Nelle vicinanze di un esteso tratto di spiaggia, su una duna desertica di fronte a un terreno acquitrinoso, si trova una casa stagionale che ospita fino a tre coppie e che può essere affittata per il resto dell'anno. La sua ubicazione isolata e il fatto che venga occupata a intermittenza la rendono un’ibridazione tipologica tra il motel e lo chalet. Pensiamo al motel per gli spazi indipendenti accessibili da ingressi secondari, mentre allo chalet per l’ambiente centrale quale fulcro di socializzazione. La disposizione planimetrica a croce con base quadrata fa sì che le quattro camere confluiscano in una cucina centrale condivisa, formando una struttura più compatta e ampia, racchiusa da partizioni mobili che offrono diverse possibilità di utilizzo a seconda del grado di apertura.
Ogni unità viene collegata a un patio di ugual misura, riparato dalla stessa copertura con travi a vista che protegge la camera e organizzato con due lati aperti verso l'esterno e una parete divisoria a separarlo dall'unità adiacente. Queste quattro strutture si dispongono su due assi perpendicolari; in corrispondenza di una delle quattro estremità, la residenza si affaccia sull’orizzonte e accoglie l’area living che dialoga con la cucina e il salotto comuni, in sede centrale. Al polo opposto si trova una camera per ospiti con vista sul terreno acquitrinoso. Lungo l’altro asse si distribuiscono speculari due camera padronali con patio che osserva il panorama.
La struttura è interamente in legno di pino con giunti incollati ed è priva di elementi metallici esposti, così da evitarne l’ossidazione per via del clima marittimo. Il soffitto con travi a vista è stato sviluppato in quattro strutture rettangolari distinte, disposte al di sopra delle pareti e di un porticato perimetrale, utile a eliminare la necessità di travi diagonali portanti. La disposizione sfalsata di queste quattro unità consente la presenza di un lucernario sopra la cucina; inoltre, la scelta di spostare le aperture lungo la parete esterna di mezzo modulo rispetto alla linea del lucernario, permette una vista diagonale dalla cucina che movimenta le vedute sul panorama.
Oltre questa serie di colonne, 72 porte in legno delimitano la residenza. Quando vengono aperte verso l’esterno, ogni stanza con giardino è uno spazio privato in contatto con il contesto per mezzo di una serie di ingressi che incorniciano l'orizzonte. Quando invece restano chiuse, formano spazi raccolti, protetti dal vento e celati all’esterno senza però precludere la permeabilità visiva tra unità vicine, per mezzo del porticato perimetrale. Aprire le porte dà indipendenza, chiuderle favorisce la condivisione.
Location: Morillos, Chile
Completion: 2016
Gross Floor Area: 208 m2
Architects: Cristián Izquierdo - Izquierdo Lehmann Arquitectos
Main Contractors: Danilo Saldibar
Consultants
Structural: Osvaldo Peñaloza
Suppliers
Pinewood Structure and Claddings: Arauco
Photography: © Tomás Rodríguez