Nuovo e antico dialogano negli interventi di Níall McLaughlin a Oxford e Cambridge
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Nuovo e antico dialogano negli interventi di Níall McLaughlin a Oxford e Cambridge

Una serie di edifici che esprimono lo spirito del nostro tempo, come la WongAvery Music Gallery, animano lo storico tessuto urbano di due antiche università inglesi

Niall McLaughlin Architects

Nuovo e antico dialogano negli interventi di Níall McLaughlin a Oxford e Cambridge
Scritto da Michael Webb -

Cresciuto in Irlanda, nel 1990 Níall McLaughlin ha fondato a Londra il proprio studio, il quale negli anni è cresciuto e diventato famoso per la diversità di edifici culturali, istituzionali e pubblici. Potremmo descrivere McLaughlin come un modernista romantico, la cui costante creatività si fonda sulla storia dell’architettura, rendendolo un architetto ideale a cui affidare il delicato e controverso compito di inserire nuovi edifici nello storico tessuto urbano di Oxford e Cambridge, sedi delle omonime Università. Ogni angolo di questi due istituti fondati 800 anni fa è protetto; allo stesso modo, ogni cambiamento è oggetto di critiche.

Quando McLaughlin ha vinto il concorso di progettazione per la nuova biblioteca del Magdalene College, il responsabile per la conservazione di Cambridge gli ha detto: «Non si tratta del fatto che mi piaccia o meno il tuo progetto: semplicemente non credo che dovresti costruire nessun edificio su quel sito». Alla fine anche i più scettici si sono convinti e nel 2022 la biblioteca ha vinto lo Stirling Prize per il miglior edificio inglese dell’anno.

 

Adattarsi alle esigenze del mondo moderno

WongAvery Music Gallery - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

I college, che sono in competizione per assicurarsi l’iscrizione degli studenti (e le loro rette), hanno scoperto che offrire loro alloggi vicini o all’interno del campus di riferimento si traduce in migliori risultati accademici; un allentamento delle restrizioni di pianificazione ha permesso loro di farlo. La nuova moda non prevede più stanze isolate, pasti nella mensa o sessioni di studio in una biblioteca silenziosa; oggi molti studenti preferiscono studiare con il loro portatile in un bar rumoroso, desiderosi di socializzare con i loro colleghi, magari stranieri o disorientati, in un mondo dominato dalla tradizione. Stanno cambiando anche i dati demografici: gli studenti di ceto medio-alto, provenienti dai collegi inglesi privati, lasciano posto a coloro che hanno studiato nelle scuole pubbliche, spesso figli di immigrati. La nascita di nuove discipline o specializzazioni richiede spazi adeguati e infine i college stanno ricevendo sempre più donazioni da parte di ex alunni facoltosi, a cui vengono dedicati edifici prestigiosi. 

Questi fattori hanno dato origine a una serie di progetti di ampliamento e McLaughlin è stato coinvolto in 12 di questi progetti come architetto e/o masterplanner. Insieme al suo team ha rispettato il contesto, creando al tempo stesso edifici che esprimono lo spirito del nostro tempo.

«Abbiamo dovuto andare contro la preferenza della maggior parte dei pianificatori, e di alcuni architetti, verso una struttura che si appoggiasse al muro fingendo di essere invisibile», ha spiegato il progettista. «Siamo molto attenti ai tratti distintivi della preesistenza, inserendo edifici che si fanno valere in maniera appropriata e che si affiancano ad altri di generazioni precedenti: convivono con i propri antenati. Nel tempo abbiamo dimostrato la nostra abilità nel farlo e stabilito una relazione di fiducia con Historic England (il “cane da guardia” del governo) e le autorità locali per la conservazione».

 

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Mettere in risalto le forme tradizionali

Catherine Hughes Building - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

La difficoltà aumenta nelle zone residenziali che circondano il centro storico di entrambe le città. La zona a nord di Oxford è un campo minato: professori e altri colti proprietari di ville in stile vittoriano – una tipologia disprezzata fino a un paio di generazioni fa – sono estremamente protettivi e si oppongono a ogni proposta dei college di inserire monotoni alloggi per studenti nella loro sacra alcova. Per venire incontro a entrambi, McLaughlin ha sviluppato un nuovo linguaggio ispirato alle forme tradizionali, impiegando elementi simili a timpani in mattoni alternati a pozzi di ventilazione o vani per gli ascensori che sostituiscono le canne fumarie degli edifici più antichi. Un tale approccio potrebbe facilmente essere descritto come un pastiche, una timida imitazione del vecchio, ma i progetti di McLaughlin vantano lo stesso rigore di Edwin Lutyens, che un secolo fa ravvivò le forme tradizionali, e di Louis Khan

Jesus College - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

Nel suo masterplan per il Jesus College, a Cambridge, McLaughlin ha modificato un edificio esistente conservandone le pareti esterne in mattoni per donare vivacità al prospetto degli alloggi sulla strada; spera anche di trasformare un garage multipiano in uno spettacolare auditorium. Lo spirito di Lutyens aleggia su un complesso di alloggi per lo University College a Oxford, dove McLaughlin ha fatto sporgere i volumi che ospitano la cucina e le scale per evitare la monotonia. Il suo progetto per Master’s Field, un innovativo complesso di alloggi per il Balliol College, prevede l’impiego di una strategia che dona profondità alle facciate: le finestre sono arretrate, tra i pilastri, così da rendere invisibile il vetro da una prospettiva obliqua. L’architetto sostiene infatti che la diffusa repulsione verso l’architettura moderna dipenda in gran parte dalla banalità delle facciate: in questo caso, come negli edifici storici, le profonde rientranze animano la facciata e diffondono la luce all’interno.

