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Faravelli 14, un filtro tra la città e l’intimità domestica

Un progetto di recupero di un edificio industriale del quartiere Portello, a Milano, che lascia spazio di personalizzazione ai futuri residenti

Asti Architetti

Faravelli 14, un filtro tra la città e l’intimità domestica
Scritto da Redazione The Plan -
Ha partecipato al progetto Marazzi

«Gli appartamenti a Milano sono concepiti sempre più come rifugi, come dei nidi. Abbiamo pensato a un sistema a strati successivi di facciate che rendessero morbido l’approccio dalla città all’appartamento, per formare un vero e proprio bozzolo». Paolo Asti, fondatore di Asti Architetti, descrive così il concept per il rinnovamento dell’edificio residenziale situato tra via Faravelli e via Val Vigezzo, nel cuore del quartiere Portello a nord-ovest di Milano. Caratterizzato da un recente passato industriale, il comparto urbano è stato interessato da uno sviluppo nell’ambito infrastrutturale, residenziale e dei servizi, che lo hanno portato a cambiare volto, a diventare una delle immagini della nuova Milano.

L'edificio sul quale si è trovato a intervenire lo studio di architettura ha una tradizione industriale risalente agli anni Quaranta, su cui si sono stratificati negli anni i successivi interventi e ampliamenti, il primo dei quali nel 1967 e l’ultimo nei primi anni Novanta, con cui l’edificio stesso ha cambiato destinazione d’uso fino a diventare una sede per uffici. Due i distinti corpi di fabbrica del complesso: uno a chiusura dell’angolo su strada, con una forma a L, e un secondo volume all’interno del cortile, in aderenza al lato più lungo del primo edificio, a chiudere il complesso attorno a una corte.

Il principio compositivo che ha guidato l’intervento dello studio lo si può individuare nell’interpretazione dell’architettura e del carattere del quartiere, cercando di rafforzare il rapporto con la strada e, ancor più, con la vicina CityLife. L’edificio, che si sviluppa su sei piani fuori terra e due interrati, è stato integralmente trasformato con una facciata che fa da mediatrice tra il contesto privato del complesso e quello pubblico del quartiere.

All’esterno, il rapporto con la strada e la permeabilità tra la via e la corte interna sono stati rafforzati dall’attacco a terra dell’edificio, caratterizzato da ampie porzioni vetrate; ai livelli superiori, è stato riproposto l’ampio uso di superfici trasparenti, incastonate all’interno di una maglia regolare e geometrica di travi e pilastri, movimentati da un sistema di persiane scorrevoli, a creare giochi di pieni e vuoti; a chiudere il sistema stratificato dell’involucro è poi una griglia bianca, che costituisce l’ultimo strato della facciata: un elemento leggero e dal forte carattere architettonico, che crea un’illusione volumetrica, ampliando il contorno dell’architettura.

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Luce naturale e personalizzazione

Edificio residenziale Faravelli 14, Asti Architetti ©Stefano Gusmeroli, courtesy of Asti Architetti

«La luce è un altro degli elementi che mi è stato chiesto di enfatizzare, la luce naturale intendo: tutti gli appartamenti, nella logica che il rapporto con l’intorno fosse il più felice possibile, sono stati organizzati in maniera diversa al fine di godere al meglio dell’illuminazione naturale», conclude Paolo Asti.

Un altro degli elementi che hanno guidato il progetto di trasformazione dell’immobile è stato quello di dare alle unità abitative grandi quantità di luce naturale: le ampie vetrate che segnano i prospetti sono un espediente con cui gli architetti hanno inondato di luce gli appartamenti. Questi sono caratterizzati da diverse metrature, che spaziano dai 40 m2 fino a superfici di 195 m2; sono in totale 71 e sono stati progettati con attenzione e “umanità”, lasciando ampio spazio alla personalizzazione degli ambienti da parte dei futuri residenti.

 

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Location: Milan, Italy
Architects: Asti Architetti
Build up area: 5,560 m2
Client: NEXITY HOLDING ITALIA

Suppliers: Marazzi

Photography by Matteo Cirenei and Stefano Gusmeroli courtesy of Asti Architetti

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