L'iconico impianto di Madrid si trasforma in una struttura multifunzionale all'avanguardia, aperta 7 giorni su 7. Il progetto include anche la riqualificazione del tessuto urbano circostante
Quando pensiamo a un’eccellenza sportiva europea e non solo, la mente ci porta subito ai grandissimi club calcistici, ma anche a celebri polisportive, che da sempre dominano i campionati nazionali e continentali. L’eccellenza delle eccellenze è probabilmente quella che è la società sportiva più famosa e vincente di tutti i tempi: il Real Madrid. Un marchio riconoscibile, il Real è storia e tradizione di vittorie e di potenza economica.
La società della capitale spagnola, che è appunto una polisportiva che si occupa anche di basket, rugby, calcio a cinque e calcio femminile, ha però il suo fiore all’occhiello nel calcio maschile. I blancos sono riconosciuti in tutto il mondo come la miglior squadra del pianeta, e vantano tifosi dall’Estremo Oriente a tutto il mondo Occidentale. Quando si parla di Real Madrid, vengono in mente i successi più importanti, i 36 titoli spagnoli, le 20 Coppe del Re, ma soprattutto le 15 Champions League: nessun club ne ha conquistati così tanti.
Grandi trofei perciò meritano uno scenario adeguato ove esibirsi: lo stadio Santiago Bernabeu, noto a livello globale per la sua bellezza, la sua storicità e la sua imponenza. Dedicato allo storico calciatore e allenatore di inizio ‘900, ma soprattutto celebre presidente del club, è stato il campo dove hanno giocato i più grandi campioni della storia del calcio mondiale.
Come è giusto che sia, i club più ambiziosi, quale il Real Madrid certamente è, hanno la necessità di rinnovarsi e modernizzarsi, sempre rispettando il più possibile le proprie tradizioni.
I “blancos” continuano a vincere sul campo con una continuità impressionante, guidati dall’italiano Carlo Ancelotti che, oltre a disporre di una rosa “galattica”, può contare anche su atleti che, pur essendo dei campioni, sono anche un gruppo molto giovane.
Il Real ha giustamente continuato ad investire sia sul lato sportivo sia sull’immagine. Ecco allora che nel 2019 sono partiti i lavori di restyling del Santiago Bernabeu, su progetto di L35 Architects. Per un breve periodo, coinciso tra l’altro con l’epoca Covid, il club si è trasferito nel più piccolo (e utilizzato dalla squadra B del Real) stadio Alfredo Di Stefano; successivamente, i ragazzi di Ancelotti sono ritornati al Bernabeu, ma a cantiere ancora aperto. Ora che i lavori di ristrutturazione e modernizzazione sono stati completati, il Real Madrid si potrà godere il suo gioiello “tirato a lucido”.
Il Santiago Bernabéu sorge proprio nel cuore della città, nel quartiere di Chamartín, adiacente a una delle principali vie di Madrid, l’Avenida de Concha Espina. La sua regale struttura domina perciò dal 14 dicembre del 1947, giorno della sua inaugurazione, il tessuto urbano della zona che, negli anni, si è sempre più sviluppato, e lo stadio è diventato uno dei più potenti simboli della città e ha un posto d’onore nella memoria collettiva di tutti gli sportivi che amano il calcio.
Dopo numerose ristrutturazioni, che nel tempo ne hanno aumentato la capienza (in origine di 75mila posti a sedere) e reso più moderno l'impianto, l'attuale progetto di ristrutturazione è stato avviato nel giugno 2012, quando il team composto da L35 Architects, in collaborazione con GMP e Ribas & Ribas, ha elaborato la proposta progettuale che ha vinto il concorso promosso dal Real Madrid.
Pur non rinnegando le sue origini e tradizioni, il nuovo Bernabeu punta decisamente sull’innovazione e sull'utilizzo pubblico dell'impianto per tutto l’anno. Dotato di un campo retrattile e di una copertura mobile, apribile e richiudibile in soli 15 minuti, è molto più di uno stadio di calcio: una struttura hi-tech, destinata a ospitare numerose tipologie di eventi, dai concerti alle partite di tennis e di basket, ma anche fiere e congressi. Una volta scomparso il manto erboso, infatti, si possono posizionare altre superfici, e il campo può anche essere diviso anche in parti. In questo modo, si possono svolgere in contemporanea una partita di basket sul parquet e un incontro di tennis su un altro terreno di gioco.
