Banca Credito Cooperativo
Un progetto significativo, all’interno del centro storico di San Cataldo (CL): elaborare un’architettura d’impronta urbana, nella direzione di riflettere sui legami fra immagini consolidate del nucleo storico, necessità attuative nella ricostruzione degli edifici, valenza ampia delle funzioni ospitate nella nuova configurazione architettonica. Valenza funzionale: l’Auditorium esplica attività interne per la Banca di Credito Cooperativo - promotrice dell’intervento - e si indirizza anche ad attività utili per la cittadinanza, un luogo pubblico per la cultura.
Immagine e configurazione consolidate nel centro antico di San Cataldo: all’atto della ricostruzione dell’edificio adiacente alla sede della Banca, la riflessione progettuale si accorda con la prescrizione che impone di mantenere l’assetto della facciata dell’edificio, in senso compositivo e decorativo. Ricostruire la facciata, che risvolta dal corso principale sulla via laterale, assume innanzitutto un valore di decoro urbano - nel riprodurre forme di una disposizione abitudinaria della scenografia urbana e nel dettagliarne la riproduzione degli elementi singoli -, e sottende una riflessione sulla correlazione con un’idea esplicita di contemporaneità. Il nucleo d’elaborazione verte - quasi implicitamente - su una nozione di rilievo: nel progetto del nuovo auditorium, la correlazione con la facciata ricostruita implica l’amplificazione del senso di “quinta urbana”, che si rende operativo. Ribadire una nozione di continuità ed impostare una funzione che nello stesso tempo unisce e separa: un diaframma, per concepire distacco e differenziazione; un “passaggio”, per identificare una trasformazione effettiva, una transizione, che ad una ipotetica “scenografia” applica concretezza ed utilità quotidiana. Il volume del nuovo auditorium si rende visibile, si differenzia, si integra. Dai portali della facciata ricostruita si accede all’atrio, spazio di una qualità aerea e lieve; le finestre riproposte sono le finestre della sala auditorium - che saranno oscurate da tende a rullo interne, per le necessità dell’attività -; le due larghe finestre dell’ultimo piano, che fuoriesce dall’ingombro della facciata ricostruita, forniscono alla sala di riunione una qualità panoramica nella visuale verso la città. Connessioni e giustapposizioni: la nuova architettura si materializza nel collegarsi e nel distinguersi, come se si trattasse di una nuova forma - complementare - di quinta urbana.Il volume della nuova edificazione è rivestito da una tessitura di scuri pannelli compositi (fibre di legno e resine), che segnano una certa tensione verticale; le scale di sicurezza esterne emergono avvolgenti e coerenti al volume complessivo, masse con parapetto ed intradosso in pannelli d’alluminio che si inseriscono nel corpo scale traslucido.
All’interno, il sistema strutturale consente luci libere rilevanti, i collegamenti verticali vengono collocati in buona parte lungo il perimetro: si tratta di due elementi fondamentali nel progetto, che definiscono punti di forza espressiva, nella dilatazione degli spazi e nella costituzione di un “percorso” dominante. La percezione degli spazi si amplifica: l’atrio è un luogo d’attesa e d’incontro, un foyer luminoso, chiaro e vivace, che rivela un senso urbano, come una piazza interna coperta. La sala dell’auditorium è perpendicolare alla facciata ricostruita e quindi prospetta verso il corso principale: la “platea” e la “galleria” contrassegnano lo spazio, secondo una disposizione rigorosamente ordinata delle poltroncine; gli elementi d’illuminazione compongono geometrie sensoriali fra pareti e controsoffitto; il palco/tavolo dei relatori può disporre di assetti differenti, con tecnologica dotazione di attrezzature per proiezione ed oscuramento.
Un’architettura che propone ed elabora: forme e spazi per comporre ragionamenti fra preesistenze (seppure ricostituite) e idee-guida del contemporaneo, all’interno di tessuti urbani delicati e fragili, partendo da vincoli che stimolano il progetto di soluzioni articolate e rilevanti per la città.
Francesco Pagliari
Luogo: San Cataldo, Caltanissetta
Committente: BCC Banca di Credito Cooperativo "G. Toniolo" di San Cataldo
Anno di Realizzazione: 2016
Superficie Costruita: 1.300 m2
Costo: 2.800.000 Euro
Architetti: Fabbricanove (Enzo Fontana, Giovanni Bartolozzi, Lorenzo Matteoli)
Design Team: Daniele Capolicchio, Francesco Capriotti, Renata Laudati, Domenico Calabrese
Direzione dei Lavori: Giovanni Bartolozzi, Enzo Fontana
Impresa di Costruzione: SICEF- Gruppo Lacagnina
Consulenti
Strutture: Antonello Sajeva, Simona Sajeva
Impianti: Antonio Tumminelli
Fornitori
Luci: Viabizzuno, Lucifero’s, Xal
Impianto elettrico e domotica: BTicino
Rivestimento esterno: Trespa
Fotografie: © Filippo Romano
Fabbricanove
Fabbricanove è lo studio di architettura e urbanistica fondato nel 2009 a Firenze da Enzo Fontana, Giovanni Bartolozzi e Lorenzo Matteoli con l’obiettivo di indagare linguaggi e nuove sostanze del progetto contemporaneo, e di attivare un confronto con le strategiche trasformazioni che coinvolgono oggi gran parte delle realtà urbane. Lo studio utilizza come principale strumento di ricerca il concorso di progettazione, attraverso il quale approfondisce i temi inerenti la città e lo spazio pubblico.
Fabbricanove ha sviluppato numerosi incarichi pubblici, attivando una proficua esperienza di
collaborazione con le pubbliche amministrazioni. Tra le più recenti occasioni, la ristrutturazione del
complesso monumentale di Santa Chiara a Sansepolcro (Arezzo), il restauro del complesso monumentale Municipio/Teatro Comunale di Pieve S. Stefano (Arezzo), il restauro del Palazzo Montanelli della Volta a Fucecchio (FI), tutti interventi su edifici vincolati ai sensi del T.U. sui Beni Culturali. Lo studio ha anche recentemente coordinato il Piano Urbanistico Attuativo per la nuova sede della Cooperativa Muratori e Cementisti (CMC) nell’ambito della riqualificazione urbanistica della darsena di Ravenna.
Fabbricanove è inoltre impegnata su molte commesse private, fra le quali il progetto di riconversione, in complesso ricettivo, dello storico Collegio "Alla Querce" di Firenze, una cantina di 4000 mq in località Baratti (LI), l’ampliamento di una Residenza Sanitaria Assistita nel lungo mare di Savona.
Insieme all’attività professionale, i soci di Fabbricanove svolgono attività didattica come docenti dei corsi di progettazione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Firenze e la Kent State University di Firenze.