Erasmus University Medical Training Centre
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Claus en Kaan Architecten

Erasmus University Medical Training Centre
Scritto da Claus en Kaan Architecten -

Le poltrone Chesterfield in pelle del Museum Park, poste a lato delle vetrate, invitano a sedersi e godersi la vista - a partire dal pavimento in noce americano - offrendo al contempo la possibilità di sfruttare il bar di dimensioni ovali posto nelle vicinanze, anch'esso rivestito in noce. A breve distanza da questo esclusivo meeting point, ecco aprirsi in tutta la sua magnificenza un corridoio intriso di luce naturale e dal mobilio della medesima fattura lignea. Sebbene in un primo momento si crede di essere nella hall di un sontuoso hotel cinque stelle, in realtà ci si trova nel nuovo Education Centre della Erasmus University Medical Centre.Nel bagnare di luce l'edificio e conferirgli grande qualità nell'approccio estetico, lo studio Claus en Kaan di Rotterdam ha esortato gli studenti a guardare con un occhio di riguardo la struttura e parlare con orgoglio della propria università.

Master plan
L'Erasmus MC è un enorme complesso, così intitolato nel 2002, con al suo interno una molteplicità di elementi. Il più vistoso è la torre bianca della Facoltà di Medicina, progettata nel triennio 1965-68 dallo studio OD 205, posta accanto al Dijkzigt Hospital (eretto tra il 1952 e il 1961). Successivamente si è assistito alla costruzione del Sophia Children's Hospital e al rinnovamento del vecchio Dijkzigt Hospital.Nel 2002, il CdA ha deciso di intraprendere una ristrutturazione completa, con particolare attenzione ai servizi di istruzione e formazione. Lo studio Claus en Kaan Architecten ha vinto il concorso tenutosi nel 2003 mirato alla creazione del master plan, aggiudicandosi inoltre incarico, realizzazione degli interni e gestione dell'intero progetto.

Architettura Originale
Dikkie Scipio dello studio Claus en Kaan ha spiegato come lei e i suoi colleghi Kees Kaan e Vincent Panhuysen si sono approcciati al progetto. "Come gran parte architetti, al giorno d'oggi ci siamo focalizzati fortemente sugli edifici esistenti e di conseguenza abbiamo adattato i nostri metodi di lavoro. Non si dovrebbe agire troppo rapidamente, poiché in primis è importante comprendere l'essenza del vecchio costruito, in modo da ricavare le indicazioni su come procedere". Quando Claus en Kaan Architecten ha dato inizio alla pianificazione nel 2003, il Centro di Formazione sorgeva in una grande piazza triangolare, ossia il cuore dell'allora Facoltà di Medicina: uno spazio all'aperto con stagno, panchine e fiori, situato al di sopra di un parcheggio per auto. Dalla piazza si accedeva alle singole specializzazioni, ognuna delle quali raggruppava aule, sale studio e biblioteca al suo interno. Il precedente layout, secondo Scipio, era privo di praticità - lo studio Claus en Kaan Architecten ha infatti vinto il concorso eliminando questa frammentazione degli spazi.“Secondo il nostro punto di vista uno studente è sempre tale, a prescindere dalla propria specializzazione. Abbiamo pertanto proposto la creazione di aree comuni, ovvero aule per seminari, sale studio e biblioteche”. La principale sfida a livello di design è tuttavia consistita nel voler rispettare l'architettura originale di OD 205. Si è deciso di mantenere la piazza, provvedendo però a rivestirla con una copertura in vetro, così da garantire un luogo di incontro all'aperto dove far riunire gli studenti". A seguito della ingegnosa soluzione di Claus en Kaan, la sala centrale (dalle dimensioni massime di 100 x 40 m) rimane circondata dalla struttura originale: tre piani di aule, sale studio e auditorium.Questi ambienti sono stati scarnificati e ridotti all'essenziale per poi essere riorganizzati e ricostruiti. Al secondo piano è presente una galleria aperta e sopraelevata che corre attorno l'intero spazio centrale; si tratta di una meravigliosa passerella che domina un ventaglio di aule con grandi vetrate in grado di dividere gli spazi e filtrare la luce naturale sino al piano terra. Alcuni elementi del vecchio edificio sono chiaramente riconoscibili, per esempio due solide scale bianche a spirale, un tempo collocate nella piazza e rivestite da pannelli di vetro smerigliato, ora a margine della sala centrale, con un design più arioso e meno intricato.

“Il noce ha qualità senza tempo...” 
Il noce americano conferisce grande calore e contrasta efficacemente le tonalità bianche di cemento e vetro. "Il noce ha qualità senza tempo che a nostro avviso si sposano in piena armonia con l'universo medico", spiega Dikkie Scipio. "In una tavolozza di tre colori, per noi viene subito dopo il bianco e il vetro”. Wim van der Plas, a capo della falegnameria Van der Plas Meubel en Project con sede a Hertogenbosch, si è occupato della materia prima da utilizzare. La sua azienda ha installato tutte le pareti in legno, la cui maggioranza è posta intorno alla sala centrale e compone, in alternanza con pareti divisorie in vetro, la muratura esterna di sale studio e auditorium nei primi due piani. Si è trattato di un lavoro estremamente complesso, dato che tutti i listelli dovevano essere perfettamente in linea. Van der Plas spiega che “l'unico modo per farlo era collaborare con Finesse Parker, azienda fornitrice di pavimenti, per comprare un'unica partita di legno. Dato che il legno è come il buon vino (ogni vendemmia è leggermente diversa), si è deciso di optare per l'acquisto di un solo lotto, così da realizzare pavimento e pareti con la stessa materia lignea."

