Istituto professionale Hannah Arendt
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Istituto professionale Hannah Arendt

Claudio Lucchin & architetti associati

Istituto professionale Hannah Arendt
Scritto da Francesco Pagliari -
La notevole crescita nel numero di iscrizioni alla scuola Hannah Arendt di Bolzano, un istituto per le professioni sociali - settore in netta espansione nella società odierna - pone la necessità di un adeguato ampliamento degli spazi per la didattica e per le esercitazioni pratiche con simulazione delle condizioni di assistenza.
La situazione urbana della scuola, il giardino pubblico adiacente, la contiguità con l’antico Convento dei Cappuccini (una parte della scuola è ospitata nell’edificio stesso), l’esistenza di un vincolo monumentale per l’edificio storico che accoglie tuttora componenti dell’Ordine religioso, sono elementi che orientano il progetto architettonico dello studio Claudio Lucchin & architetti associati ad una soluzione rispettosa delle vincolanti relazioni visive e spaziali. Per l’ampliamento, le esigenze della scuola sono rilevanti: 9 aule normali, 6 laboratori (per le esercitazioni specialistiche, fra cui un’aula per l’informatica), postazioni di studio individuali attrezzate. Il progetto opta quindi per una soluzione ipogea dell’ampliamento: per il raggiungimento degli obiettivi dimensionali e degli standard qualitativi nelle strutture didattiche, si individua un’area contermine all’edificio storico e al precedente ampliamento, adatta a contenere lo scavo per i piani interrati. Tre piani interrati dedicati alle aule e ai laboratori; un ulteriore piano, il quarto interrato, di minore superficie e raggiungibile attraverso una scala esterna è riservato agli impianti tecnici. Un grande lucernario rettangolare è l’elemento ordinatore dell’ampliamento: posto al livello terra, e in parte praticabile, fornisce luce zenitale alla corte centrale rettangolare situata al terzo livello interrato, un luogo di sosta e di riunione arredato da sedute che si uniscono a formare l’acronimo LFS, che identifica l’Istituto (Landesfachschule für Sozialberufe, scuola provinciale professionale per le professioni sociali). Su questa corte interrata affacciano ad ogni piano quattro spazi (due su ciascun lato maggiore della corte) per aule e laboratori con vetrate a tutt’altezza, che assicurano l’illuminazione naturale dei luoghi per la didattica. Altri lucernari e un cavedio-giardino provvedono di luce naturale le restanti aule e il laboratorio informatico, gli spazi individuali di studio e gli elementi vegetali del piccolo giardino d’inverno al terzo piano interrato.
L’ampliamento consta di una sorta di doppio involucro scatolare. In primo luogo il perimetro dello scavo, consolidato dai micropali perimetrali, a contatto del terreno: coibentazione, guaine ed intonaco a spruzzo costituiscono una spessa protezione verso l’esterno (in questo caso la profondità dello scavo nel terreno), in cui appare evidente l’ingombro delle travi longitudinali; la parete perimetrale si presenta con un andamento irregolare, non lineare che simula e ricostruisce le asperità di uno scavo in corso. L’involucro interno, in setti di calcestruzzo a vista, lamiere e pareti vetrate determina i volumi e gli spazi per le attività didattiche. I ballatoi per i collegamenti orizzontali si dispongono longitudinalmente, alternati fra un piano e l’altro, nello spazio interstiziale fra perimetro dello scavo e volume per la didattica: linee luminose a terra ne segnano il percorso, riflettendo sulla parete irregolare perimetrale variazioni di colore che possono indurre sensazioni che simulano il trascorrere del tempo, in una situazione ipogea. Colorazioni nette per gli arredi e per le scale, le scritte a grande rilievo (che segnano i piani, i livelli, le funzioni), i materiali a vista (i setti in calcestruzzo, le lamiere nere per i ballatoi), l’integrazione fra luminosità naturale ed artificiale, il rapporto con il cielo visibile attraverso i lucernai sono elementi che concorrono a definire la gradevolezza e l’intensità delle percezioni, nell’intento di render pienamente vivibile l’ambiente e suggerirne le qualità, allo stesso modo di un edificio fuori terra. Particolari attenzioni sono dedicate alle questioni del clima interno: ricambio d’aria attraverso un sistema meccanizzato e regolabile nella velocità di flusso per l’aerazione; protezione dall’umidità e dal gas radon; controllo climatico, per gli effetti dei sovraccarichi termici interni (illuminazione, affollamento durante le ore di lezione).
Un progetto complesso, quello per l’ampliamento della Scuola Hannah Arendt, che consegue risultati importanti, sia dal punto di vista della soluzione tecnica, sia dal punto di vista della ricerca per tratti di qualità architettonica, nella composizione degli spazi, nella vivibilità e nella funzionalità: l’effetto è di rendere, nella pratica frequentazione quotidiana, un’architettura ipogea paragonabile ad un edificio tradizionalmente “fuori terra”, sopperendo agli elementi problematici attraverso il progetto.
Francesco Pagliari

Luogo: Bolzano Committente: Provincia Autonoma di Bolzano
Anno di Realizzazione: 2013
Superficie costruita: 3.940 m2
Costo: 3.600.00 Euro
Architetti: Claudio Lucchin & architetti associati
Direzione Lavori: Claudio Lucchin
Impresa di Costruzione: ZH General Construction Company
Consulenti Strutture: Herbert Mayer
Impianti Meccanici: Marina Bolzan
Impianti Elettrici: Reinhard Thaler Fornitori
Arredo di Serie: Objecta
Arredo su Misura: Fineline
Illuminazione: Elpo

