di nuovi ulivi in aggiunta agli ulivi storici già presenti. Due annessi esistenti sono stati recuperati mantenendo la pietra a vista. Questi vengono utilizzati per il ricovero delle piante e degli attrezzi. In una porzione del terreno abbastanza nascosta ma ben esposta, sono stati collocati i pannelli fotovoltaici che, dimensionati su una produzione di energia di 20 Kw, permette alle case di auto alimentarsi dal punto di vista dei consumi di energia elettrica con la quale vengono alimentate le pompe di calore che alimentano il riscaldamento radiante e il condizionamento estivo per entrambe i casali. Sia dal punto di vista architettonico e di scelte di utilizzo dei materiali naturali sia dal punto di vista impiantistico il progetto rispetta al massimo i principi di risparmio energetico e di bio edilizia.

Credits

 Lazio
 Italia
 Confidential
 12/2016
 610 mq
 Alvisi Kirimoto + Partners
 Massomo Alvisi, Junko Kirimoto, Chiara Quadraccia
 Alto Soc. Coop.
 -Progetto strutturale: Ing. Maurizio Terzino, Ing. Francesco Carletti, - Progetto impianti: Studio Tecnico Mucci & Associati - Sicurezza in fase di progettazione: Edileco di geom. Marco Pelucchi - Analisi dei costi: Ing. Gianluca Gangemi - Direzione lavori: Alvisi Kirimoto + Partners
 Luigi Filetici

Curriculum

Dopo 10 anni di collaborazione con architetti internazionali come R.Piano, M.Fuksas e O.Niemeyer, Massimo Alvisi e Junko Kirimoto decidono di fondare nel 2002 Alvisi Kirimoto Partners. Tra le numerose realizzazioni:gli interni del nuovo Teatro Alexandrinsky a San Pietroburgo; la Cantina Bulgari a San Casciano dei Bagni;un edificio direzionale per la Molino Casillo in Puglia;il Teatro dell’Accademia di Belle Arti a Napoli;il Teatro Comunale di Corato;il complesso di piccole e medie industrie Incà a Barletta;un edificio residenziale e un hotel spa a Trani; i padiglioni temporanei per la Festa del Cinema di Roma; Davide Cenci Store di Roma e Milano;la fabbrica farmaceutica Medlac ad Hanoi, i nuovi Headquarters per The Pritzker Organization a Chicago. Massimo Alvisi negli ultimi anni ha assistito il senatore Renzo Piano nel programma G124,dedicato alla valorizzazione delle periferie nel territorio nazionale. È inoltre consulente del team “CasaItalia” coordinato dal prof. Giovanni Azzone.

http://www.alvisikirimoto.it


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