La Valle del Elqui è una stretta gola compresa tra le Ande e la catena costiera del Cile. Le forme del paesaggio, i colori della natura, le sfumature del cielo, la temperatura gentile sono un invito alla coltivazione del buon vino, all’osservazione astronomica e alla contemplazione silenziosa del luogo.
Elqui Domos è un hotel che da dieci anni ospita i visitatori dell’area e che ha deciso di rinnovarsi ed ampliarsi con un progetto in totale sintonia con il paesaggio: non solo come punto di osservazione intimo e personale, ma diventandone parte integrante.Il complesso, oggetto di rinnovamento da parte di Rodrigo Duque Motta, comprendente un ristorante e sette tende a cupola, è stato completato dalla realizzazione di quattro cabine lignee appoggiate al terreno.
Il nuovo intervento reinterpreta e fa propria l’identità del luogo: la provvisorietà delle tende a cupola prima e delle cabine appoggiate a terra ora, esaltano la totale immersione nella natura senza alterarne forme e materiali, in segno di totale rispetto e reverenza.
Collocate poco lontano dalle strutture preesistenti e circondate da un piccolo giardino di arbusti e cespugli autoctoni, le quattro maisonettes sembrano originare nella loro vicinanza reciproca una piccola comunità ai limiti della montagna.
Ogni elemento, dal volume ai materiali, dagli spazi interni al contatto con il contesto evidenzia un contatto intimo, esclusivo e totale con il paesaggio.
Listelli di legno scuro rivestono completamente il volume: quando porte e scuri si chiudono per proteggere l’interno dalla luce, il colore della terra brulla e del legno bruno quasi si confondono. Ogni spazio della cabina instaura con l’esterno una relazione di volta in volta diversa. Pochi gradini staccano la struttura dal terreno permettendo l’accesso all’area living del piccolo rifugio: pareti e pavimento in legno chiaro inquadrano il paesaggio attraverso una grande finestra ad ante scorrevoli che si apre sugli alberi della valle annullando la divisione tra interno ed esterno.
Un sistema di gradoni e dislivelli conduce senza soluzione di continuità al livello della zona notte, rialzato rispetto all’ingresso. L’inclinazione delle pareti e del soffitto incorniciano una porzione di cielo, osservatorio intimo ed esclusivo per gli abitanti della capanna.
Da qui, una scaletta esterna conduce alla terza stanza: un volume delimitato solo da una trama di listelli lignei, dove immergersi totalmente nella natura Cilena.
Caterina Testa