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Taicang Art Museum, tra pittura e natura

Un viaggio nel tempo e nella regione Jiangnan

Li Li | Li Jin | Li Shanshan | Song Danfeng | Leng Xianqiang | Chen Jiliang

Taicang Art Museum, tra pittura e natura
Scritto da Redazione The Plan -

Non un’imitazione, ma un profondo rispetto, un’evocazione genuina e una conservazione al passo con i tempi presenti: è a partire da questi valori che è stato progettato e ideato il Taicang Art Museum, lo spazio espositivo della città a nord ovest di Shanghai; una località storica della regione Jiangnan divenuta famosa per aver dato vita all’importante Lou Dong School e per l’influenza di questa sua istituzione nella storia e nell’arte del Paese. Sono in particolare il tipico giardino cinese e la sua tradizione a essere portati all’interno di questo progetto nel cuore di una metropoli contemporanea, ma l’approccio del team di architetti guidato dal professore della Tongji University, Li Li, si è voluto programmaticamente allontanare da una semplice imitazione del passato, nella consapevolezza di un forte conflitto tra ieri e oggi e propendendo dunque per una reinterpretazione rispettosa.

Il Taicang Art Museum è dunque riuscito a ritagliarsi, nel centro di una città densamente costruita, un suo spazio votato all’arte e alla pittura in stile contemporaneo, capace di integrarsi con il contesto, la tradizione e la storia del luogo.

La suggestione di partenza è stata quella di ricreare e di evocare le percezioni profonde dell’uomo in connessione con la natura – come i giardini in stile cinese appunto –, puntando su un’atmosfera armoniosa come nella tradizione locale e sulla creazione di una serie di spazi verdi e specchi d’acqua, il più importante dei quali è quello che va a definire la corte centrale dell’edificio.

Lo studio, come anticipato, è stato sempre convinto della presenza di un forte conflitto tra edifici contemporanei imponenti e tradizione regionale; e proprio per questo la strategia adottata è stata quella di una smaterializzazione dell’architettura: il risultato non è un unico maestoso volume ma un’articolazione di più strutture legate a vicenda e a più scale, lasciando emergere un gioco di pieni e vuoti e una leggerezza data dalla presenza di vetrate e spazi a verde.

 

Un’architettura leggera e simile a un mulino a vento

Taicang Art Museum, Li Li, Chen Jiliang, Leng Xianqiang, Song Danfeng, Li Shanshan, Li Jin ©Tian Fangfang, courtesy of the architects

Nell’articolazione degli spazi del Taicang Art Museum hanno giocato un ruolo importante sia l’immagine del mulino a vento sia gli studi condotti il secolo scorso dall’antropologo e sociologo cinese Mr. Fei Xiaotong. Intorno alla corte principale infatti, ma lo stesso vale per il padiglione espositivo maggiore, si dispongono come le pale di un mulino diverse aree funzionali ed espositive, come per esempio l’area espositiva temporanea, quella dedicata all’educazione artistica, ai negozi e agli spazi creativi. È proprio questa diversa distribuzione degli spazi a far passare da una pianta incentrata intorno al giardino – come in passato – a una in stile più contemporaneo, dove il senso della visita acquista valore nel procedere stesso da una zona all’altra.

Questo è avvalorato dalla ripresa, appunto, degli studi definiti di Differential Sequence di Mr. Fei Xiaotong: dall’ingresso fino ad arrivare a una serie di ristringimenti e di avvolgimenti degli spazi, l’intento è quasi quello di risvegliare la coscienza profonda dei visitatori. Si passa così attraverso un sentiero di bambù per esempio, per poi approdare allo spazio più intimo del museo, il suo cuore a contatto con l’acqua.

Ciò che l’edificio trasmette, nella sua interezza, è un’immagine di leggerezza e di purezza, resa tale dal bianco prevalente del suo calcestruzzo, dai vuoti tra i vari volumi, dalle parti vetrate che creano una connessione tra esterno e interno, dai porticati e dalle aree verdi. Ma anche gli interni sono all’insegna della pulizia e del minimalismo, tanto nelle forme quanto nella scelta di una palette essenziale e neutra. Un intreccio di travi a vista lascia allo sguardo la possibilità di evadere verso la natura circostante.

Al suo interno è possibile ripercorrere la storia della pittura locale, ma anche assistere a eventi e incontri.

>>> Leggi anche un'anteprima dell'articolo dedicato al Museo della Dinastia Xia a Erlitou, pubblicato su THE PLAN 129

 

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Credits

Location:Taicang, Jiangsu Province, China
Architects: Li Li, Chen Jiliang, Leng Xianqiang, Song Danfeng, Li Shanshan, Li Jin
Built up Area:16650.12 m2
General Contractor: China Construction Third Engineering Group Co., Ltd

Consultants
Structural consultants: Zhang Zhun, Kuai Beilei, Chen Lei
MEP consultants: Shi Jinyue, Huang Zhidong; Zhu Weichang, Jia Qiong, Xu Qin
Landscape consultants: Li Jiyuan, Liu Chang, Sun Shibo
Lighting consultants: Yang Xiu, Chen Xingru, Xu Xiaqing
BIM consultants: Yao Yuya, Chen Ye, Shen Yinqiu, Lu Anyang, Wang Zhe

Photography by Tian Fangfang, courtesy of the architects

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