Il progetto di riuso adattivo dell'edificio di Washington DC, disegnato da Marcel Breuer nel 1968, fa parte della mostra "BRUTAL DC", al Southern Utah Museum of Art fino al 2 marzo 2024
Una struttura multifunzionale che include spazi per uffici, oltre trecento unità abitative e una serie di servizi comunitari, con il verde come filo conduttore del progetto: è questa l'idea alla base del concept di Brooks + Scarpa per l'intervento di riuso adattivo del Robert C. Weaver Federal Building, icona brutalista progettata da Marcel Breuer a Washington DC alla fine degli anni Sessanta per ospitare la sede centrale dello United States Department of Housing and Urban Development.
Brooks + Scarpa presenta la sua proposta progettuale per il Robert C. Weaver Federal Building nell'ambito di BRUTAL DC, la mostra allestita al Southern Utah Museum of Art, visitabile fino al 2 marzo 2024. Il percorso espositivo comprende documenti d'archivio, reinterpretazioni e fotografie, che raccontano le radici storiche, lo stato attuale e il potenziale futuro dei principali edifici brutalisti di Washington DC.
Il Robert C. Weaver Federal Building, costruito a Washington DC nel 1968, porta la firma di uno dei maestri dell’architettura e del design del Novecento, Marcel Breuer. Lo stile era quello che aveva preso piede in Europa e Oltreoceano nel secondo Dopoguerra e che si proponeva come una vera rivoluzione non solo architettonica ma anche sociale, il Brutalismo. La massiccia e geometrica facciata in cemento armato prefabbricato rivestiva i dieci piani dell'edificio, divenuto un simbolo del panorama di Washington DC. Essendo utilizzato come headquarter dello U.S. Department of Housing and Urban Development (HUD), ogni giorno si popolava di centinaia di persone, che vi si recavano in ufficio.
Dagli anni Sessanta a oggi, le dinamiche sociali sono molto cambiate e, soprattutto dopo la pandemia, la routine casa-ufficio-casa è stata superata a favore di forme di lavoro ibrido e da remoto. Come conseguenza di questo fenomeno, ampie aree centrali delle città, occupate prevalentemente da palazzi per uffici, stanno progressivamente venendo abbandonate, con lo svuotamento dei loro edifici. Questo fenomeno ha richiesto e richiede sempre di più soluzioni innovative per riconvertire le architetture esistenti e rivitalizzare questi grandi comparti centrali di città.
Il progetto di riuso adattivo di Brooks+Scarpa per il Weaver HUD Building propone come soluzione la commistione di funzioni, con l’introduzione di alloggi a prezzi accessibili e l’ampio uso del verde come elemento unificante e identificativo di tutto il complesso.
Il contesto in cui si sono trovati a operare gli architetti di Brooks + Scarpa era complesso e sfidante. Tante erano le esigenze da soddisfare nel recupero dell’edificio: una buona efficienza energetica, il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, un maggiore apporto di luce naturale per le residenze nonché la preservazione dell’iconica identità architettonica dell'edificio. La soluzione proposta dai progettistiè stata quella di “svuotare” il nucleo centrale dell’edificio, per la creazione di uno spazio multifunzionale ibrido, tra interno ed esterno, che funge da corte centrale e nodo di distribuzione di tutto il complesso.
La forma dell’architettura, una sorta di X, con un nucleo centrale estremamente sviluppato in senso longitudinale, ha permesso la creazione di due ali differenti, una dedicata agli uffici e l'altra alle 350 residenze. Queste occupano quindi il 45% dello spazio in precedenza destinato agli uffici e si compongono di alloggi a prezzi calmierati, configurati secondo piante flessibili e ispirati al cohousing: compredono infatti zone comunitarie, destinate al living e alle cucine, e zone private per il riposo notturno. Le unità abitative sono assemblabili e rimodulabili, e possono essere facilmente riconvertite a ufficio in caso di necessità.
Il nucleo centrale dell’architettura è pensato come uno spazio fruibile anche dal pubblico esterno e si compone di una sorta di cascata di terrazzi all’aperto, che aprono la facciata dell’edificio, in origine chiusa e massiva. I fronti a nord e a sud sono stati dunque ripensati per permettere la connessione con l’esterno e la permeabilità della luce, mentre sui fronti est e ovest è stata mantenuta la facciata originale disegnata da Breuer.
Il cortile centrale è popolato da una serie di volumi più bassi dedicati alla comunità: le pareti vetrate li mettono in comunicazione con l'intorno, mentre la presenza della vegetazione è un elemento unificante in tutto il progetto e una serie di percorsi fluidi e passerelle sospese permettono di avere una visione d’insieme di tutto il complesso.
Location: Washington DC, USA
Architect: Brooks + Scarpa
All images courtesy Brooks + Scarpa