Il complesso, situato nell'area industriale di Limena a Padova, è stato avvolto da una nuova facciata, disegnata come una danza sospesa di volumi, aperture e finestre
Nell'area industriale di Limena, a Padova, lo studio AMAART Architects ha trasformato la sede degli uffici di Azuhr Holding, rivestendo i capannoni industriali esistenti con una nuova facciata, concepita come una "seconda pelle" realizzata in pannelli di alluminio composito. Questa nuova veste non solo dà un volto moderno all'ambiente industriale, ma conserva inoltre l'integrità strutturale degli edifici originari, ridefinendo lo spazio con giochi di volumi e riflessi che celano e al contempo rivelano la struttura sottostante.
Il progetto evidenzia come, attraverso l'utilizzo di un unico materiale, si possa modificare in maniera significativa la concezione dell'architettura industriale, introducendo una soluzione contemporanea e unica all'interno del contesto urbano in cui si trova l'opera.
Il progetto si compone due corpi rettangolari che definiscono un cortile interno. Sia il fronte su strada sia quello che dà sulla corte sono stati rivestiti con questo involucro di pannelli in alluminio composito, con finitura nera opaca, che conferisce all’architettura un aspetto attraente e distintivo rispetto agli altri edifici industriali circostanti.
Il prospetto principale, rivolto verso la strada, presenta volumi di forma diversa che creano un senso di movimento, alternando in maniera dinamica le porzioni trasparenti costituite dalle finestre a quelle coperte dai pannelli. Ampie e riflettenti, le aperture agiscono come schermi che catturano le immagini del cielo e della natura, lasciando entrare la luce negli ambienti interni e conferendo alla facciata un nuovo valore architettonico che inevitabilmente attrae l'attenzione degli osservatori.
Dalla strada, lo sguardo viene catturato dal grande bow-window sospeso che guida lo sguardo verso la parte centrale della facciata, che presenta un arretramento: qui, attraverso un cancello posizionato come una quinta scenica all'interno del fronte principale, si accede alla corte interna, uno spazio sospeso nel tempo dominato dalla presenza dell'acqua.
In questo spazio, i progettisti hanno ricreato l'atmosfera di un giardino zen, inserendo tre vasche d'acqua: la prima è attraversabile grazie pedane bianche che conducono alla porta di ingresso agli uffici dirigenziali, la seconda accoglie una grande cascata su una parete a specchio e la terza ospita una scultura contemporanea, collocata sulla pedana centrale. L'elegante pavimentazione in gres nero del cortile si fonde armoniosamente con la trasparenza dell'acqua, richiamando anche il colore dei nuovi pannelli di facciata.
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