L'ambiente, la qualità della vita, la sostenibilità sono i campi primari per le attività conoscitive e di ricerca svolte dal Centro Studi FLA (Fondazione Lombardia per l'Ambiente), Ente morale e scientifico senza fini di lucro fondato nel 1986 dalla Regione Lombardia, che sostiene inoltre un'intensa attività formativa e didattica per differenti tipologie di pubblico. Il polo scientifico e formativo ha sede a Seveso, una località che, insieme ad altri contigui comuni della Brianza, ebbe a subire nel luglio del 1976 le pesanti conseguenze generate da una nuvola contaminante di diossina sprigionatasi da uno stabilimento chimico della zona, per un incidente nel ciclo produttivo. L'apertura della sede a Seveso assume quindi valenze simboliche rilevanti: l'architettura corrisponde nel segno dell'innovazione ad un organismo in cui si assommano plurime attività, raccolte in una complessità di obiettivi, per sollecitare la frequentazione, delineando un edificio che ambisce ad una chiara riconoscibilità e predispone forme di flessibilità nella struttura e nell'utilizzazione degli spazi.
Geometria, materiali, colori, variazioni di luce. Il progetto elabora strumenti coordinati, per proporre avanzate soglie nelle funzioni e nella fruizione, verso un'architettura profondamente articolata, nella composizione degli spazi, nella flessibilità dell'organizzazione di pianta, nella conformazione volumetrica, fattori che contribuiscono ad identificare un edificio fortemente rappresentativo. Il volume dell'edificio, basato in pianta su una parziale figura ellittica, è sezionato dalla parete vetrata continua che accoglie l'ingresso principale, una bussola curvilinea sporgente dalla facciata trasparente. Il prospetto si rivolge alla città, indicando con elegante semplicità una scenografia architettonica, esaltata vivacemente dall'incidenza della luce solare e dalle vibrazioni della luce artificiale proveniente dall'interno. L'ellisse di pianta è sottolineata virtualmente attraverso la pavimentazione antistante l'edificio, differenziata rispetto alla restante piazza urbana, attorniando inoltre il corpo edilizio con un corsello perimetrale. L'idea di un edificio di rilevante carattere urbano si completa negli specchi d'acqua che accompagnano parte del prospetto, in un raddoppiamento d'immagine.
L'architettura assume connotati d'articolazione complessa, attribuendo ai concetti di intersezione e di flessibilità un valore connotativo. Il volume, costituito nella parte curvilinea da un guscio in cemento rivestito da doghe perimetrali in legno di larice, è inciso all'esterno da fenditure, in corrispondenza di due ingressi laterali: intersezioni che rendono evidente la complessità della conformazione, introducono e selezionano luminosità attraverso le pareti vetrate laterali vivacemente colorate, anticipando differenze fra i tre piani fuori terra. All'interno, al piano terreno le figure geometriche - ancora le ellissi variamente definite e i due volumi cilindrici che ospitano rispettivamente il corpo scala con l'ascensore e i servizi igienici - e il concetto di flessibilità divengono dominanti. I differenti schemi d'utilizzazione, che prevedono spazi per esposizioni e sale per seminari e conferenze, si formano per mezzo di tende e pareti manovrabili, rendendo rapidamente operativi gli allestimenti, diversificati nel numero di sale disponibili, nelle dimensioni degli spazi attrezzati, secondo distinti criteri di rilevanza per le manifestazioni e le attività svolte, nell'obiettivo di aprire la sede ad occasioni formative, educative, di discussione scientifica. Al livello intermedio, si dislocano gli spazi di lavoro e per la ricerca, in un'ottica che favorisce interazione e collaborazione; al livello superiore laboratori didattici, mediateca e spazi espositivi, con la disponibilità di un terrazzo coperto. Lo spazio interno è caratterizzato dalla coniugazione dei materiali, per accostamento immediato e ben percepibile. Vetrate colorate che contrassegnano i diversi piani, sezioni di parete in cemento a vista e pilastri portanti nella pianta libera, lamiere stirate, legno definiscono un insieme densamente articolato, che corrisponde alla composizione complessa per intersecazioni del volume: al centro dell'edificio un'ulteriore fenditura rende effettiva una percezione della dimensione verticale, diffondendo luminosità colorata dalle sue pareti vetrate.
Il progetto per il nuovo edificio aderisce a fondamentali principi ecologici, nell'accuratezza delle soluzioni riguardanti la ventilazione e l'illuminazione naturali, il controllo dell'irraggiamento solare, l'alimentazione energetica da fonti rinnovabili.
Francesco Pagliari
Luogo: Seveso, Monza Brianza
Committente: Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Anno di Realizzazione: 2012
Superficie Costruita: 2.000 m2
Architetti: Giuseppe Marinoni – StudioMarinoni
Progetto Arredi e Lighting: Giuseppe Marinoni – StudioMarinoni, Vilma Cernikyte
Direzione Lavori: Giuseppe Marinoni – StudioMarinoni
Impresa di Costruzione: SI.GE.CO Costruzioni
Consulenti
Strutture: Redesco
Impianti Elettrici e Meccanici: Ariatta Ingegneria dei Sistemi
Fornitori
Architetture in Acciaio: Jansen
Pannellature di Lamiera Stirata per Recinzioni, Controsoffitti, Scala: Metalltech
Controsoffitti, Cartongessi: Lithos Plus
Legno Lamellare: Holz Albertani
Facciata Ventilata, Rivestimenti in Legno: Puntoacapo
Tende: Emmegi
Fotografie: © Giovanni Chiaramonte
Giuseppe Marinoni
Giuseppe Marinoni (Milano1961), architetto e PhD in Progetti e Politiche urbane, svolge attività di progettazione e ricerca sulle tematiche inerenti la trasformazione della città contemporanea. Come Giuseppe Marinoni Architetto e come Amministratore delegato di StudioMarinoni srl si occupa di planning e progettazione urbana, progettazione architettonica e paesaggistica in città italiane e straniere. Insegna Progettazione architettonica e urbana presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Nel 2011 fonda la casa editrice SMOwnPublishing, finalizzata a pubblicare libri di architettura, fotografia e paesaggio.
Suoi committenti sono amministrazioni pubbliche, enti, investitori istituzionali e privati. Tra i premi e riconoscimenti ricevuti a concorsi di architettura, si ricordano: nel 2006 la vittoria del concorso internazionale per il Centro studi FLA e della gara nazionale per il Progetto urbano del Polo intermodale di Portasud a Bergamo; nel 2007 la vittoria della gara nazionale per lo Studio di fattibilità del MoviCentro di Novara; nel 2009 la vittoria della gara per il PGT (Piano di Governo del Territorio) di Abbiategrasso; nel 2010 la vittoria al concorso internazionale per l’Aeroporto della Malpensa ‘La porta di Milano – Soglia Magica’.