Fotografie: 1/24 © Giacomo Flaim, 25/33 © Francesco Pagliari Claudio

Lucchin Architetto 
Nasce a Bolzano nel 1959 dove tutt’ora risiede. Dopo la maturità tecnica si laurea nel 1984 all’Istituto Universitario di Venezia, a pieni voti. Dopo due anni di esperienza professionale presso diversi studi di architettura, durante i quali si occupa di industrial e graphic design e partecipa alla progettazione di alcuni allestimenti teatrali, nel 1987 apre un proprio studio professionale a Bolzano occupandosi di progettazione architettonica e urbanistica. Partecipa con altri a vari concorsi di architettura, di cui premiati: 1987 – Complesso scolastico a Brunico; 1988 – Sistemazione della piazza del Magistrato a San Candido; 1988 – Sistemazione della piazza principale a Postal; 1990 – Palazzo della Provincia in piazza Stazione a Bolzano; 1993 – Centro scolastico a Piedicastello, Trento; 1995 - Sistemazione dell’isola pedonale a Merano; 2001 – Complesso direzionale e produttivo Syn-Com a Bressanone. Nel 1991 vince con altri studi il concorso internazionale per la progettazione del nuovo quartiere fieristico di Bolzano e l’appalto concorso per la realizzazione del Palazzo del Ghiaccio sempre a Bolzano, nel 1999 vince il concorso per la sistemazione del comparto scolastico Don Bosco e nel 2004 il concorso per il nuovo termovalorizzatore di Bolzano. Nel gennaio 2008 vince con lo studio londinese Chapman & Taylor il concorso internazionale per la realizzazione del nuovo Parco scientifico-tecnologico sulle aree ex Alumix ed ex Magnesio nella zona industriale di Bolzano.
Tra il 2001 e il 2006 è stato impegnato nella progettazione e realizzazione di due Palazzi del Ghiaccio per le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006. Nel corso del 2001 ha avuto l’incarico di progettare il “Palazzo della Formazione” a Modena, mentre nel corso del 2004 è stato incaricato con altri, di ristrutturare il Palazzo del ghiaccio olimpico di Cortina, di progettare il nuovo liceo scientifico di Suzzara in provincia di Mantova e il nuovo termovalorizzatore della provincia di Bolzano. All’inizio del 2006 è stato chiamato dal Comune di Cremona a progettare il nuovo Palazzo polifunzionale dello sport e nel 2008 il nuovo Liceo Sigonio a Modena e l’ampliamento ipogeo della scuola per le professioni sociali a Bolzano.
Ha inoltre realizzato un complesso di edilizia sociale nella zona delle semirurali a Bolzano, una villa a San Genesio, il Centro produttivo e direzionale Galvani e l’ampliamento della scuola per le professioni sociali nel convento dei Cappuccini a Bolzano.
Nell’aprile 2004 è stato costituito lo studio associato Claudio Lucchin & architetti associati, associando i più stretti collaboratori, gli architetti Angelo Rinaldo e Daniela Varnier. Da aprile 2007 lo studio è certificato per la gestione della qualità con la norma EN ISO 9001:2000.

Angelo Rinaldo Architetto 
Nasce a Bolzano nel 1959. Dopo la maturità scientifica si laurea nel 1986 presso l’Istituto Universitario di Venezia. Iscritto dal 1995 all'Ordine degli Architetti di Bolzano. Dal 1988 è consulente Autocad per Aldebra spa di Bolzano. Dal 1988 al 1989 collabora presso lo studio dell’arch. Eisenstecken, dal 1989 al 1990 presso l’arch. Gennaro e dal 1991 al 1994 presso l’architetto Enrico Giovanardi, a Bolzano. Dal 1995 al 2004, come libero professionista, collabora con alcuni importanti studi, soprattutto per la realizzazione di progetti esecutivi. Dal 1997 è consulente informatico dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Bolzano.
Dal 1998 è consulente per l'umanizzazione degli ospedali e segue la progettazione e la realizzazione della ristrutturazione dei reparti di maternità di molte strutture in tutta Italia: tra cui l'Ospedale G. Gaslini di Genova, il Policlinico Gemelli di Roma e l'Ospedale Cannizzaro di Catania.
Da aprile 2004 diviene socio dello studio Claudio Lucchin & architetti associati – Angelo Rinaldo Daniela Varnier. Per lo studio è responsabile della gestione informatica e si occupa della progettazione esecutiva.

Daniela Varnier Architetto 
Nasce a Venezia nel 1964. Dopo la maturità magistrale si laurea nel 1993 all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Negli anni 1994 e 1995 lavora presso lo studio di architettura e urbanistica del prof. Giorgio Lombardi a Venezia occupandosi principalmente di urbanistica.
Nel 1996 si trasferisce a Bolzano e inizia la collaborazione con lo studio dell’architetto Claudio Lucchin. Da aprile 2004 diviene socia dello studio Claudio Lucchin & architetti associati – Angelo Rinaldo Daniela Varnier. Prima come collaboratrice poi come socia, partecipa alla progettazione di opere pubbliche e private. Nel corso del 2006 segue le procedure per la certificazione di qualità dello studio associato, che verrà certificato nell’aprile 2007 con la norma UNI EN ISO 9001:2000. Si occupa inoltre della progettazione degli arredi di serie e su misura.

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