Triptyque Architecture firma insieme a Philippe Starck un edificio multiuso nel quartiere di Montparnasse, caratterizzato da un rigoglioso giardino verticale
Il termine “tropicalizzazione” viene utilizzato per descrivere lo stato degli occidentali che hanno vissuto ai tropici e che hanno difficoltà a riadattarsi al loro paese di origine. Chi ha vissuto in Brasile sa e lo studio franco brasiliano Triptyque Architecture traduce in architettura un modo di pensare e di vivere, determinato ad abbracciare il calore della vita tropicale e la sua etica sociale. L’approccio dell’architettura tropicalista favorisce elementi di entropia in grado di destabilizzare l’eccessivo ordine delle città, introduce la sensualità all’interno della rigida dimensione urbana moderna, assegna una certa autonomia ai progetti in modo da renderli estranei ai loro stessi progettisti.
È a partire da queste premesse che lo studio Triptyque Architecture, con la direzione artistica e architettonica firmata da Philippe Starck, ha progettato Villa M, un edificio multiuso nel quartiere parigino di Montparnasse lungo Boulevard Pasteur, commissionato dal Groupe Pasteur Mutualité.
L’edificio, che racchiude una superficie di 8.000 m2, è concepito in maniera essenziale e minimalista: uno scheletro metallico di travi e pilastri prefabbricati ne costituisce la struttura e il perimetro. Il volume è immaginato per essere il supporto di un giardino verticale fatto di piante officinali, alberi da frutto di medie e grandi dimensioni che cresceranno e occuperanno l’intera facciata, diventando l’architettura principale. Oltre all’aspetto più poetico e rappresentativo dell’approccio tropicalista, la superficie vegetale così progettata contribuisce a migliorare il comfort termico degli ambienti interni e l’efficienza energetica dell’intero edificio, prediligendo materiali organici e metodi costruttivi low tech.
La natura diventa pertanto elemento fondante dell’architettura di Triptyque Architecture, che si impone e arricchisce di nuovi significati il paesaggio urbano. L’architettura ha l’obiettivo di portare la natura in città, permettendo ai cittadini di sperimentare una nuova urbanità, a contatto con i bisogni più ancestrali e profondi.
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Il programma immaginato per Villa M include attività miste e insolite: all’interno dei suoi otto piani l’edificio ospita un hotel, un ristorante, un’area per conferenze, un coworking e un centro sanitario innovativo e dinamico, con uno showroom per start up di carattere medico, nell’intento di promuovere l’incontro, lo scambio e il mutuo supporto tra persone con diverse specializzazioni in campo medico e sanitario.
Con la crisi sanitaria degli ultimi anni, i temi legati alla salute hanno superato i perimetri degli ospedali per estendersi all’intera città e cambiare i rapporti tra cittadini. Immaginato prima della pandemia da Covid-19, il programma rivoluzionario di Villa M contribuisce a una reciproca apertura tra città e assistenza sanitaria in un contesto attraente e accattivante.
Natura e ibridazione programmatica sono i due aspetti che fanno di Villa M un modello per immaginare la città del futuro, un’esplorazione iniziata per Triptyque Architecture con i progetti brasiliani di Harmonia 57 a San Paolo e proseguita a Parigi con la collaborazione con il paesaggista Pablo Georgieff di Coloco. Rafforzando temi già cari a Triptyque, Villa M è un manifesto tropicalista dove sperimentazione, improvvisazione, entropia e ibridazione contaminano e corrompono l’ordine e il rigore dei boulevard parigini.
Location: Paris, France
Client: Groupe Pasteur Mutualité
Surface: 8000 m2 | Ground: 1246 m2
Architect: Triptyque Architecture + Philippe Starck
Landscape: Coloco
Main Contractor: Eiffage Construction
Photography by Michael Denancé or Yann Monel, courtesy of Triptyque Architecture + Philippe Starck