La diversità culturale è una tematica che racchiude in sé grandi potenzialità e criticità a livello comunitario. Ad Espoo, uno dei quartieri più multiculturali dell’area metropolitana di Helsinki, si trova la Cappella Suvela, progettata dallo studio OOPEAA tenendo in grande considerazione le svariate necessità di un tessuto culturalmente eterogeneo. Quest’architettura si propone come piattaforma collettiva in grado di riunire i residenti in uno spazio multifunzionale, flessibile e adattabile. La cappella viene utilizzata contemporaneamente dal Comune di Espoo, dalla parrocchia finlandese di Suvela e da quella svedese. Si tratta di un edificio aperto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa. Si offre come spazio a misura d’uomo, in cui vige un’atmosfera accogliente, con all’interno più funzioni: oltre a essere sede di enti e organizzazioni di vario tipo e palcoscenico dinamico di una pluralità di attività, è soprattutto un luogo di incontro per l’intera comunità, religiosa e non. In Finlandia, a causa della stagione invernale prolungata, con temperature rigide e limitata luce naturale, i luoghi al chiuso rivestono un ruolo di primaria importanza come spazi di aggregazione. Gli edifici pubblici, che siano scuole, biblioteche, chiese e cappelle, sono spazi collettivi da sempre parte del patrimonio culturale finlandese. A livello distributivo, la cappella Suvela accoglie tutte le funzioni in un solo livello e viene racchiusa entro un unico involucro a forma di U, che crea un patio raccolto in sede centrale. All’interno della cappella trovano posto un asilo nido e spazi di babysitting, così come organizzazioni locali, servizi di assistenza familiare, uffici comunali e per operatori sociali. Ci sono anche una mensa con pasti economici e ovviamente la cappella, utilizzata per riti religiosi di vario tipo (matrimoni, funerali, battesimi e concerti ecclesiastici). Dal punto di vista strutturale, si tratta di un’architettura ibrida poiché realizzata con elementi lignei, in calcestruzzo e in acciaio. La matericità è dunque una caratteristica tangibile e spiccata tanto all’interno, quanto all’estero. L’involucro è interamente rivestito in rame, idoneo sia a livello simbolico poiché dà una sensazione di unità generale, sia da un punto di vista ecologico. È infatti un materiale duraturo e riciclabile, facile da manutenere e di conseguenza sostenibile. Inoltre, da un punto di vista estetico, il passare del tempo gli permette di acquisire una meravigliosa patina che ne evidenzia l’invecchiamento e sottolinea come l’edificio sia vivo e utilizzato con costanza. La cappella Suvela non è dunque un’architettura sterile o incapace di comunicare; tutt’altro, ha un carattere identitario e si contraddistingue per la capacità di trasmettere una sensazione di calore e familiarità. Per gli interni la scelta è ricaduta sull’abete locale. Negli spazi per l’infanzia, lo si rileva anche nelle tettoie che riparano dalla pioggia e consentono ai bambini di giocare all’aria aperta anche in caso di precipitazioni. La presenza del legno è ancor più spiccata nella cappella, uno spazio sviluppato in altezza dove le pareti sono rivestite da scandole lignee che creano un’atmosfera familiare e pacifica. La cappella Suvela è stata uno dei quattro Progetti finalisti per il Finlandia Prize for Architecture 2016 e si è classificata terza nell’ American Architecture Prize 2016.
Location: Espoo, Finland
Client: Parish of Espoo
Completion: 2016
Gross Floor Area: 2.150 m2
Architects: Anssi Lassila
Project Architect: Iida Hedberg
Design Team: Juha Pakkala, Teemu Hirvilammi, Jussi-Pekka Vesala, Hanna-Kaarina Heikkilä, Anis Soussi, Miguel Silva, Maritta Kukkonen
General Contractor: YIT Rakennus
Consultants
Structural, Fire: Pöyry Finland
Acoustical: Akukon HVAC: Wise Group Finland
Electrical: Ramboll Finland
Landscape: VSU Landscape Architects
Geotechnical: Geotek
Suppliers
Copper Cladding: Porvoon Vaskisepät
Wood Façade, Interior Wood Panel and Finishing: Taskisen Puu
Furnishing: Nikari, Puusepänliike Wooden, Muuratpuu Pohjonen, Punavuoren Puuhevonen, Isku Interior
Photography: © Mika Huisman, Marc Goodwin