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Ampliamento Ospedale del Mare

(zone d’accoglienza)

IaN+

Ingresso Ospedale del Mare a Napoli
Scritto da Francesco Pagliari -

Un volume architettonico segnato dalla luminosità: l’ampliamento per l’Ospedale del Mare a Napoli si definisce nella ricerca di chiarezza funzionale e di sensibilità nella determinazione degli spazi, istituendo la zona d’accoglienza come un’area a più livelli (il piano terra e due livelli interrati) che indirizza e distribuisce i flussi, interseca la luce zenitale naturale, mostra un assetto che stempera le sensazioni percettive in un ambiente che è circoscritto e delimitato, ma nello stesso tempo si apre a relazioni spaziali più libere, amplificate dalla luminosità, svincolate da rigidezze geometriche.
Il volume a pianta circolare si propone come un legante di collegamento fra il pre-esistente, complesso edificio dell’Ospedale e lo spazio pubblico che lo fronteggia, un articolato spazio progettato dallo studio IaN+ insieme all’ampliamento. Una matrice unitaria sembra sorreggere i due elementi del progetto, spazio pubblico ed ampliamento, nella direzione di presentare una progressione leggibile verso la struttura ospedaliera. Lo spazio pubblico diviene quindi una sorta di ampio ed articolato luogo pedonale attrezzato, che contempla le aree di sosta e l’area per il gioco dei bambini, fornisce pensiline metalliche, panchine e singole sedute, distingue le superfici differenziando le pavimentazioni fra l’area contermine alla strada e l’area più interna, a lastre chiare in calcestruzzo ed inerti. Il volume cilindrico dell’ampliamento, il cui esterno è rivestito di lastre colorate in cemento fibrorinforzato e vetro in una disposizione dinamicamente sfaccettata,  rappresenta un ulteriore passaggio, attraverso un luogo protetto d’accoglienza che, dal proprio interno luminoso, conduce ed indirizza in maniera lieve. 
L’ingresso all’atrio a piano terra è disposto in posizione disassata di 30 gradi rispetto al collegamento d’accesso verso le zone ospedaliere, in modo da incrementare la percezione dinamica dello spazio interno: prioritarie divengono così la forza dei tre oculi di varia dimensione in copertura, da un lato, e lo scorrimento delle aree funzionali tutt’attorno al perimetro del volume cilindrico, dall’altro. Gli oculi provvedono ad incrementare la disponibilità di luce naturale nell’atrio e nei livelli inferiori, costituendo poli visivi e concreti: il grande oculo, che sovrasta il sistema di collegamento verticale ai livelli inferiori con scala a due rampe e scale mobili - anch’esse in disposizione non parallela -; l’oculo minore che conduce luce zenitale; l’oculo che provvede di luce il volume vetrato obliquo ad andamento divergente che scende fino al primo livello interrato e si configura come un “giardino interno”. A piano terra, le aree perimetrali accolgono segmenti d’utilità generica, fra ristorante, farmacia, banca, ufficio postale e locale per il servizio di vigilanza, luoghi d’accesso e servizio d’appoggio intermedio alla struttura ospedaliera; il primo livello interrato, collegato al parcheggio, si configura come luogo d’accesso alle prestazioni ospedaliere, disponendo nella corona perimetrale il centro prenotazioni, l’ufficio per i rapporti col pubblico, i servizi di cassa. Al secondo livello interrato, locali tecnici e servizi igienici.
Un’architettura di valore urbano, per illuminare la relazione con l’edificio ospedaliero retrostante d’un significato di paesaggio artificiale e concettuale, attraverso raffinata elaborazione compositiva e ricerca di soluzioni tecnologiche e costruttive, distillando concezioni di sperimentalità ed umanesimo in una visione unitaria. 

Francesco Pagliari

Luogo: Napoli, Italia
Committente: ASL Napoli 1 Centro
Anno di Realizzazione: 2016 
Superficie Costruita: 3.600 m2
Architetti: IaN+
Direzione dei Lavori: Antonio Bruno
Impresa di Costruzione: P.F.P. Partenopea finanza di progetto

Consulenti
Strutture: Biagio De Risi, Carmine Mascolo
Impianti: Gioacchino Forzano
Geotecnica: Filippo Cavuoto

Fotografie: © Mario Ferrara

 

IaN+
IaN+ si costituisce nel 1997 come struttura multidisciplinare che si pone l’obiettivo di costituire un punto di incontro e di sovrapposizione tra la teoria e la pratica dell’architettura. Nel 2006, con il progetto dei Laboratori di ricerca di Torvergata vince la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana
della Triennale di Milano per l’opera prima Nel 2010 è selezionato per il premio Internazionale di architettura sperimentale Iakov Chernikhov. Con il progetto della scuola elementare Maria
Grazia Cutuli ha ricevuto la menzione d’onore per lo Zumtobel Award 2012 (categoria Built Environment), oltre a venire candidato per la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana e risultare
finalista nell’Aga Khan Award for Architecture nel 2013. I progetti La Casa di Goethe, Fundaciò Mies van der Rohe New Headquarter e Microutopias fanno parte della collezione permanente del
FRAC Centre (Fonds Régional d’Art Contemporain) di Orléans. Nel 2012 i modelli di Cheongna City Tower e Emptiness entrano a far parte della collezione del Museo MAXXI di Roma.
IaN+ ha un secondo edificio in fase di ultimazione all’interno del Nuovo Ospedale del Mare di Napoli e sta realizzando una piscina pubblica a Roma, un edificio per il Centro Nazionale Trapianti sempre a Roma e l’intervento di restauro del Palazzo dei Camerlenghi a Venezia. Alcuni dei
progetti realizzati da IaN+ sono: la scuola elementare Maria Grazia Cutuli a Herat, Afghanistan, progettata con Mario Cutuli, 2A+P/A , Ma0 (2010); l’intervento di spazio pubblico a Falcognana, Roma, che nel masterplan include un sistema di piazze, un parco e due edifici pubblici per la comunità (2012); il progetto degli interni del parcheggio Cittadella di Verona (2010).

 

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