Recuperare in tempi brevi gli elementi e le attrezzature della quotidianità: si tratta di un obiettivo fondamentale per i luoghi colpiti dal terremoto del 2012 in Emilia Romagna, come rende chiaro il recupero della palestra scolastica di Massa Finalese (provincia di Modena), oggetto di un concorso bandito dalla Regione Emilia Romagna nel febbraio 2013, con inizio dei lavori di costruzione nel luglio e completamento della realizzazione per il mese di dicembre 2013. Tempi brevi, cinque mesi per la costruzione. Il progetto rispecchia questa esigenza di rapidità, contemperandola nello stesso tempo con l'esigenza - altrettanto significativa ed importante - di costruire attraverso criteri di qualità architettonica.Il progetto elabora un edificio a geometria semplice e regolare, suddiviso in due volumi definiti e collegati, l'uno accanto all'altro. Il volume a doppia altezza relativo alla palestra polivalente si presenta con una massa rilevante, a rivestimento continuo a coloritura scura, interrotto dalla lunga vetrata a livello del terreno sul prospetto est e dalla finestratura a sviluppo orizzontale nella fascia superiore del prospetto nord. Il volume ad altezza inferiore, che si congiunge al corpo della palestra con gli accessi suddivisi per spettatori ed atleti, ospita i gruppi di spogliatoi e i servizi separati: fra i due corpi edilizi si apre un patio, che accoglie un frammento di natura con la presenza di qualche albero, visibile dai due opposti corridoi di collegamento con la palestra.All'interno della palestra, la cui fascia inferiore delle pareti assume coloritura verde, travi e capriate metalliche a vista, insieme ai condotti impiantistici, rendono chiara la spartana efficienza della palestra. Altrettanto essenziale è l'accoglienza per gli spettatori, lungo la parete chiusa confinante col patio: di fronte agli spettatori, la vetrata che si apre sul paesaggio agricolo è dimostrazione di un indirizzo di progetto, una caratterizzazione a forte impronta visiva.La palestra, per la quale la scelta del sistema costruttivo a secco ha facilitato l'ottenimento di tempi contenuti nella realizzazione, è situata al limitare della zona edificata, in una relazione intensa con i campi coltivati: il legame fra l'edificio a volumetria rilevante e la campagna che segna l'orizzonte diviene un'idea di progetto, per stabilire connessioni attraverso il diaframma vetrato fra la natura all'esterno e, all'interno, i protagonisti e gli spettatori delle attività didattico-sportive. La contiguità-connessione con la natura esterna diviene così un simbolo per contrassegnare di speranza le forme della ricostruzione dopo il sisma.
Francesco Pagliari
Luogo: Massa Finalese, Modena
Committente: Regione Emilia-Romagna
Anno di Realizzazione: 2013
Superficie Costruita: 1 725 m2
Costo: 1.366.270 Euro
Architetti: MIDE architetti, Paolo Didonè
Direttore dei Lavori: Paolo Ligori
Impresa di Costruzione: Fiorese
Consulenti
Strutture: Beniamino Didonè – Bruno Gonzato
Illuminotecnica: Studio Gasparotto
Impianti: Riccardo Baggio
Fotografie: © Alessandra Bello
Paolo Didonè
Paolo Didonè nasce a Bassano del Grappa il 27 dicembre 1983. Nel 2007 si laurea allo IUAV di Venezia in Architettura per la Città. Dopo la laurea, collabora per due anni con lo studio Sergio Pascolo Architects di Venezia, seguendo progetti sia in ambito nazionale sia internazionale. Nel 2009 apre il proprio Studio a Rosà (Vicenza) e si dedica ai primi incarichi importanti: lo studio e la realizzazione di un nuovo Monumento agli Alpini a Rossano Veneto (Vicenza), la progettazione e realizzazione, nell’ambito della ricostruzione dell’Emilia post-terremoto, dell’Asilo Montessori a San Felice sul Panaro, della Scuola Primaria Dante Alighieri a Mirandola e della Palestra Scolastica temporanea a Massa Finalese. Nel 2012 viene selezionato dalla rivista Casabella nell’ambito del concorso “Giovani Architetti grattano il cielo”, per cui realizza il progetto Stairway to Heaven. Nello stesso anno, si classifica al terzo posto del premio IUAV Alumni. Nel 2013 Paolo Didonè viene selezionato per il premio “Premio Federico Maggia” per cui realizza l’installazione Be Water. Nello stesso anno, la decisione di unire la propria esperienza a quella dell’architetto Devvy Comacchio, maturata in quattro anni di lavoro in diversi studi di architettura di Singapore. Lo Studio Paolo Didonè si occupa di progettazione di ambienti pubblici e privati e di design e arredamento d’interni. Dal 2014 è stato avviato un importante progetto di ricerca e progettazione per la realizzazione di masterplan urbanistici di edifici pubblici e privati in Angola. Nello stesso anno Paolo Didonè si classifica al terzo posto al premio Young Italian Architects con il progetto Stairway to Heaven.
MIDE architetti
MIDE architetti è uno studio di architettura che si occupa di progettazione in differenti ambiti d’intervento: urbanistico, architettonico, e d’interni; il particolare interesse alla semplicità delle linee e dei volumi, l’estrema attenzione al dettaglio, alle finiture e alla scelta dei materiali, ne caratterizzano l’approccio progettuale. Le suggestioni che ispirano la produzione architettonica, nascono dall’analisi funzionale delle esigenze del committente e dalla lettura emozionale del luogo; al progetto viene attribuito il ruolo di risposta alla vocazione del sito d’intervento, i cui i tratti tipici vengono reinterpretati e tradotti in nuove soluzioni architettoniche. Il lavoro dello studio si distingue per una particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale ed energetica, grazie a consulenze di specialisti qualificati. Tra i clienti di maggior rilievo, sono stati sviluppati progetti per aziende come: Volvo Trucks Italia, Renault Trucks, Intrerbrau, Philippe Model, Ipercoop, Rubner Haus, Stilenatura, John Barritt, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Benetton, Birrificio Antoniano; oltre che per le pubbliche amministrazioni di: Regione Emilia Romagna, Comune di Mirandola, Comune di Viadana, Comune di Massa Finalese, Comune di San Felice sul Panaro e Comune di Mira. In parallelo all’attività professionale prosegue una continua attività di ricerca e confronto, attraverso la partecipazione a concorsi di progettazione nazionali ed internazionali.