Succede a Vancouver, dove il Craftsman bungalow diventa il primo edificio ecosostenibile a ricevere la certificazione Plus come Passive House
Un conto è trasformare una casa, tramite ristrutturazione, in un edificio efficiente e sostenibile. Altra cosa è fare la stessa operazione su un bungalow, nello specifico un'abitazione unifamiliare del 1912 che non era nient'altro se non un rifugio dalla città per il weekend. Il bungalow, ora conosciuto come Craftsman bungalow, è diventato famoso tra gli architetti del nord America in quanto è stato il primo edificio nel British Columbia a ricevere la certificazione di Plus Passive House.
Il progetto, a cura di Michael Green Architecture, ha sapientemente unito la permanenza dell'esistente all'innovazione, rendendo la struttura una delle più sostenibili del Nord America. Uno dei motivi che ha spinto l'architetto verso questo intervento, è che la maggior parte delle persone che acquista nuove case, si sbarazza come nulla fosse degli edifici esistenti, senza eseguire alcun tentativo di recuperarli in chiave sostenibile. Con questo progetto, ha dimostrato infatti che è possibile ottenere ottimi standard energetici, addirittura eccellenti, senza uscire dal budget a disposizione. Perché spesso, il freno, è quello economico. Le cose però stanno cambiando. Vediamo in dettaglio questo progetto.
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L'intervento di Michael Green Architecture, ultimato nel 2018, è stato fortemente voluto dai proprietari che per venti anni lo hanno precedentemente abitato. Il loro desiderio era quello di mantenerne intatto il legame con il contesto e di lasciare visivamente l'aspetto di edificio tradizionale, pur innovando gli impianti, la struttura e apportando tutte le migliorie necessarie per trasformarlo in una casa efficiente e sostenibile.
In tre anni, la casa è diventata moderna ed efficiente dal punto di vista energetico conservando comunque la sua storia e il suo carattere originario. Di fatto, è stata la prima casa certificata Passive House Plus nel British Columbia, uno standard che richiede un consumo energetico estremamente basso con una riduzione fino al 90% delle emissioni rispetto a un edificio tradizionale: un passo avanti rispetto allo standard Passive House riconosciuto a livello internazionale, a maggior ragione per il fatto che si tratta di una ristrutturazione e non di un nuovo edificio.
La costruzione esistente è stata restaurata preservando i materiali esistenti: facciata e serramenti in legno sono stati adattati per migliorarne l'efficienza. Il vecchio abete della parte decostruita dell'edificio è stato riproposto per personalizzare i mobili e un lampadario. Ne risulta un involucro ad alte prestazioni, comprese le finestre con tripli vetri, arricchito da elementi contemporanei nella parte sud della casa.
Il nuovo elemento della casa consiste in un volume semplice e moderno, che riflette e integra la forma e il carattere del bungalow esistente. Uno sbalzo del tetto fornisce un ampio balcone coperto che avvolge la camera da letto principale. L'intero volume è rivestito in "shou sugi ban", una sorta di protezione in cipresso carbonizzato. Questo metodo tradizionale giapponese di trattamento del legno, crea una trama unica e fornisce un trattamento particolare al materiale aumentandone la resistenza agli agenti atmosferici e prevenendone le insiedie degli insetti.
Gli interni sono stati progettati per collegare il nuovo volume con il vecchio. La scelta è ricaduta su una tavolozza semplice di legno naturale e tonalità bianche, insieme a un'illuminazione minimalista che ben potesse dialogare con l'ampia collezione di opere d'arte del proprietario. Il layout a pianta aperta della cucina consente di ospitare grandi eventi, che siano ristretti alla famiglia e agli amici, o a un pubblico più ampio.
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Location: Vancouver, British Columbia
Project by Michael Green Architecture
Photography by Ema Peter, courtesy of Michael Green Architecture