Il complesso delle saline di Añana, dismesso alla fine del XX secolo dopo un’attività durata ininterrottamente a partire dall’anno 822, è stato oggetto di un progetto di ristrutturazione e restauro grazie al quale il vecchio spaccio, del quale erano rimasti in piedi solo i muri perimetrali, è stato riconvertito in museo e punto vendita di sale. Un grande ellissoide, la cui forma ricorda quella della carena di una nave capovolta, inserito tra i preesistenti muri perimetrali in pietra, accoglie oggi i visitatori del nuovo museo, realizzato su progetto dello studio spagnolo Landa-Ochandiano e inaugurato nell’ottobre 2008. La struttura è costituita da diciassette archi verticali in strati di laminato di larice dello spessore di 12 mm, collegati fra loro da un duplice strato di listelli in frassino americano, uno fissato direttamente sul lato superiore degli archi e l’altro, visibile dall’interno, su quello inferiore, separati da uno strato isolante in lana di roccia e realizzati con tavole di 8x25 mm incastrate fra loro a coda di rondine. La superficie lignea è stata sabbiata, per ottenere un aspetto ancor più levigato. Essenza di grande effetto sul piano visivo, caratterizzata da una venatura marcata, il frassino americano è un materiale facile da lavorare che consente di ottenere listelli di piccole dimensioni che, sottoposti al processo di curvatura, assumono docilmente la forma desiderata. Un terzo strato ligneo in ipè, composto da listelli rettangolari di 8x25 mm, costituisce la superficie esterna visibile della struttura. La scelta è caduta su questo materiale per le sue naturali proprietà di durevolezza e resistenza agli agenti atmosferici. Il tetto dell’edificio presenta una sezione orizzontale costituita da un telaio in legno di larice lamellare e una tavola di compensato fenolico. Dalla superficie piana del tetto e dalla struttura ellittica l’acqua piovana scorre attraverso due grondaie in acciaio inossidabile che seguono la forma del muro e dell’ellissoide. La scelta del legno come materiale principale è stata determinata sia dalle condizioni ambientali di elevata salinità sia dalle esigenze legate ai requisiti formali del progetto. L’utilizzo di essenze diverse, scelte in base alle caratteristiche meccaniche, tecnologiche ed estetiche, ha consentito di usare il legno per la struttura, i rivestimenti interni ed esterni, le finiture e in parte anche per la pavimentazione e ha dato vita a un edificio che nella sua unicità testimonia la flessibilità di un materiale naturale e sostenibile come il legno.
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