Mirko Franzoso Architetto: Casa Sociale Caltron
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Casa Sociale Caltron

Mirko Franzoso architetto

Mirko Franzoso Architetto: Casa Sociale Caltron
Scritto da Francesco Pagliari -

Casa sociale, ossia un edificio pubblico per ospitare attività e riunioni, nella massima flessibilità d’uso, un luogo d’incontro e di socialità allargata.
Il progetto, vincitore del concorso indetto dall’Amministrazione comunale di Cles per progettisti d’età inferiore a 35 anni, esplicita attenzione non soltanto verso l’obiettivo di definire un luogo dove forme di socialità trovino una “casa”, ma intende perseguire la strada di un inserimento dell’edificio nel paesaggio, riflettendo sui termini della relazione fra contemporaneità e configurazione storicizzata del paesaggio antropizzato (che si compone del nucleo abitato e del territorio coltivato a frutteti, in cui la costruzione antropica del paesaggio è fortemente caratterizzata nei filari dei frutteti, nel terreno fortemente contrassegnato dalle attività agricole). 
Un paesaggio composito, quindi, in cui natura e coltivazioni formano riferimenti imprescindibili. L’idea di una “casa”, che si aggiunge ad altre case, introduce la raffinatezza architettonica che distingue il progetto: in questo caso, l’opera di costruzione si configura come una forma di mediazione fra gli elementi del contesto allargato (edifici, coltivazioni, natura...), affermando una propria identità innovativa e trasmettendo nello stesso tempo un radicamento profondo. Un edificio che amplifica i riferimenti: all’idea di “abitare” un luogo di socialità, all’idea di integrare materiali tipici di una tradizione costruttiva a spazi e usi del tutto contemporanei, all’idea di rendere strettamente collegati spazi interni e spazi esterni - sia dal punto di vista visuale, sia dal punto di vista dei percorsi e dell’accesso.
Il progetto definisce un volume a due livelli, a geometria compatta, che si radica all’evidenza del basamento in calcestruzzo lavato e colorato - in cui emerge il porfido locale - per ospitare il garage e segue il dislivello del terreno. Il piano terreno a pianta rettangolare accoglie la sala per riunioni ed attività sociali, uno spazio libero per un’ampia flessibilità d’uso, un ambiente in gran parte fasciato da listelli in legno di larice (pavimento, pareti, intradosso della soletta) con ampie vetrate sul prospetto est, con una loggia coperta che affaccia sul terrazzo d’accesso, mentre il lato ovest è chiuso ed addossato al dislivello del terreno. Sul lato nord, si aprono tre ambienti accessibili dalla sala per riunioni: lo spazio per la cucina - che si apre sul prospetto est con parete vetrata -, un ufficio-deposito, i servizi igienici.Al livello superiore, si situa il belvedere, anch’esso contraddistinto dalla presenza del legno: in funzione strutturale con l’evidenza delle travi di sosteno alla copertura e con il pilastro in legno alla congiunzione delle linee di colmo, in funzione di rivestmento interno con i listelli in legno di larice a pavimento e pareti. Il belvedere si apre sul paesaggio verso est ed ovest, attraverso il ritmo dei pilastri lignei, e lascia osservare dall’esterno la propria struttura interna, articolata dal legno; la costruzione incrementa così la propria valenza di “casa”, posta ai limiti del tessuto edificato. 
Il ritmo e la consistenza dei prospetti sono elementi essenziali, per configurare l’edificio come parte di una continuità ideale e come conformazione innovatrice. I prospetti si suddividono: i lati a nord e sud sono chiusi e rivestiti con doghe verticali in legno di larice; i lati ad est ed ovest sono scanditi dai pilastri in legno che si susseguono con regolarità. Materia, colore, ritmi: il legno strutturale e di rivestimento si apparenta ai tronchi della vegetazione, il colore del porfido traspare dal calcestruzzo, il ritmo dei pilastri nelle facciate, pieni e vuoti che si susseguono, rimanda alla scansione regolare dei filari delle coltivazioni, che costruisce una geometria ordinatrice e visibile nella valle. 
Francesco Pagliari

Luogo: Cles, Trento
Committente: Comune di Cles
Anno di Realizzazione: 2015
Superficie Costruita: 440 m2
Costo: 750.000 Euro
Architetti: Mirko Franzoso Architetto

Consulenti
Strutture in Calcestruzzo: Paolo Leonardi, Pro-engineering
Strutture in Legno: Sergio Marinelli
Impianti: Walter Dallago, Giorgio Rollandini
Sicurezza: Valter Visintainer

Fornitori
Serramenti Esterni Vetrati: WOLF Fenster Naz
Opere in Vetro: Vetreria Bentivoglio
Portoncini d’Ingresso e Porte Interne: Falegnameria Odorizzi Fabio & C.
Lattonerie: Pasquazzo e Perozzo Scurelle
Opere da Fabbro: Officina del design

Fotografie: © Mariano Dallago

 

Mirko Franzoso Architetto
Nasce a Cles nel 1978. Frequenta la facoltà di architettura di Venezia dove si laurea nel 2005. Dopo aver collaborato con numerosi studi di progettazione, inizia l’attività professionale indipendente nel 2009 occupandosi di progettazione architettonica alle diverse scale, dalla fase preliminare a quella esecutiva. I campi di interesse variano dalla ristrutturazione alla progettazione ex-novo, dal restauro al design.
Nel corso degli anni prende parte con successo a numerosi concorsi internazionali di architettura e design in forma singola o associata con altri professionisti e collabora alla redazione di progetti definitivi ed esecutivi con molteplici studi di progettazione della provincia di Trento.
Nel 2009 vince il concorso di design D&A (Design e artigianato) indetto dal politecnico di Milano, nel 2011 vince il concorso internazionale “Fondo per il paesaggio” bandito dalla provincia autonoma di Trento e nel 2012 vince il concorso ad inviti per la realizzazione della nuova casa sociale per l’abitato di Caltron a Cles. Quest’ultimo progetto ottiene la menzione d’onore al premio internazionale “Nature” rivolto ai giovani progettisti under 40, promosso nel corso della manifestazione “Tianjin Design Week” in Cina.

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