Nel centro di Milano, a pochi passi da Via Montenapoleone e dal teatro della Scala, il Mandarin Oriental Hotel nasce da un progetto di restauro e restyling di quattro edifici settecenteschi curato da Antonio Citterio Patricia Viel Interiors.
Al suo interno trovano spazio 104 camere, di cui 31 suite, una spa olistica con piscina e centro fitness, cocktail bar e ristoranti, saloni per congressi e ricevimenti. Al piano terreno dell’hotel, la realizzazione degli arredi fissi e mobili, dei rivestimenti a parete e a soffitto per le aree comuni e per i back office è stata affidata alla Paolo Castelli, che ha inoltre seguito il coordinamento del cantiere e della gestione dei lavori, integrando il proprio operato con quello delle altre imprese impegnate nell’intervento. Il progetto degli interni coniuga lo stile dell’architettura e del design milanesi con il gusto per la ricchezza e la spettacolarità che caratterizzano la catena alberghiera. L’uso dei materiali privilegia la ricercatezza del marmo associata al calore del legno e all’eleganza del nichel nero; le lavorazioni artigianali dei materiali, i pattern geometrici che disegnano pareti e pavimenti, le accurate scelte cromatiche, gli arredi e complementi di design contribuiscono a creare un’ambientazione singolare e unica, con un forte e deciso carattere identitario.
La zona reception è dominata da un grande camino centrale in pietra grey, marmo grigio con vistose venature bianche; il pavimento è realizzato nello stesso materiale, mentre le pareti sono in boiserie cannellate in noce. Il bancone, anch’esso rivestito in noce, presenta sul fronte un disegno con inserti romboidali in tonalità più scura.
Il Mandarin Bar, aperto anche alla clientela esterna, è il cuore della vita dell’hotel; qui domina lo splendore dei marmi che rivestono la pavimentazione, con un motivo a rombi in bianco statuarietto e nero marquinia, e le pareti, secondo un disegno geometrico in bianco e nero il cui pattern suggerisce un effetto tridimensionale. Sempre in marmo nero marquinia sono il bancone centrale poligonale e il portale di accesso al bar, mentre il soffitto è composto da teli tesi Barrisol nero lucido specchiante, interrotti da gole di luce. Segno caratterizzante l’area lounge a doppia altezza, separata dal ristorante da una parete a L vetrata, è la verticalità, accentuata dal disegno a strisce della carta da parati e dei tendaggi, mentre l’atmosfera rilassata del ristorante Seta è dominata dal colore verde della moquette, dei rivestimenti in velluto e delle imbotti marmoree delle finestre, associato al calore del parquet e del controsoffitto in noce.
Nelle due sale meeting, l’accuratezza delle finiture si associa alla tecnologia: in base alle esigenze ciascuna sala può essere divisa con una parete impacchettabile, stivata all’interno della boiserie che riveste completamente gli ambienti, mentre il sistema di oscuramento delle finestre è stato realizzato con pannelli imbottiti azionati con un sistema da remoto.
PAOLO CASTELLI SPA
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