Ospedale dei Bambini di Parma "Pietro Barilla"
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Ospedale dei Bambini di Parma "Pietro Barilla"

Obr Open Building Research

Ospedale dei Bambini di Parma "Pietro Barilla"
Scritto da Francesco Pagliari -


Un progetto complesso, dai caratteri globali di necessaria collaborazione fra le competenze professionali: il nuovo Ospedale dei bambini e degli adolescenti a Parma è una struttura innovativa, tecnologicamente rilevante, che coniuga nel progetto di sintesi architettonica le esigenze di una forma di umanizzazione dei rapporti ospedalieri con le esigenze della cura ad alto livello scientifico. Un luogo in cui l'attenzione sia costante alle sensibilità delle varie tipologie dei frequentatori, i piccoli pazienti, le famiglie, il personale. Un'architettura complessa, sotto l'apparente semplicità della conformazione geometrica: il benessere globale è punto fondamentale dell'elaborazione progettuale, la ricerca di una relazione coerente con gli obiettivi di un'accoglienza attenta è forma del processo di collaborazione delle diverse competenze architettoniche, tecniche, medico-scientifiche, psicologiche. Gli elementi del progetto valorizzano tale impostazione: leggibilità dei percorsi; relazione costante con la luce naturale come fattore d'orientamento spaziale, temporale e psicologico inquadrando la luce naturale nell'integrazione con l'illuminazione artificiale; segno architettonico rilevante, la corte vetrata diffonde luce naturale ed è attraversata da leggere ed eleganti passerelle di collegamento. Si prevedono criteri di massimizzazione del benessere attraverso spazi ed ambienti progettati secondo forme gradevoli nelle sale di attesa, le stanze di degenza vengono provviste di un alto livello di comfort, l'uso dei colori - negli ambienti, negli arredi, nelle pareti - diviene fattore di riconoscibilità ed insieme sviluppo di un'idea forte di accoglienza e gradevolezza di base. I materiali di finitura si diversificano, secondo funzioni specifiche e indici di frequentazione degli ambienti, dal legno al grès porcellanato. Soluzioni progredite per il comfort acustico. Soluzioni progredite per una visione integrata del concetto di degenza, dalla breve e transitoria permanenza alla collaborazione fra specialità mediche, per casistiche complesse, allestendo le stanze di degenza sempre con affaccio verso l'esterno. L'architettura segue e sollecita, con la massima apertura concettuale, le soluzioni che compongono gli ambienti e gli spazi, organizzando anche la dotazione di luoghi per le analisi medico-cliniche e per la ricerca scientifica. Ambienti dedicati alle attività ludiche si assemblano sia in spazi comuni sia in spazi definiti nella singola stanza e nel singolo luogo di visita medica. La costanza dei rapporti visivi con i genitori, ulteriore principio, si evidenzia nel progetto per gli spazi di degenza e di visita, come un fattore di stabilizzazione emotiva dei piccoli pazienti.
Il nuovo edificio si ordina su quattro piani fuori terra e un piano interrato, fornendo due accessi principali, di cui uno specifico per le urgenze; la suddivisione ai piani prevede spazi iterati per l'attesa e per le attività ludico-didattiche; gli impianti tecnologici e le aree attrezzate si situano al piano interrato e all'ultimo piano; la diversificazione dei piani si basa sul piano terreno dedicato all'accettazione e alla diagnostica, il reparto oncoematologico al primo piano, la neonatologia e le terapie intensive e chirurgiche al secondo, le degenze plurispecialistiche al terzo.
Il concetto di architettura nel comfort e di relazione biunivoca con l'ambiente si estrinseca nel progetto della facciata, punto di accumulazione delle relazioni. L'involucro interno presenta alte prestazioni d'isolamento termico. Con l'involucro esterno, l'edificio si rende riconoscibile nel tessuto urbano per la gamma di colori utilizzati nei fianchi dei montanti verticali e per le variazioni luminose e la riflessione sulle lastre vetrate, proponendo all'osservatore un'immagine variabile dell'edificio, stemperandone il volume. Nella relazione che si instaura dall'interno verso l'esterno, il progetto asseconda valori connotativi: il tempo che scorre attraverso la luce che filtra, la determinazione di “luogo” che la stanza assume nell'incorniciare gli elementi circostanti, parti visibili ed identificative di natura e di vegetazione.