Balliol College - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

Quest’ultimo progetto è degno di nota anche per la disposizione delle stanze all’interno di blocchi separati, dove la luce proviene da due lati grazie alle molteplici finestre ad angolo. Ogni gruppo di stanze condivide uno spazio comune, tre gruppi condividono una cucina, e tutti possono utilizzare una sala riunioni per socializzare. Per il padiglione dello sport di questo complesso, McLaughlin si è ispirato ai modelli illustrati in un libro di carpenteria cinese pubblicato nel XII secolo, nella stessa epoca in cui dall’altra parte del mondo fu fondata l’Università di Oxford. Questa guida offre design standardizzati per soffitti a volta con beccatelli, in un ordine che va dai più modesti ai più notevoli a dimostrazione della posizione sociale del proprietario. Riprendendo questi principi, McLaughlin ha dato vita a un soffitto di magnifica complessità, composto da travi incrociate in legno, che rappresenta uno sfondo ideale per le lezioni di yoga. Una maggiore ingegnosità caratterizza il Catherine Hughes Building del Somerville College. Fondato come uno dei primi college femminili, è privo delle tecnologie delle realizzazioni più antiche, ma la struttura in mattoni estremamente dettagliata di McLaughlin dona una forte identità agli alloggi costruiti con un budget limitato.

 

McLaughlin a Cambridge

Magdalene Library - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

Due dei suoi progetti più recenti a Cambridge sono incarichi prestigiosi: la biblioteca del Magdalene College e la WongAvery Music Gallery. La prima si ispira agli edifici in stile giacobiano del XVII secolo. Gli ambienti interni sono molto spaziosi e illuminati da aperture sui quattro lati dei timpani che si estendono su entrambi gli assi della struttura, in modo che sugli scaffali non arrivi troppa luce diretta. Anche qui le finestre con protezione solare sono rientranti e ombreggiate, e pozzi di ventilazione permettono agli occupanti di controllare il riscaldamento e il raffrescamento. Nei vari ambienti a più piani è stato inoltre utilizzato un sistema di pannelli fonoassorbenti a soffitto. Nonostante ora si preferisca studiare in ambienti più informali, la biblioteca è frequentata assiduamente ed è aperta 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Dopo i periodi di isolamento dovuti al Covid, questo simboleggia la volontà di ritornare a condividere gli spazi. 

WongAvery Music Gallery - Níall McLaughlin Architects © Nick Kane, courtesy of Níall McLaughlin Architects

Fiore all’occhiello di McLaughlin è la WongAvery Music Gallery, una nuova struttura per il dipartimento di musica del Trinity Hall. Il brief di progetto era molto preciso: la struttura doveva essere contemporaneamente uno spazio per le performance musicali, con la stessa qualità del suono di una sala prove del coro, un magazzino per gli strumenti e un archivio per le partiture. L'edificio si apre sul cortile grazie alle finestre a bovindo diventando tribuna per i concerti estivi; doveva inoltre essere climatizzato e non ricevere luce diretta, in quanto al suo interno è sempre presente un clavicembalo che bisognerebbe altrimenti riaccordare a ogni variazione di temperatura e livello di umidità.

In fase di concorso, McLaughlin è stato l’unico a presentare una proposta audace per questo sito così particolare. «Negli ultimi 50 anni la reticenza formale è diventata parte della strategia di conservazione», ha spiegato l’architetto. «Noi invece abbiamo detto: no, serve qualcosa che assomigli al Tempietto del Bramante a Roma, un singolo edificio indipendente in mezzo a un cortile, a cui doni energia». Il team di progetto ha studiato ogni possibile variazione di forma per raggiungere il giusto equilibrio tra il nuovo padiglione e la varietà di edifici storici che lo circondano, creando infine un volume rivestito in pietra con una pianta a croce greca, le cui quattro ali sono aperte, con elementi prefabbricati in calcestruzzo che incorniciano una lanterna. Si trova nella metà del cortile che è quasi sempre in ombra, liberando la metà al sole per incontri all’aperto. Sia per i musicisti professionisti sia per gli studenti, la WongAvery è un sogno diventato realtà.

 

>>> La Magdalene College Library ha vinto il RIBA Stirling Prize 2022

Credits

Project: WongAvery Music Gallery
Location: Cambridge, UK
Completion: 2021
Gross internal area: 73 m2
Client: Trinity Hall
Architect: Níall McLaughlin Architects
Main Contractor: Barnes Construction

Consultants
Structures: Smith & Wallwork
M&E: Max Fordham
Acoustics: Gillieron Scott Acoustic Design
Landscape: Kim Wilkie
Stone Consultant: Harrison Goldman

Photography by Nick Kane/David Valinsky, courtesy of Níall McLaughlin

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