Il progetto per il nuovo Centro culturale Atatürk (AKM), presentato il 6 novembre 2017, intende rivolgersi a un pubblico più ampio rispetto al centro attuale, dalla capienza inferiore. Il nuovo complesso, pur fungendo principalmente da teatro dell’opera, sarà altresì dotato di teatro, cinema, spazi espositivi, caffetterie e ristoranti e accoglierà performance di risonanza internazionale. Il programma verrà impostato tenendo in considerazione i requisiti e le tecnologie attuali. Il nuovo AKM, presentato ufficialmente dal Capo di Stato turco Recep Tayyip Erdoğan, sarà una delle attrazioni principali per i residenti e le migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo in quanto esempio di architettura urbana complessa. Murat Tabanlıoğlu, a capo dello studio Tabanlıoğlu Architects che firmerà l’intervento, ha affermato: «È gratificante prendersi carico di un’eredità simile; vediamo questo edificio come simbolo culturale permanente per la Turchia e per il mondo. È stato un grande onore essere stato invitato, alcuni mesi fa, dal Ministro della Cultura e del Turismo turco a lavorare su questo progetto di riqualificazione. Siccome le necessità e le funzioni di un’istituzione culturale, così come le forme architettoniche, sono mutate nel tempo, è sorta l’esigenza di un rinnovo in termini spaziali e strutturali, dando un tocco di modernità attraverso soluzioni innovative. È stato dunque inevitabile integrare nuove tecnologie, specialmente poiché ci si confronta con l’opera, una performance tanto speciale quanto complessa. Il tutto è stato improntato nel rispetto e nella celebrazione della memoria collettiva della città; di conseguenza le dimensioni e l’imponente prospetto degli anni Sessanta sono stati mantenuti, mentre il linguaggio generale è stato modernizzato e attualizzato». L’edificio è stato progettato per incontrare i più elevati standard di sostenibilità, performance ecologica e progettazione architettonica, tenendo in considerazione il contesto. L’AKM sarà uno dei teatri dell’opera e centri culturali più illustri sulla scala globale, con in calendario performance di prim’ordine che richiederanno spesso tecnologie complesse in termini di acustica, illuminazione e scenografia. Il volume principale accoglierà gli spazi dedicati all’arte e alla cultura, così come un auditorium da 2.500 sedute e un ampio atrio dall’acustica naturale. Il nuovo AKM sarà trasformato da blocco unitario a complesso articolato. Elementi funzionali e strutturali secondari, come sale concerti dalle dimensioni più ridotte, il teatro, i cinema, le biblioteche, gli spazi retail e di ristorazione saranno distribuiti nei diversi livelli; i vari corpi architettonici, dalle dimensioni contenute, saranno connessi tra loro e con il volume principale attraverso vari atrii. Le diverse funzioni saranno accessibili individualmente a livello stradale. Grazie all’ampliamento edilizio, dotato di tetto verde, verrà garantita una seconda entrata (o spazio pubblico) orientata verso la Congress Valley, in cui si trovano la libreria Atatürk e l’Università Tecnica. La piazza è uno degli elementi urbanistici più strettamente connessi al teatro dell’opera in quanto edificio pubblico. Il centro AKM definisce l’angolo di piazza Taksim e il nuovo progetto migliorerà la relazione con lo spazio pubblico mediante attività culturali e artistiche. La facciata del nuovo centro, infatti, sarà caratterizzata da maggiori trasparenze rispetto all’originaria e verrà ricostruita e ravvivata con l’inserimento di uno degli schermi più grandi al mondo, che proietterà in diretta le performance in alta qualità. Tale trasparenza darà una chiara visione dell’involucro rosso che rivestirà il volume del teatro dell’opera: una semi-sfera luminosa dall’alto valore iconico, che enfatizzerà la presenza stessa del teatro. La copertura del volume principale ospiterà un ristorante con vedute panoramiche sul Bosforo. Oltre ad aprire gli spettacoli al pubblico, la piazza antistante accoglierà iniziative per supportare economicamente le operazioni del centro culturale. La riqualificazione dell’AKM, oltre a portare ovvi vantaggi culturali, prevede l’utilizzo di materiali naturali e prodotti locali, a differenza del progetto originario, per il quale si fece uso principalmente di risorse straniere. Oggi, con la capacità produttiva raggiunta dalla Turchia, è infatti possibile affidarsi a produzioni in loco. Dal punto di vista architettonico, l’AKM con i suoi svariati livelli e il suo ventaglio di funzioni ha raccolto una base di consenso socio-culturale e diventerà uno strumento metropolitano importante, dall’estetica moderna e dall’alto valore rappresentativo, attivo a ogni ora del giorno e che si proporrà come catalizzatore urbano inclusivo. L’AKM, uno dei più importanti edifici moderni di Istanbul, avrà un futuro importante preservando i propri valori significativi attraverso la creatività e la ricchezza dell’architettura originaria, attualizzando al tempo stesso le proprie funzioni e incontrando le qualità della vita urbana del nuovo secolo. Il nuovo centro culturale Atatürk, la cui realizzazione è prevista per il 2019, fungerà anche da caso studio sulle strutture degli anni Sessanta e da spunti per dibattiti accademici sulla protezione e preservazione del patrimonio di quel periodo (tematica largamente discussa, poiché oggi gran parte delle nazioni conserva immobili ancor più datati, ma il tessuto di quegli anni viene spesso demolito).