Francesco Pagliari

Luogo: Parma
Committente: Fondazione Ospedale dei Bambini di Parma Onlus
Anno di Realizzazione: 2013
Superficie costruita: 14.000 m2
Costo: 32.000.000 Euro
Progettazione Architettonica: Policreo e OBR 
Coordinatore e Responsabile della Progettazione e della Direzione Architettonica e Artistica dei Lavori e degli Arredi: Sergio Beccarelli
Progettazione Strutturale: Policreo
Responsabile della Progettazione e della Direzione Strutturale dei Lavori: Pier Paolo Corchia
Progetto Impianti Elettrici, Speciali e Dati: Luciano Zanni
Progetto Impianti Meccanici: Ubaldo Nocera e Filippo Borrini
Progetto Integrato degli Arredi e delle Finiture: Policreo Arch. Sergio Beccarelli
Direzione Lavori: Stefano Soncini
Project Management: Luigi Pezzoli
Construction Management: Impresa Pizzarotti

Consulenti 
Consulenza Psicologica Ambientale e Psicologica dell’Età Evolutiva: Giuseppe Virciglio
Consulenza Sound Design: Alessandro Carlo Bertetti
Consulenza Light Design: Paolo Bertozzi
Studio Geologico-Geotecnico: Carlo Caleffi
Studio Acustico e Progetto Sicurezza: Studio QSA- Gabriella Magri

Fornitori
Impianti: Clivet, TCF, Roccheggiani, FCR
Coperture e Impermeabilizzanti: Alubel, Marcegaglia, Derbigum, Seic (Harbo)
Facciate e Serramenti Esterni: Metra, Trespa
Pavimenti e Rivestimenti: Tarkett
Porte Vetrare REI: Euroedil
Serramenti Interni: Fosam, Celegon
Divisori Interni, Controsoffitti, Facciate (Stratigrafia a Secco): Global Building, Celenit, Dupont, Gyproc, Armstrong
Massetti, Pavimenti, Rivestimenti Ceramici, Facciate (Stratigrafia in Umido): Poroton, Grigolin, Leca, Cotto D’Este

Fotografie: © Mariela Apollonio

OBR Open Building Research
OBR Open Building Research è nata nel 2000 dall’idea di Paolo Brescia e Tommaso Principi di indagare i nuovi modi di abitare contemporaneo creando una rete tra Genova e Londra, poi estesa a Mumbai ed Accra.
OBR affronta la sua linea di ricerca partecipando a progetti con particolare riferimento a programmi a forte valenza sociale. Promuovendo - attraverso l’architettura - il senso della comunità e le identità individuali.
I fondatori Paolo Brescia e Tommaso Principi lavoravano insieme nello studio di Renzo Piano e sono guest lecturers presso diversi atenei europei ed asiatici.
I progetti di OBR sono stati esposti alla 10° Biennale di Architettura a Venezia (2006), alla mostra londinese “Architecture: Where to” (2007), alla V Bienal de Arquitetura di Brasilia (2007), alla AR Award di Berlin, Budapest e Seul (2008), all’International Expo di Shanghai (2010), al UIA di Tokyo (2011), al Museo MAXXI di Roma (2013) e alla Tongji University di Shanghai (2013).
OBR è stata premiata con AR Awards honourable mention for Emerging Architecture al RIBA Royal Institute of British Architects di Londra (2007), Plusform per la miglior opera realizzata under 40 (2008), Urbanpromo indetto dall’INU Istituto Nazionale Urbanistica alla 11° Biennale di Venezia (2008), menzione d’onore alla Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana alla Triennale di Milano (2009), Europe 40 Under 40 a Madrid (2010), premio Ance per la migliore opera realizzata in Italia (2011), Leaf Leading European Architect Forum Award di Londra (2011), WAN Award Residential a Londra (2011), il Green Good Design Award di Chicago (2012) e il premio Ad’A per l’Architettura italiana (2013).

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