Un edificio di sei piani fuori terra e un piano interrato, per venti alloggi e trenta garages, distribuiti fra piano terreno e piano interrato: nella complessa situazione urbana di Chioggia e Sottomarina, fitta di connotazioni storiche e di ambizioni turistiche, l’edificio Oversea si pone nella fascia edilizia risalente al ventesimo secolo, in relativa vicinanza al mare. Oversea sostituisce per demolizione e riedificazione una precedente costruzione. L’obiettivo progettuale consiste nell’introdurre sistemi di ecosostenibilità a lungo termine, con dotazione impiantistica a rilevante contenuto tecnologico innovativo, in un edificio che si caratterizza per una composizione architettonica di forte presenza. La nuova costruzione è riconoscibile nel contesto urbano, si differenzia profondamente dal tono ordinario ed un po’ dimesso dell’edilizia circostante, dichiara la propria presenza come per indicare un paradigma: nuovo edificio, nuova immagine, nuove tecnologie, ricerca di un comfort abitativo ad alto standard qualitativo. Il volume a parallelepipedo si erge con forza, mostrando l’ambizione a prevalere sul tessuto adiacente: la rilevanza della massa volumetrica forma il primo nucleo di percezione, amplificato dalla colorazione omogenea che percorre tre dei quattro prospetti. Man mano, l’osservazione si incentra sull’articolazione dello schema ripetuto ad inquadrare tutte le facciate, con una costanza che diviene stilema identificativo: i balconi dai parapetti pieni corrono lungo i prospetti in maniera pressoché continua tutt’attorno all’edificio, ne segnano la forma che si frange fra l’evidenza dell’aggetto dei balconi molto profondi, quasi terrazze, e la facciata posta, con le sue aperture, in secondo e sfuggente piano. Ne consegue un ritmo esterno di ulteriori e gravi accenti volumetrici ed ombre che si colgono nella rigidità dello schema, cui contribuisce lo sviluppo su tutta l’altezza dell’edificio del divisorio per imporre riservatezza e limiti di proprietà lungo i balconi, un elemento che acquisisce corpo come un vero e proprio setto murario. A questo schema d’intelaiatura che opera per fasce, come linee di forza verticali ed orizzontali, si sovrappone sul lato sud lo schema dell’apparato dei pannelli fotovoltaici, un’ulteriore cornice ad angoli smussati che contiene il prospetto: la struttura agganciata alla facciata produce energia elettrica fotovoltaica e funziona come una decorazione, che trasmette un senso di immaterialità, nasconde l’orditura dei balconi e dei divisori, negandone percettivamente la consistenza. L’edificio, quindi, determina una doppia immagine sui fronti nord e sud, ponendo in contrapposizione la materia poderosa degli aggetti e l’eterea visione, tecnologico-decorativa, parti di un medesimo ragionamento architettonico d’accenti nella composizione. Gli spazi di ingresso si caratterizzano per un profondo atteggiamento di astrazione e rigore: cemento al quarzo per la pavimentazione, il corpo scale in cemento armato, posizionato al centro della pianta, con pareti in calcestruzzo grezzo dipinto a tempera formano un nucleo in cui si incrociano struttura e definizione architettonica dell’ambiente. Altrettanto significativo, e parte integrante della concezione dell’architettura, è il ricorso alle tecnologie combinate per l’ecosostenibilità: impianto geotermico e pompa di calore, pannelli solari in copertura, pannelli fotovoltaici, sistemi a pavimento radiante per riscaldamento e raffrescamento, deumidificatori incassati per tutti gli alloggi, impianti domotici di gestione delle singole unità abitative.
Francesco Pagliari
Luogo: Chioggia, Venezia
Committente: Ghirardon Group
Anno di Realizzazione: 2012
Superficie Costruita: 3325 m2
Architetti: Arch. Simone Micheli
Impresa di Costruzione: Costruzioni Clodiensi
Consulenti
Impianti Idrotermosanitari: Idrosistemi
Fornitori
Vetri FV Strutturali: EnergyGlass
Sottostruttura Portante della Facciata: Vega Systems
Legno Lamellare: Bertani Enrico
Ascensori: Clodia Elevatori
Portoni: Casteel
Porte Blindate: Okey
Illuminazione: iGuzzini
Interruttori, Prese e Placche: Ave
Pavimentazione: GranitiFiandre
Fotografie: © Juergen Eheim
Simone Micheli Architetto
Nel 1990 fonda l’omonimo Studio d’Architettura e nel 2003 la società di progettazione “Simone Micheli Architectural Hero” con sede a Firenze e Milano. Dal 2003 al 2009 è docente a contratto presso la Facoltà di Architettura del capoluogo toscano. Sempre dal 2003 è docente anche presso Polidesign e presso la Scuola Politecnica di Design del capoluogo lombardo. La sua attività professionale si articola in più direzioni: dall’architettura all’architettura degli interni, dal design al visual design passando per la comunicazione. Numerose le realizzazioni per pubbliche amministrazioni e per importanti committenze private connesse al mondo residenziale e della collettività.
Tra i riconoscimenti nazionali e internazionali si ricordano:
- il “Best Interior Design” e il “Best Apartment Italy” con il progetto “Golfo Gabella Lake Resort” nella competizione “Homes Overseas Award 2007”- Londra (premio internazionale riservato ai migliori sviluppi immobiliari residenziali nel mondo);
- l’“International Media Prize 2008”- Shenzhen nella categoria “Annual Public Spaces Grand Award”
- l’“International Design Award 2008”- Los Angeles nella categoria “Interior Design” con il progetto “New Urban Face” per la Provincia ed il Comune di Milano;
- l’“Interior Designer of the Year” agli “International Design Awards 2008” - Los Angeles; - il “Best of the Year 2010” nella categoria “Beauty, Spa e Fitness”, premio organizzato da Interior Design Magazine - New York;
- l’“International Media Prize 2010” nella categoria Annual Club Space Award, organizzato da Modern Decoration Magazine a Shenzhen, China, con il progetto Atomic Spa della Boscolo Hotels;
- il “TrE Number One Award 2011” - Venezia per l’interior design;
- il “Contemporary Spa Award 2011” nella categoria “Best Future Spa”- Bologna con il progetto “Marina Verde Wellness Resort”, Caorle, Venezia.
Molte sono le pubblicazioni su riviste italiane e internazionali, le interviste televisive dedicate alla sua opera e le monografie: l’ultima è “Simone Micheli from the future to the past”, edita nel 2012.