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John A. Paulson Center, una vetrina per la New York University

Collocato al confine meridionale del campus della NYU, il centro ne costituisce la porta di ingresso e il ponte con la vita della città

Davis Brody Bond | KieranTimberlake

John A. Paulson Center, una vetrina per la New York University
Scritto da Redazione The Plan -

Come gestire la crescita di una realtà accademica come quella della New York University all’interno di un tessuto urbano denso e popolato come quello di Manhattan? Come riunire in un solo campus verticale le strutture necessarie allo svolgimento di più discipline e quelle per la vita degli studenti? Come inserirsi in un contesto architettonico a grande scala e al contempo mediare una transizione urbana dai grattacieli delle Silver Towers o ai geometrici edifici del Washington Square Village al paesaggio variegato ed eclettico del Greenwich Village?

Il John A. Paulson Center, il più recente complesso della NYU progettato congiuntamente da Davis Brody Bond e da KieranTimberlake, è la risposta a tutte queste domande.

 

Una facciata permeabile e riflettente

Jhon A. Paulson Center, KieranTimberlake and Davis Brody Bond ©Connie Zhao, courtesy of KieranTimberlake and Davis Brody Bond

Collocato al confine meridionale del campus della NYU, il complesso ne costituisce la porta di ingresso e funge da ponte tra la vita cittadina e quella dell’Università. La struttura, che si compone in totale di circa 70.000 m2 di superficie, ospita al suo interno aule didattiche, luoghi di studio, punti di incontro per la vita studentesca, teatri, laboratori, sale per le prove e le esercitazioni, palestre, alloggi per studenti e docenti, bar e caffetterie.

La struttura è stata progettata per incentivare la comunicazione tra i diversi gruppi studenteschi, promuovendo la contaminazione tra discipline diverse, e per creare una connessione tra la vita accademica e quella della città al di fuori del campus. Incarnando lo spirito dell’Università, l’edificio vuole promuovere nuovi modi di imparare, relazionarsi, recitare, praticare le arti e soprattutto di vivere.

L’architettura è aperta e permeabile: il progetto è infatti stato sviluppato secondo un concept che incentiva a 360° la relazione con l’esterno. Superfici vetrate avvolgono i volumi di un'architettura che si sviluppa in tanti parallelepipedi aggettanti e sfalsati, che creano un gioco di pieni e vuoti. La trasparenza della facciata consente di partecipare alla vita del campus dall’esterno e al contempo i riflessi delle vetrate rispecchiano la città attorno all’edificio, che si confonde con il contesto. Nei volumi che sovrastano il podio i pannelli che compongono la facciata a curtain wall sono stati disposti secondo sporgenze e angolazioni diverse, studiate anche in base alla particolare esposizione solare di ogni prospetto, per creare giochi chiaroscurali sulle superfici e aumentare l’effetto di riflettenza e abbagliamento dell’involucro vetrato.

>>> Scopri un altro campus progettato da KieranTimberlake, il University of Washington North Campus Housing

 

Comunicazione tra interno ed esterno

Jhon A. Paulson Center, KieranTimberlake and Davis Brody Bond ©Connie Zhao, courtesy of KieranTimberlake and Davis Brody Bond

All’interno, gli spazi sono aggregati secondo “quartieri” in base alle destinazioni d’uso degli ambienti. Nucleo centrale di tutto l’edificio è il Commons, uno spazio ibrido che funge da lobby, caffetteria, aula studio e spazio per eventi, che attraversa trasversalmente tutto il centro ed è visibile sia da Mercer Street sia da Greene Street.

Un altro ambiente concepito come filtro tra il pubblico e il privato è la Sky Lobby, un luogo di raccolta e di ritrovo sia per gli studenti sia per la città.

Le vie di circolazione principali della struttura sono collocate sul perimetro dell’edificio, un altro espediente per incoraggiare la comunicazione con l’esterno e tra studenti e docenti. Concepite come un flusso ininterrotto che collega i diversi “quartieri”, si compongono anche di punti di pausa e di raccolta, dove le persone possono fermarsi a chiacchierare durante gli spostamenti.

Gli interni sono stati progettati secondo un’espressività e un’estetica che accomuna tutti gli ambienti: arredi modulabili e riconfigurabili permettono l’adattabilità degli spazi alle diverse esigenze, le superfici e i rivestimenti ripropongono in stampe e trame contemporanee elementi tipici e colori dell’architettura del contesto, sedute imbottite e tavolini punteggiano gli spazi per offrire in ogni momento la possibilità di fermarsi e interagire con le altre persone.

La luce e le viste su tutta la città costituiscono infine una componente fondamentale del progetto di interni: pervadono lo spazio dalle ampie vetrate e permettono la comunicazione con la vita che scorre all’esterno, facendo sentire gli studenti come all’interno di un grande evento in corso di svolgimento.

 

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Credits

Location: New York, USA
Client: New York University
Architect: Davis Brody Bond, KieranTimberlake

Consultants
MEP: Bard, Rao + Athanas Consulting Engineers, P.C.
Structures: Severud Associates
Civil: Langan Engineering and Environmental Services
Landscape: Michael Van Valkenburgh Associates
Lighting: Tillotson Design Associates
Acoustics: Cerami & Associates
Geotechnics: Langan Engineering and Environmental Services
Elevators: Van Deusen & Associates
Envelope: Heintges Consulting Architects Engineers, P.C.

Photography by Connie Zhao, courtesy of KieranTimberlake and Davis Brody Bond

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