Un edificio al confine tra città e campagna
Le scuole, così come i luoghi di culto, sono uno dei primi edifici a essere costruiti nel momento in cui si fonda un nuovo insediamento: sanciscono un legame con il territorio, in una prospettiva di lunga durata, che vede le generazioni future nascere, crescere e formarsi in un luogo lontano da quello di origine. Anche oggi le scuole trasformano le nuove espansioni urbane in un’entità viva e autonoma, che non è più una sola appendice di un vecchio centro ma un nuovo nucleo indipendente dove vivere, formarsi, creare legami e relazioni sociali.
È il caso della scuola Jean Louis Étienne, che rappresenta uno dei primi edifici costruiti all’interno del programma del ZAC – zone d’aménagement concerté, vale a dire un piano di espansione urbanistica – di Coupvray, cittadina a est di Parigi.
Il progetto di archi5 vuole celebrare il ruolo della scuola, in qualità di avamposto di una nuova urbanizzazione, attraverso un doppio vocabolario che si esprime sulle facciate. Da un lato, gli architetti hanno giocato con una facciata urbana – un rivestimento in pietra di Hainaut, dai caratteristici toni grigio scuro che virano verso il blu – dall’altro, nelle corti interne non visibili dalla strada e che si aprono verso il paesaggio, con un rivestimento organico in legno di larice.
Le facciate sono l’elemento attraverso cui viene espresso un doppio rapporto di confine: tra città e campagna, tra pubblico e privato.
La scuola si sviluppa in pianta secondo una spirale che si apre e sale verso sud-est: l’architettura esprime il percorso formativo e scandisce la progressione delle fasi della vita. La zona dedicata all’infanzia è collocata nella porzione più interna della spirale, dove le aule e gli ambienti dedicati ai più piccoli sono racchiusi come in un bozzolo protettivo. Le zone dedicate alle scuole elementari si trovano invece nell’ala più esterna, nell’unica porzione di fabbricato su due livelli: l’edificio si evolve e si apre, manifestando così un percorso simbolico che porta dalla prima infanzia alla crescita e all’evoluzione verso la scuola elementare.
La hall di ingresso, collocata nello spigolo meridionale del lotto, è il nucleo distributivo della composizione: uno spazio luminoso a doppia altezza da cui è possibile accedere alla zona per l’infanzia (nella porzione a ovest), alla scuola elementare (verso est) e al centro ricreativo, spazio che può essere fruito dai visitatori anche al di fuori degli orari scolastici.
In prospetto, le linee della spirale seguono un’evoluzione altimetrica che determina due “picchi” in corrispondenza degli spigoli a sud del lotto: la facciata sembra così rivestita da una cortina grigia appesa dall’alto. Sul lato sud dell’edificio, infatti, la sala polivalente e la hall d’ingresso, gradatamente alzano il profilo della facciata, garantendo una transizione fluida tra il piano terra e il livello superiore.
>>> Scopri anche il progetto che archi5 ha presentato al THE PLAN Award 2021.
Gli interni sono luminosi, inondati dalla luce e dal verde delle viste del giardino e del paesaggio circostante. Forme morbide e arredi in legno rivestono le superfici, creando un ambiente confortevole e protettivo; le finestre a tutta altezza permettono di connettere le aule al cortile interno. Questo digrada dolcemente verso il paesaggio che si affaccia sulla valle della Marna, terminando in un giardino posto più in basso riccamente piantumato che offre spazio a un’ampia biodiversità e si presta a escursioni didattiche per i bambini. A testimonianza dell’approccio sostenibile e attento al risparmio energetico, la scuola ha ottenuto la certificazione BEPOS Effinergie 2017.
Location: Coupvray, Île-de-France, France
Architect: archi5
Completion: 2021
Client: Val d’Europe agglomération
Surface: 4 250 m²
Economist, engineer, structure, fluids, environmental: ingérop
Acoustics: cap horn solutions
Landscape: atelier roberta
Kitchen: alma consulting
Photography by Sergio Grazia, courtesy of archi5