La visuale panoramica sul Lago d’Orta (provincia di Verbania-Cusio-Ossola) è il punto nodale del progetto per la villa, che si innesta sul declivio del terreno collinare a forte pendenza: offrire con leggero tratto lo sviluppo del fronte vetrato prospiciente il lago, comporre un inserimento chiaro e coerente dell’edificio sul pendio, prospettare articolazioni volumetriche secondo l’espressione di una sensibilità architettonica che procede coniugando forme della linearità ed effetti della concatenazione negli elementi edilizi. La villa, nel seguire l’orografia del terreno, aggrega più corpi volumetrici, incrociando tensioni orizzontali e verticali. Sul lato nord, un corpo verticale si radica a terra e forma una sorta di punto fermo per la villa, un limite relativamente compatto ed incorniciato da pronunciati setti verticali, rivestito nella fascia inferiore da un involucro a doghe orizzontali in legno. Gli ambienti principali della villa si dipartono da questo elemento verticale: si marca lo sviluppo orizzontale dei tre livelli di piano, la villa si allunga sul fronte ovest (con la maggior estensione della visuale sul lago) e si protende verso sud, aprendosi a luce e paesaggio con le pareti costituite di superfici vetrate, che illuminano gli interni, incorniciano il lago fra solette e montanti strutturali, incorporano nella trasparenza una virtuale integrazione fra il soggiorno a pianta libera e il riferimento al paesaggio lacustre. Il progetto tende, operando sui dati della continuità quotidiana, ad addensare nell’abitazione qualità non soltanto visive, per rendere il binomio villa-paesaggio un’esperienza a carattere quasi tattile, nell’osmosi delle relazioni fra interno ed esterno. Radicamento e solidità si sfrangiano nel volume orizzontale trasparente e luminoso: la villa compone aggregazioni, opera per sottili distinzioni e differenze, il grande spazio libero per il soggiorno al primo piano è accompagnato sui due lati vetrati dalla loggia pavimentata in grès porcellanato e protetta dall’aggetto della soletta in latero-cemento, che fornisce anche la necessaria ombreggiatura per le pareti vetrate. Al livello superiore, il volume dell’altana si ritrae sulla superficie del piano, accoglie uno spazio separato e meditativo, si direziona sull’angolo paesaggistico sud-ovest nella smaterializzazione della parete e si collega all’orditura geometrica della leggera struttura metallica verniciata che lo accompagna. Sulla soletta, su cui si apre un oculo per dar luce all’arretramento del vano scala al piano intermedio, si distende una superficie erbosa a circondare il volume dell’altana; si configura così un’ulteriore ambivalenza: lo spazio interno si correla alla superficie verde, un piano che simula una pertinenza di terreno naturale ed allontana il riferimento al paesaggio del lago, formando un’alternativa percettiva all’esperienza abitativa del soggiorno al piano intermedio. Le coloriture accentuano le transizioni dei volumi e degli spazi: si separano i toni terrosi del basamento prevalentemente opaco, cui si accosta il muro a secco del terrazzamento, dai toni rosso-bruniti del volume verticale e dai toni chiari delle murature contigue alle pareti vetrate; i serramenti in alluminio si colorano d’azzurro.
Francesco Pagliari
Luogo: Omegna, Verbania
Committente: Privato
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie Costruita: 412 m2
Architetti: Fabrizio Bianchetti
Collaboratori: Fabio Langhi
Impresa di Costruzione: Gherardini
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Porte Blindate: Blindato Effepi
Maniglie: Ghidini
Schermature Solari Esterne: Griessere
Porte Interne: Ferrero Legno
Parquet: Listone Giordano
Serramenti Esterni: Finstral
Fotografie: © Pier Maulini
Fabrizio Bianchetti architetto
Laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Si occupa di disegno industriale, architettura e arredo urbano, di temi connessi al recupero cromatico dell’edilizia storica e allo sviluppo di tecnologie per l'involucro edilizio.
Nell'ambito dell’architettura ha progettato per enti pubblici e privati realizzando tra altro scuole, residenze per anziani, centri termali e progetti museali e fieristici.
Nel settore dell'arredo urbano e del colore, va ricordata l’ampia esperienza maturata nella realizzazione di piani del colore attuati in oltre 40 località.
Ha vinto i premi ANPEL 1993, Riabita 2003, Vele d’Oro Expocon 2004, Marchio di Qualità DfA 2012. Sue realizzazioni sono state inoltre selezionate in occasione di diversi concorsi e rassegne (XVI Triennale di Milano, Premio Casa Idea Design Roma, premio ADI Tecnhotel Genova, 19° Biennale di Lubiana e Piemonte Torino Design) e ospitate in mostre presso il Design Council di Londra, il Museo d’arte contemporanea La Jolla di San Diego e il MOCA di Los Angeles.
E' autore di numerose pubblicazioni e saggi d’architettura; ha diretto dal 1987 al 2011 la rivista internazionale d’architettura Frames.