Museo Jean Cocteau
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Museo Jean Cocteau

Rudy Ricciotti

Museo Jean Cocteau
Scritto da Rudy Ricciotti -

Grazie all’eccezionale donazione di Séverin Wunderman, a tre anni dalla posa della prima pietra il museo Jean Cocteau, progetto culturale di grande portata promosso dalla città di Menton, ha aperto le porte al pubblico, divenendo la prima e la più importante risorsa pubblica a livello mondiale riguardante l’opera di Jean Cocteau.
Risultato vincitore nel 2008 del concorso internazionale lanciato dalla città di Menton nel 2007, il progetto architettonico di Rudy Ricciotti, Gran Premio Nazionale d’Architettura, accoglie su 2700 m2 l’assieme delle opere donate da Séverin Wunderman.
Il sito, benché gravato da molti vincoli, aveva grandi potenzialità. I limiti posti dal contesto erano l’esistenza di un parcheggio al primo piano interrato, un impianto di depurazione delle acque al secondo piano sottoterra, le loro rampe d’accesso che attraversano l’area, una falda freatica al livello del mare, un suolo costituito da terreno di riporto, l’esposizione alla salsedine, la presenza, infine, di una rumorosa strada litoranea.
Il luogo tuttavia non era neutro, aveva la vocazione ad ospitare un addensamento della città verso il mare, garantendo solidità al paesaggio urbano esistente.
L’edificio doveva inscriversi nella trama urbana, generando una riconquista pedonale del Quai Monléon. Lasciando in secondo piano la visione delle arcate di Menton, immagine da vecchia cartolina, andavano conservate le virtù della città come località balneare.
Il sito ha una sua voce, ed ai progettisti ha raccontato la necessità di non costruire davanti al mercato coperto, rimarchevole edificio del XIX° secolo. Mantenendo quest’area libera da ogni costruzione, così come dando a questa zona la funzione di giardino e piazzale, il Museo Jean Cocteau collezione Séverin Wunderman si integra nel contesto, costruendo uno scenario per il fronte architettonico risalente ai primi anni del ‘900 e dando un senso al motto di Menton “la mia città è un giardino”. Situato di fronte alla casa Trenca, il museo non entra in competizione con essa, né crea impedimenti alla vista del mare. Offre invece un punto di riferimento unico, legandosi all’architettura elegante e originale che ha fatto la fama di Menton, una felice combinazione delle correnti stilistiche più importanti di inizio ‘900. La copertura del museo costituisce un’immagine allegorica, le cui linee saranno leggibili sia di giorno che di notte.

“La verità è troppo nuda per interessare gli uomini” Jean Cocteau
Nell’idea dei progettisti l’edificio va indovinato, deve conservare il mistero della propria verità costruttiva, della propria statica. Il museo intriga per le sue trasparenze, attira per quello che lascia intravedere. Richiamando l’idea di labirinto, l’architettura evoca l’universo insondabile e complesso di Jean Cocteau. Qui regna l’enigma sordo del passaggio tra mondo dei morti e mondo dei vivi, così caro all’artista.

Pensare questo museo ha significato creare un’atmosfera che trasmettesse la forza del contrasto tra luce e oscurità, un gioco di ombre che fa nascere “l’emozione che ci porta a vedere, credere, pensare e sognare” secondo le parole di Henri Alekan, cineoperatore per "La Belle et la Bête", che ha aggiunto:  “registrerò quello che vedo sulla pellicola come se stessi scrivendo con l’inchiostro”. Alekan omaggia così la visione poetica di Cocteau, che spesso ha giocato con il chiaroscuro, cosciente del ruolo psicologico che luce e ed ombra giocano nell’emozione e nella conoscenza. Con questo approccio, e soprattutto attraverso l’estetica del bianco e nero, si è cercato di tradurre il sogno, il mistero, i contrasti e la complessità propri sia del lavoro di Cocteau che della sua personalità, creando un museo che fosse specchio dell’artista e della sua opera.

 


Location: Menton, France
Client: Municipality of Menton
Completion: 2011
Gross Floor Area: 2700 m2
Architects: Rudy Ricciotti
Project Manager: Marco Arioldi
Site Driver: Yohan Assouline
Contractor: Campenon Bernard

Consultants
Structural:
Sudeco Engineering
Landscaping: Agence APS
Museographic Design: EDP & Associés
Lighting Design: Lightec
Acoustics: Thermibel
Forward Engineering: Van Santen & Associés

Suppliers
Waterproofing:
Golfe Etancheite
Exterior doors and windows: Serrurerie de la Parrette
False Ceilings, Partition Walls: Clibat Amenagement
Wall Coverings, Curtains, Flooring: Bally
Interior doors:
Bareau
Plumbing, Heating and Air Conditioning: CCS
Lifts: Kone

Photo by: © Olivier Amsellem

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