Architettura per il commercio
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Architettura per il commercio

Cherubino Gambardella

Architettura per il commercio
Scritto da Francesco Pagliari -
La progettazione dei centri commerciali è un esercizio che potrebbe oltrepassare la mera dichiarazione di funzionalità ai fini della visibilità commerciale, per la quale valgono schemi consolidati di suddivisione degli spazi e parallela formazione dei punti focali d’attenzione, nelle sequenze di gallerie per i negozi “accasati“ nel centro commerciale e per le superfici della grande distribuzione. Regole consolidate, cui si dovrebbe riuscire ad accomunare una composizione architettonica, per rispettare anche le esigenze più ampie del vivere urbano. Poiché i centri commerciali fanno ormai parte di un orizzonte definito, costituiscono forme con cui confrontarsi nel paesaggio visivo e materiale, il progetto architettonico possiede anche la responsabilità di introdurre non soltanto una veste gradevole, quanto di individuare linee di riflessione in direzione di un nuovo paesaggio, complesso ed articolato, in cui il centro commerciale possa divenire un punto di riferimento qualitativo. Tornare all’idea di architettura che costruisce le forme del vivere civile. Potenzialità emergenti che il progetto di Cherubino Gambardella e Simona Ottieri, e collaboratori, tiene ad inquadrare per la realizzazione del centro commerciale a Montesarchio (BN). L’idea stessa procede dal titolo corrente dell’edificio, che gli stessi progettisti attribuiscono alla nuova struttura inserita nella piana sottostante alla Rocca della cittadina sannitica, lungo il tracciato storico della via consolare Appia: riuscire a parlare di un centro commerciale come di un ”Palazzo del Commercio”, significa mutare la prospettiva dell’insediamento e volgerlo a radici profonde del costruire, che ne denotano la conformazione. La struttura commerciale, il cui dimensionamento è a grande scala (250 m di lunghezza, 70 m per la larghezza, 10 m d’altezza), si mostra come un oggetto che deve essere definito, un parallelepipedo che deve esser riconoscibile per la sua caratterizzazione architettonica, oltre che per il suo contenuto merceologico. Ripristinare un binomio, come nella prima tradizione dei grandi magazzini, in cui lo scintillio mercantile poteva accompagnarsi ad architetture espressivamente importanti. L’idea di un luogo urbano promana dal progetto, con la struttura commerciale al livello di piano terreno, spazi per uffici e terziario al livello superiore, al piano interrato la piastra per i parcheggi: l’edificio si delinea sull’orizzonte lontano dell’Appennino, evidenzia gli ingressi con due grandi pensiline a sbalzo sorrette da pilastri imponenti, una forma evocativa, che induce a considerare un’immagine di forza per descrivere il centro commerciale. La conformazione dell’edificio è duplice, il piano dedicato alle gallerie assume una veste difensiva, per il rivestimento in pannelli prefabbricati di calcestruzzo grigio che sporgono come scaglie acute in una tessitura che compone in modo libero le cinque tipologie dimensionali adottate per la riproposizione del decoro a “bugne”. Al piano superiore, un’altra immagine, scorciata dalla prospettiva: un loggiato percorribile, con pilastri a sezione rettangolare, e sormontato dallo sbalzo della pensilina in calcestruzzo che corre lungo il perimetro fino a sovrapporsi all’aggetto caratterizzante gli ingressi. Gli spazi interni mostrano i percorsi su cui affacciano i negozi della galleria, la piccola “piazza” ellittica interna su cui confluiscono gli accessi al centro commerciale e le rampe mobili disposte a forbice, l’arcobaleno di colori che segna le pareti e i soffitti del percorso a galleria, un’architettura che si illumina e contrasta con l’aspetto severo e monocromatico delle facciate esterne.

Luogo: Montesarchio, Benevento
Committente: Ascocentro
Anno di Realizzazione: 2010
Superficie Costruita: 60.000 m2
Costo: 60.000.000 Euro
Architetti: Gambardella Architetti
Progettazione Architettonica e Direzione Artistica: Cherubino Gambardella, Simona Ottieri, Mario Russo, Alfonso Mattia Berritto
Impresa di Costruzione: Cogei

Consulenti
Strutture: Giuseppe Cecere

Fornitori
Pavimentazioni Interne: FMG
Rivestimento interno in Okite: Seieffe
Rivestimento delle pensiline in Aquapanel: Knauf

Fotografie: © Gambardella Architetti

Gambardella Architetti 
Nel 1995, dallo studio fondato alla fine degli anni Cinquanta da Alfonso e Virginia Gambardella a Napoli, nasce Gambardellarchitetti, laboratorio artigianale di progettazione restauro e paesaggio, dove si alterna la riflessione teorica alla ricerca progettuale. Dal 1997 a Gambardellarchitetti si associa Simona Ottieri e, successivamente, lo studio accoglie il contributo di giovani collaboratori che danno vita a gruppi di lavoro su singoli progetti, ricerche o concorsi. Dai temi iniziali dell’architettura ecologica e temporanea gli interessi si spostano sulla residenza e sugli spazi per l’arte oltre che sul rapporto tra edificio e paesaggio. Sin dall’inizio lo studio ha vinto numerosi concorsi e ha realizzato alcuni edifici pubblici in Italia meridionale, disegnato diversi spazi interni e realizzato molti restauri monumentali tra cui la Certosa di Padula, il Battistero paleocristiano di Nocera dei Pagani, il Sedil Dominova a Sorrento. Gambardellarchitetti ha sempre integrato la progettazione alla ricerca universitaria.

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