Il progetto ha creato un angolo di tranquillità nell’affollata zona attorno al Naviglio Grande
Il progetto Ticinese 87, dello Studio BEMaa - Bruno Egger Mazzoleni architetti associati, nasce da riflessioni sull’abitare condotte dagli architetti negli ultimi dieci anni. L’edificio è radicato nel contesto urbano in cui si trova, la Milano di Porta Ticinese, una zona pedonale nota ai più per la vita notturna, ma che nasconde un’anima fortemente orgogliosa delle proprie origini, una piccola comunità di quartiere che ricorda ancora il suo passato artigiano, quando il Naviglio era una importante arteria di comunicazione della città. Il quartiere è oggi uno dei centri delle grandi trasformazioni di Milano, interessato da importanti cambiamenti e recuperi soprattutto dal 2013, con la riqualificazione della Darsena.
Il progetto prende il nome proprio dalla via sulla quale si affaccia, tra la Ripa di Porta Ticinese e il parco Baden Powell, e divide la sua anima tra questi due poli.
«Abbiamo la fortuna di essere un punto di contatto tra una città molto residenziale e calma e i Navigli. Se la mattina esci dal cancello a nord o dal cancello a sud puoi decidere se abiti sui Navigli o sul parco», afferma l’architetto Paolo Mazzoleni, partner di BEMaa. «Progettando abbiamo scoperto un quartiere dei Navigli diverso da quello che ha in mente chi non abita in città e lo vede come un luogo dove andare la sera, dove c’è rumore. Abbiamo scoperto un quartiere molto abitabile e amichevole».
Ticinese 87 è nato dall’iniziativa del CCL - Consorzio Cooperative Lavoratori, che ha collaborato con gli architetti in un lungo percorso di partecipazione, evoluzione e condivisione fino alla creazione di un edificio cucito sui desideri e le esigenze dei soci della cooperativa, con alloggi a un prezzo inferiore rispetto a quelli del libero mercato.
L’idea che ha ispirato gli architetti è stata la tipologia edilizia che una volta caratterizzava la zona, quella della “casera”, una particolare casa a ringhiera destinata alla produzione del formaggio e alle residenze degli artigiani. Rifacendosi a questa tipologia costruttiva, il progetto si sviluppa su due blocchi in linea, alti dai tre ai cinque piani, che si fronteggiano, creando una piacevole corte centrale. Questo è uno dei cardini del progetto, sia dal punto di vista ideologico sia compositivo: è uno spazio comune a disposizione dei residenti, luogo di incontro, di condivisione, di gioco. Piantumato con una fitta vegetazione, è costeggiato dai giardini privati delle residenze a piano terra e attraversato per tutta la lunghezza da una linea di acqua a memoria della presenza del Naviglio.
Oltra alla costruzione dei due nuovi fabbricati, che ospitano 87 appartamenti per un totale di 7.900 m2, l’intervento ha previsto il risanamento conservativo di una porzione di un edificio esistente, affacciata sulla Ripa. Gli alloggi proposti da BEMaa, pur sviluppandosi secondo diverse configurazioni che assecondano le varie esigenze abitative dei residenti, seguono una tipologia sviluppata ad hoc dagli architetti, definita “la Casa Molteplice” che essi stessi definiscono come «conforme agli standard commerciali e rispondente alle normative. Gli spazi interni sono però organizzati sovrapponendo a questo palinsesto standardizzato pratiche d’uso più complesse». Si tratta quindi di una tipologia di alloggio che segue schemi funzionali più ampi e aperti, spesso percorribili in maniera circolare e organizzabile secondo le mutevoli esigenze.
L’edilizia tradizionale dei Navigli e il suo passato industriale e artigianale sono richiamati dalle ampie superfici in mattoni a vista, alternate a porzioni di intonaco chiaro. La scelta del laterizio non è solo riconducibile a un criterio estetico ma anche funzionale ed energetico, richiedendo minore manutenzione e migliorando il comportamento climatico dell’architettura durante il periodo estivo. Le balaustre metalliche dei balconi ricordano quelle tipiche delle case a ringhiera, riproducendole con un design moderno che associa il parapetto a un telaio verticale che dona proporzione e armonia alla composizione in alzato. Infine, le imposte scorrevoli ricordano in chiave contemporanea le tradizionali persiane, creando un effetto dinamico in facciata, che muta a seconda della loro movimentazione.
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Location: Milan, Italy
Completion: 2023
Build up area: 7,942 m2
Client: CCL - Consorzio Cooperative Lavoratori
Architect: BEMaa
Photography by Michele Nastasi courtesy of BEMaa