Giorgia Di Cintio: La Corte da Frattura a Connessione
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La Corte da Frattura a Connessione

Giorgia Di Cintio

Giorgia Di Cintio: La Corte da Frattura a Connessione
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PROGETTO DI UN CENTRO PER L’ARTE AD IVRY-SUR-SEINE

Il progetto si colloca nell’area metropolitana parigina, ad Ivry-sur-Seine. L'area oggi dismessa, è inserita in un tessuto industriale del XIX secolo, lungo gli argini della Senna. Si propone di affrontare il tema della riqualificazione urbana coniugando l’esigenza del RINNOVO a quella del RECUPERO. Il progetto consiste infatti nella costruzione di un centro dedicato all’arte che stabilisce una relazione architettonica e funzionale con degli antichi stabilimenti per il pompaggio dell'acqua, tutelati dal patrimonio, tramite il superamento di una frattura creata da una cinta muraria che li isolava dal contesto urbano e che invece diventa elemento strutturante del progetto. I laboratori di restauro ospitati dagli stabilimenti diventano parte di un unico sistema di attrezzature culturali con questo nuovo centro.

Il progetto si inserisce nel contesto delle trasformazioni previste dal “NOUVEAU GRAND PARIS”, in cui si propongono strategie di potenziamento delle connessioni nella grande e petite couronne parisienne, promuovendo una “crescita sostenibile” della metropoli coniugando tutela della natura e sviluppo economico-sociale, primariamente tramite un processo di valorizzazione della Senna.

Perciò, oltre che a riaprirsi alla città, il progetto cerca nuove connessioni con il fiume ed i suoi argini, preservando l’identità ed il valore storico delle industrie restituendole alla città ed al fiume. Si sceglie di RICONNETTERSI alla rete verde prevista dai piani dell'area metropolitana, valorizzando la tipicità della natura fluviale e creando un nuovo percorso ciclo-pedonale sulla strada che costeggia gli argini, con punti di discesa sul fiume e ai punti di attracco per le imbarcazioni. La pietra che ne costituisce la pavimentazione, è disposta in modo da ricordare un’antica ferrovia che dal lungosenna serviva le fabbriche. Analogamente a quanto accadeva per la ferrovia anche il nuovo percorso viene messo a sistema con il centro culturale penetrando e sfrangiandosi all’interno della sua corte. Inoltre una passerella coperta collega direttamente i nuovi edifici agli argini.

Lo spazio aperto è pensato sia come un luogo di incontro e coesione sociale che come ecosistema, cercando di superare la dicotomia tra mondo naturale e artificiale: coesistono infatti sia luoghi che assecondano la naturalità preesistente sul sito secondo il concetto di “Giardino in Movimento” di G.Clément, o che la incrementano inserendo materiali verdi scelti in relazione alle norme del Plan d’Aménagement et Dévéloppement Durable; sia spazi di aggregazione sociale adatti a ricucire la periferia come gli orti urbani; sia elementi necessari a prevenire il rischio di inondazioni che incombe sull’area.

Riprendendo la connessione con il fiume tramite un disegno lineare, lo spazio aperto crea un “sistema dell’acqua” che evita il sovraccarico della rete fognaria facendo defluire l’acqua verso la Senna: fasce di terreno permeabile, vasche di infiltrazione e ritenzione, parcheggi semipermeabili accompagnati da trincee drenanti e piazze d’acqua, che in assenza di precipitazioni sono spazi per il gioco, altrimenti fungono da bacini di raccolta che servono anche ad alimentare giochi d’acqua.

I tracciati ordinatori del progetto stabiliscono una comunicazione con il fiume, la città e le antiche fabbriche. Il complesso aggrappandosi alla cinta che definiva una frattura tra l’area ed il contesto, crea una corte interna, che si proietta verso il fiume con la nuova scuola dell’arte e verso la città tramite una biblioteca, che funge da cerniera tra il polo ed il contesto urbano. Distribuiti nello spazio aperto troviamo degli “oggetti pubblici”: un piccolo padiglione museale e delle residenze collettive lungo il percorso trasversale che dalla città conduce alla corte ed alla Senna, ed un auditorium che raccoglie i flussi provenienti dall’altro asse urbano che costeggia il sito. Lasciando libero il suolo, in accordo alle necessità ambientali, dai piani superiori della scuola rivolti al fiume è possibile accedere a tutti gli edifici passando attraverso una galleria che espone i lavori prodotti dagli studenti, che termina nel polo museale e ancora più in là negli alloggi. L’assetto spaziale, che crea una compenetrazione di piani e ambienti, consente di attraversare tutto il polo anche tramite tetti abitabili in grado di fornire ulteriori spazi di relazione.

La scelta di creare tale combinazione di spazi nasce dall’esigenza di garantire, per un centro a vocazione culturale, luoghi in cui svolgere contemporaneamente più attività assicurando l’incontro e lo scambio.

I materiali servono a caratterizzare i corpi: policarbonato colorato e trasparente per i connettori catalizzatori delle connessioni con il contesto; acciaio Corten per gli edifici che marcano l’identità pubblica del centro: l’auditorium, il padiglione museale e gli alloggi.

Il recupero è un aspetto fondamentale del progetto. A volte la velocità dei cambiamenti della città tende a ignorare contesti che sono essi stessi patrimonio. Anche il sito di progetto, che un secolo fa era portatore di sviluppo per la città di Ivry-sur-Seine, oggi verte in uno stato di esclusione e abbandono.
A valle dei suoi processi di espansione, l’industria della città riversa nell’ambiente i suoi scarti e questo malfunzionamento si palesa con emergenze ambientali e sociali. Appare necessario convertire il termine espansione in trasformazione: riuso, recupero di questi territori fragili dismessi, per dare loro un nuovo ciclo di vita legato ai processi di rigenerazione urbana, sempre nel rispetto delle logiche insediative che li avevano generati.
Il recupero di questi luoghi conduce verso una nuova metropoli sostenibile. Donare una nuova funzione al patrimonio, restituirgli un’identità è uno dei mezzi per volgere al futuro qualcosa ereditato dal passato.

DI CINTIO GIORGIA

Dottoranda di Ricerca in Architettura presso la Scuola Superiore di Chieti-Pescara. La ricerca Verso una Metropoli Sostenibile: gli Ecoquartieri, è svolta all'interno del PRIN RE-CYCLE ITALY- Riciclare Territori Fragili.

Laurea Magistrale in Architettura conseguita il 26/02/2014 con 110 e lode. Le tematiche affrontate sino alla tesi svolta in parte a Parigi, sono il context sensitive design, il recupero e la valorizzazione del patrimonio esistente.

Workshop: OC International Summer School e Loutraky: i territori dell'Itsmo nel 2012.

Mostre: XIII Biennale di Venezia e VI meeting dei Paesi del Mediterraneo con riconoscimenti per i progetti di studio esposti; Architettura e Natura-Convegno e Premio Simonetta Bastelli-2014 con menzione per la tesi di laurea.

Esperienza professionale nella progettazione di centri socio-culturali, recupero e conversione di edifici storici ed allestimenti museali in Francia; studi per il Padiglione Abruzzo per EXPO MILANO 2015.

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