Il primo centro di arte digitale e immersiva dell’intero Medio Oriente realizzato a nord di Riad nell’ambito del progetto Vision 2030
Un’architettura che ricostruisce l’equilibrio tra costruito e natura, storia e futuro. È il concetto che ha ispirato i volumi del Diriyah Art Futures: il primo centro di arte digitale e immersiva dell’intero Medio Oriente, voluto e curato dal Ministero della Cultura saudita e progettato dallo studio Schiattarella Associati che proprio per questo lavoro, ha vinto il premio Rethinking The Futures - Concept 2022. Un polo del contemporaneo che sorge a nord di Riyad, nelle adiacenze del sito patrimonio Unesco di Al-Turaif, l’antica capitale del Najd, il deserto nel cuore della penisola arabica.
Spazi espositivi, un atelier di 12.000 m2, laboratori di ricerca, un centro di formazione dedicato ai nuovi media e linguaggi e residenze per artisti sauditi e internazionali: Diriyah Art Futures nasce come un polo di fruizione, ricerca e innovazione nel quadro del Giga Project che sta trasformando l’area storica di Diriyah, a sua volta parte integrante di Vision 2030, il piano di sviluppo che sta guidando la trasformazione socio-economica dell’Arabia Saudita.
Come spiega il fondatore dello studio, Amedeo Schiattarella, «il complesso è formato da una serie di volumi compatti e asciutti, con passaggi stretti e profondi che creano zone d'ombra e fresco, secondo l'uso dell’architettura storica di questi luoghi. Volevamo dare l'impressione che l'architettura nascesse dalla terra». Un obiettivo rimarcato anche dalle tecniche costruttive prescelte, che denotano una profonda conoscenza dell’architettura tradizionale del Najd, basata sull’utilizzo di materiali presenti sul posto: pietra, terra cruda e intonaci di fango, che si ritrovano sia all’esterno che negli spazi interni.
«Il risultato – spiega ancora Amedeo, insieme ai figli Andrea e Paola Schiattarella – è una fortissima continuità materica tra il suolo e l’edificato». Al fine di limitarne l’impatto rispetto all’elemento naturale, inoltre, il centro è stato pensato come «un complesso più che un singolo edificio».
Un progetto profondamente radicato, dunque, nella storia del deserto saudita e dei suoi wadi, le depressioni agricole che lo intervallano, e che rientra in un più ampio approccio dello studio Schiattarella dedito a preservare la “biodiversità architettonica”, in contrasto con l’omologazione dei paesaggi urbani prodotta dai processi di internazionalizzazione.
Non mancano però gli elementi di innovazione. Il centro ha infatti un grande cuore ipogeo, protetto dalla luce e del calore del sole, che ospita i laboratori e gli atelier per l’arte digitale, realizzato con materiali che racchiudono il carattere più contemporaneo del progetto: acciaio, vetro, cemento e legno, materiale inusuale negli interni sauditi. Al suo centro, c’è un ampio spazio, pensato come punto di aggregazione per gli artisti, illuminato attraverso un enorme “campana” che fa penetrare la luce naturale in profondità.
Pensati come elementi di riconnessione tra le parti urbane e quelle agricole del Wadi Hanifa che attraversa la città di Riyad, i volumi costruiti del Diriyah Art Futures sono intervallati da spazi che riportano a quelli delle antiche abitazioni, con le strade strette e le piazze di piccole dimensioni. Nascono così luoghi d'ombra profondi e compatti, che consentono la circolazione del vento, abbassando la temperatura e riparando i percorsi pedonali dal sole e dal caldo. Il complesso è stato realizzato tenendo conto dell'esposizione solare per aumentare le performance, mentre il risparmio energetico è garantito da un sistema di raffrescamento geotermico e da uno di raccolta e riuso dell’acqua piovana.
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Location: Diriyah, Riyadh, Saudi Arabia
Completion: 2024
Gross Floor Area: 12.000 m2
Architect: Schiattarella Associati
Client: Ministery of Culture, Diriyah Gate Developmen Authority
Main Contractor: MARCO
Construction Project Manager: Schiattarella Associati + Saud Consult
Consultants
Structural: Proge77
Systems Engineering: Euroengineering, Drisaldi Associati, Tekser
Acoustics: P2ADESIGN
Photography by Hassan A Alshatti / Mohamed Somji / Guido Petruccioli, courtesy of Schiattarella Associati
Cover image ©Hassan A Alshatti, courtesy of Schiattarella Associati