Lilelo - Little Leisure Lodges è un progetto alberghiero nel cuore del Monferrato, che racconta una storia d’amore per il territorio, la bellezza e l'accoglienza
Un soggiorno rilassante e spensierato, dentro una capanna in legno circondata dai vigneti, ma con tutti i comfort di un hotel: si chiama Lilelo (Little Leisure Lodges) la struttura ricettiva messa in piedi da una giovane coppia sulle colline del Monferrato, in Piemonte. Un progetto di vita per i due neo-imprenditori e un progetto di architettura e interior per Atelier Lavit, che firma l’intervento. Come spiegano i proprietari, «LI è little, la felicità e la bellezza delle piccole cose; LE è leisure, il tempo per se stessi della scoperta e dell’intimità; LO è lodge, la casetta tra gli alberi che avete sempre voluto. Lilelo è Little Leisure Lodge, una storia d’amore per il territorio, la bellezza e l’accoglienza». Una storia che si inserisce nell’ambito di un percorso progettuale dedicato alle case sugli alberi e sull’acqua, nel quale lo studio parigino, guidato da Marco Lavit, è impegnato da tempo.
Situato nei pressi del borgo di Grezzano Badoglio, Lilelo è un perfetto esempio di glamping, parola che viene dalla fusione di camping e glamour e che indica una vacanza in campeggio con tende di lusso. È un luogo da cui si può partire per escursioni a piedi o in bicicletta alla scoperta del territorio, visite al ricco patrimonio culturale e artistico del posto, degustazioni e percorsi enogastronomici. La struttura, immersa in un paesaggio di vigne alternato ad aree boschive, si compone di quattro capanne indipendenti, ispirate all’immagine dei covoni di paglia della tradizione contadina, di cui tre ospitano le suite, mentre la quarta contiene un’area comune.
All’interno, le suite sono organizzate come un continuum spaziale, in cui si susseguono un angolo per la colazione in prossimità della terrazza, la zona notte vera e propria, quindi uno spazio dedicato ai servizi, con la zona doccia e il lavabo, posto sul retro; soltanto la toilette è separata da una porta. Un rifugio che assicura la massima privacy, con la possibilità di condividere alcuni momenti con gli altri ospiti. L’ultima capanna, dotata di un generoso spazio esterno e di un’ampia cucina, è infatti concepita più come un luogo di incontro che come una reception, con un grande tavolo al quale gli ospiti possono sedersi tutti insieme.
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Progettate secondo criteri di sostenibilità e risparmio energetico e costruite con l’impiego di materiali naturali ed eco-compatibili, le capanne – sollevate da terra – rappresentano una soluzione costruttiva adatta al terreno in pendenza che caratterizza il sito. Un concept con cui il progetto coglie inoltre la sfida di prevedere elementi prefabbricati senza scivolare in una standardizzazione. Queste sono le ragioni da cui nasce l’idea del tetto che diventa anche parete e struttura portante: una V rovesciata, con i due prospetti triangolari completamente vetrati. Ogni capanna è stata infatti disegnata non come un volume chiuso a cui vengono sottratte delle aperture, ma come uno spazio creato da tre superfici inclinate, seguendo la logica giapponese di lavorare per piani.
Con una pianta rettangolare di dimensioni 6 x 9 m e un’altezza di 5.3 m, queste piccole case sono realizzate in legno di larice, protetto soltanto con l’olio, elemento naturale che viene assorbito dal materiale arricchendolo e nutrendolo, accompagnandone l’invecchiamento. Il legno è protagonista anche negli arredi e nei rivestimenti interni, sia a parete, sia a pavimento. Le capanne risultano così perfettamente calate nell’ambiente naturale, quasi mimetiche.
Nel progetto di Lilelo rivestono un ruolo fondamentale le vetrate da un punto di vista sia estetico, sia funzionale, poiché lasciano entrare nelle capanne la luce e il paesaggio. Sono stati scelti serramenti snelli, corredati da maniglie e meccanismi meccanici minimali, capaci dunque di integrarsi nella struttura in legno con una visibilità minima e dotati un meccanismo di apertura e chiusura agevole e silenzioso. Per quanto riguarda nello specifico il vetro, si è preferito mantenere un colore naturale, non extra-chiaro, per valorizzarne al meglio la matericità. Grazie a queste caratteristiche, le vetrate delle capanne, fornite da Graziano Serramenti, garantiscono quella relazione armonica, quasi simbiotica, tra spazi interni ed esterni, che è alla base del progetto.
Location: Grazzano Badoglio, Asti
Completion: 2022
Architect: Atelier Lavit
Doors & Windows: Graziano Serramenti
Photography by Silvia Lavit / Daniel Mazza, courtesy of Atelier Lavit