Una sfida nell'installazione
Pareti e pavimenti sono rivestiti da listelli lunghi 1200mm e larghe 100mm , con uno spessore pari a 12 mm , formati da uno strato superiore (spesso 5 mm) in noce americano (finitura ad olio) e uno strato inferiore in triplex. Si è deciso di utilizzare giunzioni con linguette e scanalatura, così da inchiodare i listelli di pavimentazione (sul lato della lingua) con quelli di fissaggio posti al di sotto. È sconvolgente notare come gli architetti in fase di installazione abbiano voluto che i listelli del pavimento fossero perfettamente in linea con quelli della parete. Van der Plas ha commentato con orgoglio: "Siamo riusciti a collegare tutti i listelli di pareti e pavimento, dando così l'impressione che quest'ultimo si fletta per poi arrampicarsi lungo la parete". Per raggiungere gli obiettivi prefissati è stato tuttavia necessario superare molti ostacoli e complicazioni, in particolare per i parapetti in legno intorno i pozzi di luce creati nella galleria al primo piano, così da filtrare la luce al piano terra. Questi parapetti sono spessi 15 cm e hanno comportato un grande carico di lavoro, poiché dovevano essere posati alla perfezione sopra il rivestimento delle pareti. Ci si è imbattuti in una sfida simile anche per i componenti fissati sulle pareti in legno per il collegamento con cavi, condotti e pozzi a scomparsa. Ogni componente è stato montato con cerniere interne e all'interno di una struttura molto stretta per evitare il più possibile di interrompere il ritmo dei listelli in legno del pavimento. Gli architetti hanno inoltre insistito per praticare solchi stretti 5mm a dividere i muri in pannelli, così da creare un forte senso delle dimensioni. "Abbiamo suddiviso le pareti in legno (1.500 m2) con una cura maniacale, fino all'ultimo millimetro", commenta Van der Plas, "ma a fronte degli eccelsi risultati, ne è sicuramente valsa la pena". {gallery}Legno-in-architettura/08-13/kaan/2-img{/gallery}

Componenti unici
I mobili su misura sono stati progettati da Claus en Kaan e fabbricati da 13 Speciaal. Il massiccio noce americano è stato usato per tavole di lettura rettangolari dalle estese dimensioni, in grado di incastrarsi tra loro alla perfezione e arrangiabili in vari modi. Il tavolo dove i laureati possono apporre la firma sul proprio attestato è ripiegabile ed è stato realizzato con il medesimo legno. In questo caso si può addirittura constatare l'inserimento di un incavo ove riporre le penne e di un robusto sgabello in coordinato. Sebbene l'intero mobilio sia rivestito da noce americano, le punte di diamante sono tuttavia i tre leggii dal design unico, inseriti negli auditorium, e i due tavoli sottili dal piano aerodinamico.

Sale studio
Le sale studio sono installate nel corridoio centrale lungo tre file; ciascuna ha le dimensioni di una piccola stanza e annovera una linea inimitabile. Le variazioni di altezza in pavimenti e pareti creano diversi livelli di privacy. La sala studio con il livello di pavimentazione più basso e i muri più alti consente un ambiente ideale per concentrarsi senza fonti di distrazione. Il pavimento sopraelevato e la esigua altezza delle pareti consentono invece il contatto con chi passa nei pressi. Le due sale senza pareti hanno un'unica finalità, ovvero fungendo rispettivamente da palco e da bancone per la biblioteca. Gli elementi divisori di tutte le sale studio sono rivestiti in noce americano.


Alta qualità nelle strutture per gli studenti
Una delle principali peculiarità dell'Education Centre è la sconfinata libreria nel Medical Library, collocata all'estremità della sala centrale, fiancheggiata dalle due originarie scale bianche a spirale. Larga 35 m e alta 11 m, questa libreria con aperture regolari, studiate per lasciar filtrare la luce naturale, consente di riporvi al suo interno fino a 2 km di libri e si trova a lato della parete, nel punto in cui la sala raggiunge la massima ampiezza. Questa libreria, le sale studio, i mobili e le pareti in legno rendono la sala un ambiente piacevole per studiare da soli o in compagnia. Il risultato ottenuto dallo studio Claus en Kaan Architecten, tanto nel master plan quanto nei dettagli degli interni, riflette una grande comprensione dell'interazione tra uomo e spazio.

L'autore Hilde de Haan è un critico d'architettura che ha scritto questo articolo per la rivista olandese Het Houtblad. Questo articolo è stato pubblicato nel marzo 2013.


Location: Rotterdam, The Netherlands
Client:
Erasmus University Medical Centre Rotterdam
Completion:
2012
Gross Floor Area:
34.000 m2
Architects:
Claus en Kaan Architecten - Kees Kaan, Vincent Panhuysen, Dikkie Scipio
Main Contractor:
J.P. van Eesteren Barendrecht

Photography:
1-9 © Bart Gosselin, 10-13 © Sebastian van Damme
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