Trasformazione e ampliamento edificio residenziale
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Trasformazione e ampliamento edificio residenziale

Dap Studio

Trasformazione e ampliamento edificio residenziale
Scritto da Francesco Pagliari -

Un edificio unifamiliare alla periferia nord-est di Milano, in un lotto a forma trapezia, dotato di una rilevante superficie a giardino: l'obiettivo di progetto consiste nella sua trasformazione in edificio plurifamiliare, con 9 appartamenti distribuiti su quattro piani fuori terra e un nuovo parcheggio interrato. La zona urbana si caratterizza per un'elevata densità edilizia e residenziale: il processo di espansione della città nel corso della seconda metà del XX secolo ha saturato l'intorno urbano, tanto da attorniare l'edificio unifamiliare originario con costruzioni multipiano, che in genere ne superano l'altezza. L'edificio stesso ha subito negli anni aggiunte consistenti (portici, terrazzi e balconi), che ne hanno modificato l'aspetto e le caratteristiche architettoniche, con l'effetto di “produrre” un edificio certamente più confuso e di meno rigoroso rispetto all'originario. Il progetto deve, quindi, affrontare una serie di questioni preliminari, relative non solo alla normativa e ai vincoli posti dalle ridotte distanze intercorrenti con gli edifici circostanti - vincoli, questi, che limitano fortemente la ricerca di una “forma” per la trasformazione dell'edificio -, ma anche questioni riferite al modello di abitare odierno. Se i vincoli producono effetti sulla conformazione dell'edificio, il modello d'abitazione implica scelte centrali, nell'accordo fra committenza e progettisti, riguardo i tagli degli alloggi in riferimento a ipotesi sui futuri abitanti (studenti, giovani famiglie o dipendenti delle aziende terziarie nella zona), determinando superfici fra circa 50 e 80 mq; ne consegue la necessità di dotare l'edificio di un parcheggio interrato, e la susseguente trasformazione del giardino da luogo privato ed intimo in spazio di relazione.La strategia architettonica si orienta sull'idea di perseguire caratteri di rigore geometrico e di ottenere una forma di distinzione per l'edificio, nella funzionalità degli spazi e della conformazione dei prospetti: il processo d'elaborazione è certo in parte obbligato dal rispetto delle distanze e dai vincoli per le aperture finestrate verso le proprietà circostanti, ma il risultato non deriva in modo automatico dalla normativa. Il progetto procede con un'opera di geometrizzazione del volume: la scala esterna per raggiungere i livelli superiori viene eliminata, come vengono demolite le aggiunte incongrue. Il volume viene ripensato, e “rigenerato”, assumendo una conformazione di eleganza nell'architettura, un obiettivo di miglioramento dell'esistente che viene raggiunto nella trasformazione, verso un edificio differente. Dall'eliminazione della scala esterna discende la sostituzione con un corpo scale aggiunto sul lato ovest, che partecipa alla definizione di una volumetria rigorosa per l'edificio e risolve il nodo della distribuzione verticale in modo coerente alla nuova conformazione dell'edificio. Togliere ed aggiungere, per trasformare. Il volume preesistente viene in parte scavato, per definire migliori affacci e dotare di balconi gli alloggi; l'arretramento di un muro perimetrale al piano terreno permette un passaggio di connessione fra la parte anteriore del giardino e quella posteriore. La copertura viene modificata, con un andamento a due falde e l'aumento dell'altezza interna dell'ultimo livello, consentendo di renderlo abitabile.
Il rivestimento dei prospetti in grès porcellanato a ridotto spessore, applicato sul cappotto esterno per l'isolamento termico dell'edificio, si dispone con coloritura differenziata, grigio chiaro e grigio scuro, e con una tessitura fitta ad elementi verticali, connotando l'edificio con un materiale tecnologico contemporaneo - che si riallaccia nello stesso tempo alla tradizione dei rivestimenti ceramici -:  indurre effetti di modulazione architettonica nella superficie e nei volumi, con levità e raffinatezza.
 Francesco Pagliari       

Luogo: Milano
Committente: Privato
Anno di Realizzazione: 2014
Superficie Costruita: 1.000 m2
Costo: € 1.200.000 Euro
Architetti: Dap Studio - Elena Sacco, Paolo Danelli
Direzione dei Lavori: Paolo Danelli

Consulenti
Strutture: Enrico Villa
Impianti: Ebner Engeneering

Fornitori
Rivestimenti Interni ed Esterni: Cotto D’Este

Fotografie: © Barbara Corsico


DAP STUDIO
DAP studio è uno studio associato di architettura con sede a Milano, nato nel 1992 dalla collaborazione tra Elena Sacco e Paolo Danelli, entrambi laureati alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Lo studio partecipa a concorsi e opera nel campo della progettazione a varie scale di intervento.
L'approccio alla progettazione viene basato su una continua verifica del rapporto tra tema e programma e la costruzione dell'architettura è oggetto di particolare studio e sperimentazione.
Lo studio si caratterizza per un’elevata qualità delle realizzazioni, frutto di una costante ricerca e di un’esperienza che hanno portato alla pubblicazione di molti progetti e all’ottenimento di premi e riconoscimenti.
I progetti sviluppati affrontano tematiche diversificate: la città, la residenza, il terziario, la progettazione ambientale. Negli ultimi anni la progettazione di spazi pubblici destinati ad attività culturali è stata oggetto di particolare approfondimento.
Alla progettazione architettonica viene, inoltre, affiancata un’altra area di attività: lo sviluppo di progetti e sistemi culturali. La sinergia con questo ambito di lavoro permette allo studio di affrontare con efficacia anche gli aspetti programmatici del progetto sviluppando studi di fattibilità e programmi preliminari alla progettazione architettonica.

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