Amplificare il paesaggio per poi scomparire
Un palcoscenico per quel maestoso paesaggio archeologico, a pinnacoli e a montagne di arenaria forgiate dal vento che è il deserto di Al-‘Ula; un gigante dell’architettura tanto imponente quanto evanescente. Nel cuore della Petra d’Arabia, famosa per ospitare il primo sito archeologico Patrimonio mondiale dell’Unesco del Paese, una struttura trasparente, a specchio, ha dato forma a un’incursione dell’uomo necessariamente delicata: un cubo riflettente che, avvicinandosi e osservandolo con lo sguardo puntato verso uno degli angoli superiori, diventa quasi una piramide. È il Maraya Concert Hall, un polo culturale con sala concerti da 500 posti a sedere che, già dal nome, fa trapelare tante delle sue peculiarità: maraya, in lingua araba, significa proprio specchio.
Firmato dallo studio Giò Forma Designers Artists Architects, l’edificio è rivestito da una superficie specchiata di 9.750 m2, un’ampiezza tale da averlo portato nel 2020 a entrare nel Guinness Book of Word Records: è proprio questa soluzione riflettente a conferire all’intera struttura il ruolo di palcoscenico per la natura, per un imponente paesaggio vero protagonista dell’opera. La sua forma netta che tende a scomparire, le sue linee semplici sono dunque quasi un inganno per la vista e per la mente, per poi ricomparire con un aspetto cangiante a una diversa ora del giorno.
Una semplicità che nasconde un elevato grado di tecnologia e di sofisticazione, indispensabile per resistere e per adeguarsi alle estreme condizioni climatiche del deserto: in questo, un ruolo fondamentale è rivestito da Guardian Glass, che ha fornito soluzioni ad hoc per le superfici vetrate esterne. Fin dal principio e come richiesto dal committente, l’obiettivo principale è stato quello di dare corpo a un vero e proprio specchio, non a un volume dal semplice rivestimento riflettente, così da rendere impercettibile l’intrusione della mano umana nella bellezza del luogo. Si è così studiata un’alternativa personalizzata a partire dalla consapevolezza di un territorio altamente esposto ai raggi ultravioletti e alla luce solare, responsabili di erosione, ossidazione, distorsione e attenuazione del colore: si tratta di un nuovo vetro a specchio, basato sulla tecnologia del Guardian UltraMirror™, altamente resistente e principalmente adatto agli interni, ma con uno speciale rivestimento protettivo in rame.
Al cospetto di alcuni degli elementi più difficili del pianeta, la resistenza alla corrosione si è dimostrata fin da subito esigenza prioritaria, alla quale si è risposto con tale materiale. Le difficili condizioni climatiche hanno anche portato a una riorganizzazione completa della logistica e delle fasi di produzione e taglio delle lastre, la quale è al contempo riuscita a rispondere ai limitati tempi di realizzazione dell’opera: in sole dieci settimane il Maraya Concert Hall è riuscito ad aprire le proprie porte e a far alzare il sipario sui primi concerti.
Guardian Glass
19 rue du Puits Romain – L – 8070 Bertrange
Tel. +352 281111
E-mail: [email protected] – www.guardianglass.com