Il progetto di riuso adattivo restituisce all’architettura di Soncini la sua eleganza originaria, soddisfacendo le esigenze della contemporaneità
Un’altra delle “trasformazioni gentili” di Asti Architetti porta a nuova vita una pagina della storia di Milano: lo studio, rinomato per i suoi interventi garbati e sensibili nell’interpretare il passato e il contesto di un’architettura, ha fatto rinascere un edificio di Ermenegildo Soncini, risalente agli anni Sessanta.
L’ex sede della compagnia assicurativa La Milano era stata costruita dall’architetto milanese secondo i principi dell’international style, sulle rovine di una porzione del Palazzo Silva di Biandrate, che fu bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale. Soltanto la porzione sull’attigua via Lauro era stata risparmiata dalle devastazioni delle bombe, ma la sua storia e il suo prestigio hanno continuato a riecheggiare negli anni, dando a questo angolo di Milano grande fascino e prestigio.
Successivamente alla realizzazione del progetto di Soncini, alcuni interventi eseguiti nel corso degli anni Novanta ne offuscarono l’elegante stile razionalista, con l’apposizione di rivestimenti in pietra che ne appesantirono l’equilibrio. Oggi, l’intervento di Asti Architetti ha saputo far riemergere l’eleganza originaria del palazzo, adattando al contempo l’architettura alle moderne esigenze di vita.
Caratterizzato da simmetria e geometria, il prospetto dell’edificio affacciato su via Broletto si compone di due torri gemelle che si elevano da un podio comune di due piani, per un totale di sette piani fuori terra più due interrati. In posizione arretrata rispetto a questa porzione di fabbricato, si eleva un’ulteriore torre, posizionata in una corte interna, che aveva mantenuto le sue fattezze originarie e la sua raffinata e moderna facciata curtain wall.
«In maniera coerente con il progetto originario, abbiamo ripristinato la leggerezza della facciata in vetro International style che caratterizzava il progetto del 1964, rimuovendo il rivestimento in pietra artificiale in facciata che appesantiva il prospetto», ha spiegato il fondatore dello studio, Paolo Asti.
L’intervento più importante sul fronte principale è stato quello della rimozione delle lastre in serizzo Antigorio che erano state aggiunte come fasce marcapiano dell’edificio, con il posizionamento di imbotti metallici per i serramenti. Tutto l’intervento è stato caratterizzato da un approccio delicato e conservativo: dove non è stato ritenuto necessario, le facciate sono state solamente pulite da tracce di degrado e di particolato, per poi selezionare elementi e materiali coerenti con il progetto originale di Soncini. I nuovi imbotti metallici in lamiera di alluminio brunito segnano le fasce che delineano le vetrine del piano terra, i serramenti del primo piano e quelli dal secondo al quarto livello. In sostituzione delle lastre in serizzo sono inoltre stati installati pannelli in vetro retro verniciato che mantengono inalterata la lettura delle fasce marcapiano.
L’edificio, a destinazione mista commerciale e terziaria, verrà completato da un articolato progetto del verde, che arricchirà i prospetti nella porzione di colmo e nel giardino pensile che sul fronte principale separa il podio comune dalle due torri. Inoltre, anche sul retro dell’edificio, le scale in struttura metallica con doghe verticali di alluminio brunito sono state studiate per ospitare un sistema di verde verticale e rampicante, che donerà un aspetto green e fresco ai volumi architettonici.
Location: Milan, Italy
Architects: Asti Architetti
Client: Generali Real Estate
Photography by Stefano Gusmeroli courtesy of Asti Architetti