La casa di vacanze progettata da AA Robins Architect si affaccia su una baia isolata delle Gulf Islands, isole canadesi situate al largo di Vancouver, in un braccio di mare tra la terraferma e la Vancouver Island.
Un progetto che fa dell’inserimento nel contesto ambientale, dell’interazione tra interno ed esterno, dell’accuratezza nel design e del risparmio energetico i suoi punti di forza.
Mimetizzata all’interno di un bosco di arbutus, la casa con il suo sviluppo longitudinale sembra abbracciare la baia sottostante; praticamente invisibile dall’acqua, lascia libera da terra la vista del mare, essendo per gran parte sollevata dal terreno. La patina arrugginita del rivestimento esterno in acciaio riprende le cromie del terreno e dei tronchi degli alberi, mentre le pareti vetrate degli ambienti della casa, rivolti nella quasi totalità verso la baia, sono completamente apribili annullando le differenze tra interno ed esterno dell’abitazione e permettendo nelle stagione estiva l’accesso diretto al patio e alla zona piscina.
Quest’ultima è utilizzabile per diversi mesi all’anno grazie all’acqua riscaldata dall’impianto geotermico alimentato dall’oceano, collegato anche al sistema interno radiante a pavimento.
Intersezioni di volumi, compenetrazione dei materiali, accostamento di architettura e scultura danno vita a un ambiente estremamente fluido, con spazi di privacy e spazi comuni, aperto all’esterno e che accoglie la natura circostante all’interno degli ambienti.
L’eliminazione dei confini spaziali è ottenuta anche grazie all’uso dei materiali: legno, pietra, vetro e metallo sono utilizzati indistintamente dentro e fuori dal perimetro della casa, con studiati accostamenti e rimandi materici e formali.
Il legno degli alberi abbattuti per la costruzione è stato in buona parte riutilizzato per realizzare arredi e altre opere interne, mentre un gioco di riferimenti formali riprende i buchi delle rocce costiere riproponendoli nei fori scultorei della parete di contenimento della piscina e del rivestimento di facciata.
Le pavimentazioni accostano pietra, ceramica e legno; ingresso e parte dell’area giorno sono in granito, i bagni in lastre di basalto, mentre negli altri ambienti sono state posate doghe in quercia Medoc, disegnato da Michele De Lucchi per Listone Giordano, la cui forma trapezoidale ricorda i profilo naturale di un tronco.
Alternanza e accostamento dei materiali creano un gioco cromatico e materico che contraddistingue il progetto a ogni scala, dall’impostazione architettonica sino alla definizione degli interni e dei dettagli di design.
Un’attenzione alla qualità che ha permesso al progettista di essere insignito di ben tre premi, “Eco Designer of the Year”, “architect of the Year” e “Interior Designer of the Year”.
Listone Giordano
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