Il complesso scolastico progettato da Gianluca Perottoni e inaugurato nel 2008 a Quinto Vicentino nasce come edificio destinato ad ospitare sia la scuola primaria sia altri spazi ricreativi e di aggregazione, destinati a un’utenza più ampia. La coesistenza di ambienti destinati ai bambini con ambienti rivolti anche ad altri utenti, con orari di fruizione non necessariamente coincidenti con quelli d’apertura della scuola, ha portato alla scelta di distinguere nettamente l’edificio prettamente scolastico, situato al primo piano, dagli altri spazi d’uso collettivo, che occupano invece il piano terra. Il complesso comprende anche una grande sala polivalente che funge da ingresso della scuola, una mensa scolastica e una biblioteca, il tutto immerso nel verde del parco antistante e collegato tramite un porticato all’adiacente palazzetto dello sport. Si è scelto di articolare l’edificio in tre corpi edilizi distinti: il volume centrale ospita l’ingresso e la sala polivalente, gli altri gli spazi didattici. Il risultato è un’architettura dinamica, che gioca sulla scomposizione dei volumi, sui percorsi, sul contrasto tra vuoti e pieni. Il disegno di facciata dei corpi laterali rimanda volutamente a due grandi monitor di computer con schermata a pixel colorati, i pilastri che sostengono lo sbalzo dei volumi al primo piano ricordano delle grandi matite colorate: passato e presente della scuola in un edificio che guarda al futuro. La facciata ventilata è stata realizzata con pannelli Trespa Meteon, composti da resine termoindurenti rafforzate con fibre a base di legno; la varietà di forme e colori permette di integrare i pannelli Meteon con gli altri materiali e di realizzare gli accostamenti cromatici desiderati. Trespa inoltre garantisce qualità di sicurezza, durata e manutenzione, fattori molto importanti in un’opera pubblica. Il progetto illuminotecnico dell’ing. Matteo Munari ha previsto l’utilizzo di prodotti Thorn. Nelle aule, tutte dotate di buona illuminazione naturale, si è minimizzato il consumo di energia elettrica applicando agli apparecchi MenloSoft dei reattori dimmerabili collegati a sonde di luminosità poste in ogni ambiente, con regolazione continua del flusso luminoso emesso. Per il volume a doppia altezza dell’atrio di ingresso si è scelto l’apparecchio Planor, un quadrato di 120x120 cm. di ridotto spessore equipaggiato con 10 tubi fluorescenti T5 da 54W dimmerabili e sospeso in posizione non simmetrica come non è del resto simmetrica la disposizione dei lucernari. Negli spazi esterni si è posto l’accento solo su elementi puntuali, come ad esempio le matite strutturali che sorreggono frontalmente i portici, illuminate da un apparecchio ad incasso nella pavimentazione con lampada a ioduri metallici. Per le pareti/quinte di colore rosso intenso è stata utilizzata l’applique Oyster, con lampada a ioduri metallici da 35 W.
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