Edificio per uffici nella zona industriale “Incà” di Barletta
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Edificio per uffici nella zona industriale “Incà” di Barletta

Alvisi Kirimoto

Edificio per uffici nella zona industriale “Incà” di Barletta
Scritto da Francesco Pagliari -

All’interno del progetto direttore per la zona industriale “Incà”, a Barletta, che inquadra insediamenti produttivi di piccola e media dimensione in uno schema planimetrico a blocchi edilizi disposti ortogonalmente, si sono sviluppate tre fasi di realizzazioni successive. Alla condensazione delle strutture produttive nella prima e seconda fase, edifici collegati nell’impostazione architettonica che coniuga criteri di economicità, modularità e prefabbricazione con la ricerca di un comune denominatore d’ordine e qualità riconoscibili, si aggiunge un edificio per uffici, “Incà 3”, che completa l’insediamento con l’offerta di spazi per attività direzionali, professionali e di servizio. L’edificio è costituito da un blocco a parallelepipedo, con una profondità del corpo di fabbrica di 12 ml, una lunghezza di 70 ml, uno sviluppo di 4 piani fuori terra; la distribuzione verticale è assicurata da un unico corpo scala e da un ascensore collocati nello spazio d’ingresso, sobrio ambiente in posizione baricentrica, che non enfatizza l’accesso, segnalato solo dalla trasparenza della parete vetrata. A piano terra, il basamento a coloritura in nero ospita i garages di servizio all’edificio ed arretra sensibilmente rispetto al filo di facciata, caratterizzando l’edificio attraverso lo sbalzo; i piani intermedi sono destinati in prevalenza ad attività di tipo amministrativo. Il piano superiore è costituito da un volume arretrato rispetto alle facciate, protetto sui quattro lati dall’irraggiamento solare attraverso una pensilina metallica: si organizzano due unità, a grandi spazi aperti, idonee ad attività professionali creative o che implicano aggregazioni variabili e momentanee di persone. L’architettura dell’edificio ricalca i principi regolatori dell’area, esprimendo essenzialità formale, prefabbricazione dei componenti, economicità dell’intervento. I caratteri di modularità e flessibilità, coerenti all’intero progetto d’area, assumono ulteriore rilevanza per “Incà 3”: i piani intermedi destinati ad uffici propongono una disposizione degli spazi basata su un’unità modulare che può variamente combinarsi, componendo i dieci moduli per piano in unità aggregate secondo differenti esigenze, non prevedibili al momento della progettazione. L’impronta della modularità è una scelta caratterizzante perseguita, quindi, alle diverse soglie dell’intervento, dal livello generale d’area alla definizione degli spazi interni nell’edificio singolo sino al livello delle finiture, pannelli prefabbricati in cemento o in laminato grigio, lastre in vetro, fino al progetto di dettaglio per la comunicazione e la collocazione standardizzata dei loghi per gli uffici. La combinabilità degli elementi determina le distinzioni, funzionali e formali, per i blocchi edilizi. Il progetto per l’edificio ad uffici insiste sulla contrapposizione dei prospetti: la facciata orientata a sud è determinata da un notevole sviluppo di vetrate a tutt’altezza, intervallate in maniera irregolare da partizioni frangisole in lamelle metalliche bianche, apribili per consentire la ventilazione naturale e lo smaltimento del calore in eccesso nei mesi estivi. Il prospetto settentrionale configura un assetto a parete piena ed alte aperture finestrate, dal pavimento all’intradosso del controsoffitto, con parapetto esterno in lastra vetrata, in una disposizione disassata in verticale, che si riflette in un astratto contrasto con la modularità degli ambienti interni. Il prospetto nord suggerisce una lettura per fasce orizzontali, sottolineate da accenni di “marcapiani” per differenza di coloritura; la posizione baricentrica del corpo scale, visibile attraverso vetrate, suddivide la facciata in due parti simmetricamente speculari, fornendo ulteriori occasioni per il raffinato combinarsi di correlazioni fra modularità, irregolarità, simmetrie/asimmetrie che caratterizza il progetto. Pensiline di protezione in forte aggetto sovrastano le finestre ed arricchiscono la composizione della facciata. All’interno, il corridoio distributivo orizzontale sul versante sud dell’edificio funge da spazio filtro di notevole luminosità, incrementando nel tempo stesso la profondità percettiva sul prospetto sud; la scala è un nucleo architettonico rilevante, nella sobrietà generale dell’edificio: i gradini in pietra si appoggiano a sbalzo su una trave centrale in acciaio e il vano scala è delimitato da un sistema di doghe metalliche orizzontali, che propone permeabilità visiva in relazione allo sbarco sul corridoio distributivo e richiama le partizioni frangisole in facciata.

Francesco Pagliari

Luogo: Barletta, Barletta Andria Trani
Committente: Edil Bari
Anno di Realizzazione: 2010
Superficie Costruita: 3242 m2
Costo: 2.500.000 Euro
Architetti: Alvisi Kirimoto + Partners
Impresa di Costruzione: Edil Bari
Fornitori
Pavimenti: Cotto d’Este
Pannelli di Finitura Esterna: Edilit
Pale Frangisole: Zenit

Fotografie: 1-3 © Giorgio Cecca, 2-4/12 © Luigi Filatici

Alvisi Kirimoto + Partners 
Massimo Alvisi e Junko Kirimoto fondano nel 2003 lo studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners, in prosecuzione dell’esperienza compiuta con lo studio AKD (Alvisi Kirimoto Design, 2000) e le collaborazioni con gli studi di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Oscar Niemeyer. Nel 2008 lo studio si trasforma in società di ingegneria, cui si associano Alessandra Spiezia e Arabella Rocca.
Con un organico di dodici professionisti, Alvisi Kirimoto + Partners si occupa di progettazione e ingegnerizzazione architettonica, studi di fattibilità e project management per lavori propri e per altri architetti, fra i quali Rem Koolhaas e Renzo Piano.
L’attività dello studio Alvisi Kirimoto + Partners si inquadra in numerosi ambiti: progettazione o riqualificazione di auditorium, teatri, complessi industriali e centri direzionali; progetto di shop e restaurant design; architetture ed interni per la residenza; allestimenti espositivi e museali.
Fra le partecipazioni a concorsi d’architettura si evidenziano: concorso internazionale “Meno è più di 4” (asilo nido, centro civico, parco attrezzato e parcheggi a Roma, progetto vincitore); concorso nazionale per il restauro e la ristrutturazione del Teatro Comunale di Corato (BA), progetto vincitore, l’opera è in costruzione; concorso internazionale per realizzazione adeguamento ed allestimento di Piccole Stazioni Ferroviarie (progetto premiato con rimborso spese); concorso internazionale di idee per il canale Manzanares Sud per il canottaggio, nell’ambito della candidatura di Madrid alle Olimpiadi del 2016 (secondo premio); concorso a inviti per la riqualificazione dell’area di Giustiniano Imperatore a Roma.

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