Misurare l'architettura nel paesaggio, ampliamento
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Misurare l'architettura nel paesaggio, ampliamento per una villa a Scordia

Ada Mangano

Misurare l'architettura nel paesaggio, ampliamento
Scritto da Francesco Pagliari -

L'obiettivo di ampliare una villa nel territorio della provincia catanese, dove i frutteti dichiarano la magnificenza del paesaggio a leggeri rilievi, assume nel progetto di Ada Mangano una molteplicità di significati. Il significato intrinseco di “aggiungere qualcosa” all'edificio preesistente, con la sua invasiva ed onnipresente copertura pluridirezionale a falde inclinate, è il punto di partenza nel processo progettuale. Il corollario concerne la relazione che si andrà ad instaurare fra la villa preesistente e l'architettura che vi si giustappone. L'ampliamento riguarda infatti la dotazione di una piscina scoperta e parzialmente coperta, gli impianti e i servizi annessi, il progetto di “stanze all'aperto” collegate al volume dell'ampliamento e racchiuse in un'architettura eloquente, che identificano l'idea e la forma dell'abitare: la struttura esterna della villa esistente viene posta in seconda linea, sottoposta ad un'attenuazione nel riferimento ad una nuova architettura che la sovrasta concettualmente. L'ampliamento, quindi, viene percepito in quanto estensione delle finalità del progetto: dalla dotazione funzionale - “l'aggiunta” - si trascorre all'idea di rivedere l'assetto dello spazio aperto, della porzione di territorio pertinente alla villa, con le sue caratteristiche paesaggistiche implicite (gli ulivi che costellano lo spazio, i percorsi da riordinare, il terreno e i suoi dislivelli, che diventano occasione e nodo ulteriori di progetto), e col riferimento al paesaggio in lontananza, alla luce che vi si diffonde con densità accumulata. Paesaggio ed architettura, nella reciproca tensione ad un ordine progettuale. L'ordine del progetto permette di introdurre elementi di astrazione e di nuovo intendimento, e nello stesso tempo si adegua, collima con le suggestioni che dal paesaggio, dal territorio, dalla situazione topografica del terreno pervengono a segnalarsi.Suggestioni: ordinare per volumi e per linee, misurando l'orizzontale come una linea di appoggio e riferimento, introdurre murature come quinte aperte e fondali di un'appartata scenografia di materiali puri e geometrici (un'idea feconda di teatro e di classicità astratta che si distingue anche attraverso le porzioni di percorsi a scalinata che superano ed avvolgono i declivi del terreno nell'invenzione degli spazi aperti). Percorrere questa compenetrazione fra le dimensioni del vedere e del soffermarsi all'interno del paesaggio e nell'architettura, come una cifra progettuale che diviene programmatica. La direzione è plurima: verso le astrazioni provocate dai materiali che compongono le murature, verso la raffinata geometria delle interconnessioni (accanto al muro di contenimento del terrapieno più elevato, si sviluppano gli ambienti abitativi all'aperto - lo spazio per barbecue, le docce esterne, le scale contenute fra due ali di muratura -), verso la tensione fra gli elementi costruttivi. Ed un confronto si conduce sulle tracce del progetto, operando fra l'aspirazione alla determinazione oggettiva/geometrica degli spazi e la ricerca di un principio evocativo che pervade in modo sottile, quasi indeterminato, la volontà di connettere l'architettura con l'insieme del paesaggio e delle sensazioni poetiche che traggono origine dalla molteplicità delle relazioni. L'individuazione dei volumi che costituiscono il nucleo centrale dell'ampliamento, la zona appoggiata sull'orizzontale al declivio che contiene l'insieme delle funzioni collegate all'idea di benessere e salute (la porzione coperta della piscina, l'idromassaggio, lo spogliatoio), riflette nell'eleganza la caratterizzazione del progetto per procedimenti di contrasto e di coesione. Due volumi “cubici” separati da una scalinata aperta emergono dal fondale, in parallelo e opposti per definizione architettonica. Il volume a sinistra della scala, che nasconde al proprio interno l'attrezzatura per il barbecue, è aperto al cielo, relativamente compatto, solido per la muratura che lo delinea, chiaro nella coloritura, ed interrotto da una fenditura orizzontale che non ne lascia comprendere immediatamente la funzione propria. L'altro volume, che segna la porzione coperta della piscina, assume aspetto lieve, meno materico, in quanto vetrato su due lati; gli elementi di “soliditas” tuttavia appaiono: la scura cornice materica che inquadra il prospetto, la colonna di sostegno che appare in coloritura celeste. Nell'interno si rinnova l'esigenza ordinatrice di far proprio il paesaggio, di individuarlo attraverso la parete vetrata, sfiorandolo in una sensazione quasi tattile di percezione. Il ritmo interno si coniuga sulla armonia della scala, sul corrimano metallico, sulla pavimentazione a piccole tessere, sulle porzioni opache delle pareti, che conducono ad incentrarsi sull'incrocio creativo fra architettura e paesaggio, nell'ordinar le cose e la natura.
Francesco Pagliari

Luogo: Scordia, Catania
Committente: Privato
Anno di Realizzazione: 2012
Superficie Costruita: 513 m2
Architetti: Ada Mangano
Direzione Lavori: Domenico Zagami
Impresa di Costruzione: Luigi Amato

Consulenti
Strutture: Biagio Lombardo
Impianto Termico: Salvatore Gregalli - Studio Termotecnica Delta
Impianto Elettrico: Carmelo Seminara
Impianto Piscina: Mario Utili - Culligan
Impianto di Sicurezza: Gianluca Chisari - Su.Dea
Verde: Dario Ginoprelli - Vivai Etna
Illuminazione: Mario Lombardo - Strano Luci

Fornitori 
Piscina: Culligan
Pavimenti in Pietra: Giannone Rosario & C
Rivestimenti Interni: Bisazza - Andò Ceramiche
Illuminazione: Martini, Ares, Guzzini - Strano Luci
Arredo esterno: Gandiablaco - Silluzio
Verde: Vivai Etna

Infissi:Schüco - Sicilcima

Fotografie: © Ada Mangano

Ada N. Mangano 
Ada Mangano (1973) è architetto e dottore di ricerca. Si laurea a Reggio Calabria nel 2002; nel 2008 consegue il titolo di dottore di ricerca in “Progettazione Architettonica ed Analisi Urbana” - Università degli studi di Catania. Presso lo stesso ateneo, ha insegnato Composizione Architettonica I e II e collaborato alla didattica nei Laboratori di Progettazione I e IV. Svolge la sua attività di ricerca progettuale in Sicilia.
Con “Casa De Luca” nel 2008 ottiene il Premio G. B. Vaccarini per la valorizzazione dell'architettura contemporanea in Sicilia - “Quadranti d’Architettura”, sezione Opera Prima e nel 2012 la Menzione al Premio Nazionale Selinunte, categoria 30<40_30 giovani architetti siciliani under 40, in occasione del Secondo Meeting Internazionale di Architettura “Architects meet in Selinunte_Partire Tornare Restare”, promosso dall’Associazione Italiana di Architettura e Critica e presS/Tfactory. L’anno seguente, con “Spazi esterni di una villa a Scordia”, si aggiudica il Premio Nazionale Selinunte, edizione 2013, categoria giovani studi siciliani_un'idea di architettura.

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