L’architettura diventa uno strumento di memoria, per custodire il passato e guardare verso il futuro
Una storia di famiglia, di tradizioni, di impresa, di valori, di tragedie e anche di rinascita: tutto questo è raccontato nel Museo d’Impresa della famiglia Luxardo, a Torreglia nei Colli Euganei.
Il museo accompagna i visitatori nella storia della Luxardo, dalla distruzione della fabbrica di maraschino a Zara, durante la Seconda Guerra Mondiale, alla tragedia delle foibe e la fuga in Italia, per giungere alla rinascita e alla crescita di un gruppo che non ha mai abbandonato i propri valori e che ha voluto raccontare tutto questo attraverso l’architettura.
Il progetto degli spazi museali e degli allestimenti interni è stato affidato allo Studio Architetti Mar, che ha riconvertito i 600 m2 di un piano lasciato al grezzo dell’azienda produttiva storica di Torreglia in un contenitore di memoria e di valori.
Giovanna Mar, fondatrice dello studio, si è avvalsa di materiali utilizzati in modo non tradizionale e di contrasti cromatici e di luce per rappresentare metafore e ossimori e dare concretezza e fisicità alla complessa storia che doveva raccontare.
Il sistema di accesso al museo è uno degli elementi identificativi del progetto: una rampa poco pendente segue uno dei fronti dell’edificio ed è racchiusa all’interno di un involucro definito da tante lame di Cor-Ten, accostate per lasciare piccole fessure e leggermente inclinate in alcuni punti per formare, grazie all’incidenza delle ombre e delle luci proiettate sulla facciata, la scritta “Museo Luxardo”.
«Il Cor-Ten, lega in acciaio e rame, è un materiale ruvido vero, concreto, sincero e ha grandi doti di durabilità grazie al suo processo di passivazione naturale - spiega Giovanna Mar -. L’abbiamo scelto come materiale perché ritenuto, nelle cromie e nella sua spiccata matericità, il più adeguato dal punto di vista paesaggistico. Esso fa sì che il volume si inserisca nel paesaggio dei Colli Euganei in modo coerente e silenzioso. Ma la sua matericità e la compattezza del volume è sorprendentemente negata dalla presenza di questi tagli, queste ferite che fanno sì che la luce entri in questo percorso». Le lame metalliche sono quindi a simboleggiare le ferite che hanno lacerato la storia della famiglia e la luce che penetra tra le fessure, proiettata su pareti e pavimento sempre in modo diverso ogni giorno dell’anno, rappresenta la coscienza e l’elaborazione di un lutto che hanno permesso di guardare avanti, al futuro.
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Gli allestimenti interni, riproponendo il tema del contrasto che caratterizza tutto il progetto, sono sviluppati attraverso una duplice narrazione, che incarna i due caratteri fondamentali della narrazione, il passato e il futuro: si compongono quindi di un sistema fisico, più tradizionale, e di uno multimediale, contemporaneo e immersivo.
Lo storytelling accompagna il visitatore in un viaggio articolato su cinque sezioni e sviluppato intorno a un percorso circolare che inizia con una sala immersiva, definita dall’architetto «un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra il tangibile e l’intangibile, narrazione di una storia umana che ha in sé concretezza ed emozioni, forza, tenacia, dolore e ambizioni, ma soprattutto coraggio».
Immagini, luci e suoni guidano il visitatore attraverso le tappe fondamentali che hanno definito la storia della famiglia e permettono una duplice lettura della storia: la cognizione degli eventi che hanno accompagnato i Luxardo negli anni e la comprensione dei valori della famiglia, che si fanno valori universali per tutta l’umanità.
Location: Torreglia (PD), Italy
Completion: 2023
Architect: Studio Architetti Mar (Giovanna Mar, Irene Carraro, Silvia Marchetti, Lorenzo Mattana)
Client: Luxardo S.p.A.
Build up area: 600 m2
Structures: Studio Schiavo
Electrical plant: Studio Tecnico Euganeo
Lighting: ERCO
Photography by Lorenzo Segato, courtesy of Studio Architetti Mar