Il campo è suddiviso in diversi settori posizionati su piattafome con rotaie, che possono essere traslati sotto la superficie di gioco, all’interno di uno spazio ipogeo profondo 35 m, climatizzato e illuminato artificialmente. Il manto erboso viene così spostato in un ambiente protetto, dove può essere correttamente irrigato e manutenuto.
Il progetto, però, prevede non soltanto la riqualificazione dello stadio, ma anche di tutte le zone limitrofe del quartiere, nonché il miglioramento dei servizi e, in generale, della fruibilità e accessibilità degli sportivi madrileni. Sono stati infatti rivisti i percorsi pedonali, le strade e tutte le attività, sia sportive che commerciali, così come quelle ricreative.
Il Santiago Bernabeu è una vera e propria icona per la città di Madrid e accoglie milioni di turisti ogni anno. Per questo restyling, dunque, è stato tenuto conto in particolar modo l'aspetto della vivibilità dello stadio e di tutte la attività socio-culturali limitrofe. L'impianto funzionerà infatti 365 giorni all’anno e sarà attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per evitare che esso rimanga inutilizzato nei giorni lasciati “vuoti” dalle partite.
Punto di forza del nuovo progetto è certamente la realizzazione di un moderno ingresso principale: il Bernabeu, infatti, era dotato di ben 57 porte, ma non aveva una prima entrata. Ora, sul lato Avenida Castellanata, strada che incrocia l’Avenida de Concha Espina, la piazza antistante alla facciata est dell’impianto è stata livellata per consentire la realizzazione di un ingresso principale sotto la grande sporgenza creata dalla nuova facciata, creando così un ingresso pubblico di grande impatto visivo.
Sul lato opposto, in corrispondenza della facciata ovest, è stata invece allestita una nuova piazza di fronte alla Plaza de los Sagrados Corazones, che funge da anticamera all'altro accesso principale allo stadio. In questa piazza, l'accesso veicolare sotterraneo è stato risolto tramite l'aggiunta di tumuli che hanno una tripla funzione: mimetizzano le rampe di accesso, nascondono le ciminiere di ventilazione tra la vegetazione e generano una parete verde che occupa il vuoto centrale della piazza, trasformandola così in un nuovo spazio pubblico protetto dal traffico circostante, che a sua volta può servire per eventi o semplicemente come punto di incontro per i tifosi prima delle partite.
Fin dai primi schizzi progettuali, si è pensato a un fronte flessibile, in grado di adattarsi bene rispetto a tutto ciò che si trova al suo interno: è stata studiata una geometria asimmetrica e fluida, che punta su un involucro esterno importante. Una facciata dinamica, che cambia mentre i passanti si muovono nello stadio, poichè le curve da cui è composta riflettono la luce in modo mutevole, regalando ai passanti una sempre nuova percezione dell’edificio.
Allo stesso tempo, la forma dell'involucro si adatta alle esigenze del nuovo programma, espandendosi o ritirandosi senza perdere la sua unità. Il rivestimento non è concepito come un'armatura ermetica, ma come una "pelle" in acciaio, permeabile e leggera, con aperture che consentono il passaggio di luce e aria, facilitando la ventilazione naturale necessaria per il corretto funzionamento delle gallerie di circolazione. La qualità dell’acciaio permette inoltre il riflesso delle attività che si svolgono all’esterno dello stadio, contribuendo all'integrazione della struttura nell’ambiente urbano circostante.
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Location: Madrid, Spain
Completion: 2024
Architect: L35 Architects
Client: Real Madrid
Main Contractor: FCC
Consultants
MEP: Aguilera Ingeniería
Landscape: Porras La Casta Arquitectos
Building Surveyor: AYESA
Lighting: Lichtvision, LDC
Facade: ARUP, INASUS
Structural: LAC Consultores de Estructuras,INES Ingenieros, SBP
Construction Management: VADA10
BIM: Modelical
Phography by Miguel de Guzmán, courtesy of L35 Architects