Recupero di una casa di campagna - Oderzo
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Recupero di una casa di campagna - Oderzo

EXiT architetti associati

Recupero di una casa di campagna - Oderzo
Scritto da Francesco Pagliari -

Una grande casa di campagna, d’origine ottocentesca, per la conduzione di un fondo agricolo: il recupero e la trasformazione in una ampia residenza è il tema dell’elaborazione progettuale. Recupero del senso architettonico che gli spazi abitativi possiedono, innanzitutto; capire i nodi fondamentali dell’antica casa, valorizzare le qualità intrinseche degli spazi ed integrarne il comfort attraverso tecnologie contemporanee, in un’interpretazione delicata e coerente con l’idea che il progetto della contemporaneità possa aggiunger valore architettonico.
L’edificio d’origine consiste in una serie di corpi lineari riuniti, frazionati nelle varie funzioni, residenza a tre piani fuori terra, depositi, fienile, stalla. La lettura del progetto ripercorre la storia delle trasformazioni, derivate dall’uso, che talvolta negano gli elementi precipui dell’architettura: alla sequenza di manomissioni, modeste o più importanti, il cui accumulo nel tempo ha prodotto un decadimento qualitativo e funzionale per l’architettura della casa di campagna, il progetto risponde con gli strumenti dell’interpretazione. Gli spazi abitativi vengono considerati per il loro orientamento ad offrire ampia disponibilità dimensionale, per distendere gli ambienti e rendere operativa una correlazioni aperte: al piano terra, la suddivisione funzionale per i luoghi di soggiorno pranzo e cucina si propone in una elegante fluidità, percettiva e d’uso, senza frammezzare barriere lungo il corridoio distributivo addossato a parete longitudinale; al piano intermedio, la zona notte si parcellizza in singole stanze, mentre al piano sottotetto gli spazi tornano a dilatarsi, in modo che la presenza imponente del sistema strutturale a capriate in legno aggiunga forza agli ambienti. Il corpo edilizio adiacente, anticamente destinato alla stalla, viene trasformato in un vasto salone soppalcato, a supporto del corpo residenziale principale. Il legno, in rivestimento a settori delle pareti, nelle pavimentazione dei piani superiori e in funzione strutturale, è massicciamente presente negli interni, accanto alla possente struttura in travi d’acciaio a vista, che si evidenziano all’interno dell’edificio.
L’ordine compositivo della casa di campagna viene rimarcato nel progetto di recupero, nell’intento di porre di nuovo in luce caratteri nobilitanti: gli archi di differenti dimensioni nel prospetto del corpo residenziale e della stalla vengono ripristinati, liberandoli dai tamponamenti in muratura. L’inserimento delle vetrate negli archi rende possibile l’espansione visiva e il collegamento fisico degli interni verso il paesaggio, una relazione che si appoggia anche sull’accostamento delle pavimentazioni, fra il piano terreno in travertino e il perimetro esterno dell’edificio in lastre di calcestruzzo colorato. Ad ulteriore arricchimento compositivo, gli archi sono incorniciati con un profilo in acciaio verniciato. Altrettanto rilevante è il recupero formale del grande camino esterno all’edificio: segno imponente nel prospetto, diviene all’interno una nicchia raccolta ed intima.
Gli aspetti energetici e la climatizzazione degli ambienti fanno parte della conversione dell’edificio alle componenti del comfort contemporaneo: l’impianto fotovoltaico, integrato nella copertura, è dimensionato per un elevato fabbisogno energetico; l’impianto di raffrescamento e riscaldamento a pompa di calore garantisce efficienza e comfort climatico.

Francesco Pagliari

Luogo: Oderzo, Treviso
Committente: Privato
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie costruita: 1200 m2
Architetti: EXiT architetti associati - Francesco Loschi, Giuseppe Pagano, Paolo Panetto
Direzione Lavori: Francesco Loschi

Consulenti
Strutture: Alberto Soligo
Impianti: Mauro Benozzi

Fotografie: © Silvia Longhi

EXiT architetti associati
EXiT architetti associati, studio di architettura con sede a Treviso, è stato fondato dagli architetti Francesco Loschi (Treviso, 1977), Giuseppe Pagano (Brescia, 1977) e Paolo Panetto (Treviso, 1977). Si occupa di progettazione architettonica e urbana, interior design e architettura del paesaggio, unendo le esperienze professionali e progettuali sviluppate dai soci tra Italia, Spagna e Portogallo.
Dal 2004 EXiT partecipa a vari concorsi internazionali. Ha ottenuto il primo premio al workshop internazionale QUAP 2006 - Qualità Urbanisitca delle Aree Produttive, promosso da Provincia di Treviso e Unindustria Treviso, e nel 2008 ha ottenuto il terzo premio al concorso per il recupero del Bastione poligonale del castello della città di Treviso.
Dal 2009 è membro dell’ANAB “Associazione Nazionale Architettura Bioecologica”.
Nel 2010 è stato selezionato da GiARCH (Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani) per l’inserimento nella pubblicazione “Progetti di giovani architetti italiani”. A settembre 2010 i lavori dello studio sono estati esposti alla mostra “Ventisettetrentasette giovani architetti italiani” all’interno del Padiglione Italia alla EXPO 2010 di Shanghai.
A novembre 2010 è stato selezionato al “Premio Architettura Città di Oderzo” nella Sezione architettura residenziale e housing sociale per il progetto “Recupero di un tabià a Selva di Cadore” e successivamente finalista per “ArchDaily Building of the Year 2010” nella categoria Refurbishment.
Nel 2011 ha vinto il Premio “Barbara Capocchin” nella sezione provinciale.
I lavori dello studio EXiT sono stati pubblicati su prestigiose riviste nazionali e internazionali (Wallpaper*, Mark, C3, A10, AND, Domusweb, Il giornale dell’architettura, L’Arca).

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