Un monumento d’architettura urbana, con la funzione dichiarata di proporre molteplicità di significato e di attività: il progetto dello studio MDU Architetti per il Nuovo Teatro Polivalente a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, formula propositi per la costituzione di un luogo in cui sia pienamente percepita la “magia del teatro” - ampliando il concetto a forme artistiche performative ed aggreganti - insieme a propositi d’orientamento architettonico in un ambito di riqualificazione urbana, su un terreno d’attività dismesse. I progettisti si richiamano al territorio di Montalto come un luogo in cui si esprimono polarità rilevanti, che oltrepassano le partizioni temporali: la storicità etrusca nelle vestigia del basamento in blocchi di pietra tufacea del Tempio Grande nell’area archeologica di Vulci e nello stesso tempo l’esercizio di una possente centrale elettrica, un aspetto della nostra epoca. Se il richiamo costituisce una formulazione per agglutinare nel Nuovo Teatro Polivalente la molteplicità programmatica, l’architettura realizzata introduce riflessioni di notevole rilevanza sul terreno dell’architettura come rappresentazione: il monumento urbano si denota con una veste che coniuga valori riconoscibili attraverso forma, proporzioni, economicità, funzionalità. L’edificio si erge su un basamento-piazza, per l’aggregazione e la circolazione delle persone attorno al monumento moderno, partecipando del suo fascino; il volume dichiara un asse longitudinale evidente, che conduce ad una identificazione degli spazi interni secondo un asse fisico e visivo, i cui termini di delimitazione divengono trasparenti. Il Teatro, allora, si apre ad una permeabilità visiva potenziale, che viene sottaciuta nel momento dello spettacolo, quando le tende isolano la sala. Il fronte d’accesso e il fronte posteriore propongono vetrate a diversa dimensione, con l’intento di far confluire l’esterno - il basamento antistante e lo spazio posteriore con i radi alberi, uno sfondo di notevole rilevanza, e il dimesso intorno urbano - nel vivo del teatro, legando le relazioni in modo biunivoco. Lo spazio interno fluisce continuo, il foyer - con pavimentazione in cemento - è contraddistinto dalla presenza di volumi tecnicamente necessari, la biglietteria, i servizi igienici, gli uffici e la zona ristoro; nel foyer i volumi posizionati in obliquo rappresentano l’invito ad introdursi nella sala, seguendone la direzione e seguendo la continuità delle lamelle di legno sovrapposte alle pareti, su cui si legge un andamento a linea spezzata. Foyer e sala da 400 posti sono separati soltanto dalla immaterialità della luce che proviene da un taglio vetrato nel volume del Teatro, lungo il quale scorrono le tende per isolare, quando serve, il momento dello spettacolo e dell’azione scenica in corso. All’esterno, il blocco volumetrico mostra di assecondare l’idea di un meccanismo di concentrazione progressiva verso la fluidità degli spazi interni, in cui si muovono dinamicamente linee materiche e visive verso il palcoscenico e verso lo sfondato trasparente della parete nord, combinando insieme punti focali e dispersione visiva. Il fronte d’accesso, anch’esso orientato come una direzionalità pressante, si configura con l’assetto in obliquo della parete laterale e con il forte aggetto della soletta di copertura, per definire uno spazio di attesa e di osservazione verso l’interno, come in una sorta di foyer esterno in cui ci si predispone all’entrata nello spazio teatrale. La dimensione allungata, longitudinale del volume è marcata dall’orditura per fasce orizzontali del cemento a vista che si evidenziano nel corpo edilizio come strisce materiche grezze a differenti tonalità. Il taglio vetrato e le interruzioni nella parete ovest per le strette ed alte finestre che portano luce agli uffici interni sono varianti che spezzano la continuità della tessitura nella parete in cemento a vista. A nord, il volume della torre scenica emerge imponente sul corpo edilizio. Rivestita da un involucro esterno in policarbonato alveolare sulla struttura in cemento, la torre scenica appare mutevole: si sfrangia evanescente verso il cielo alla luce diurna, si evidenzia vibrante di luce, quando è operante l’illuminazione artificiale, segnale territoriale di riferimento.
Francesco Pagliari
Luogo: Montalto di Castro, Viterbo
Committente: Comune di Montalto di Castro
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie Costruita: 1220 m2
Costo: 2.400.000 Euro
Architetti: MDU architetti - Alessandro Corradini, Valerio Barberis, Marcello Marchesini, Cristiano Cosi
Collaboratori: Nicola Becagli, Michele Fiesoli
Direzione Lavori: Alessandro Corradini
Coordinatore della sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione: Bettina Gori
Impresa di Costruzione: Mar.Edil.
Consulenti
Strutture: Alberto Antonelli, Iacopo Ceramelli
Impianti Meccanici ed Elettrici: Federico Boragine
Progettazione Acustica: Gianluca Zoppi
Progettazione Scenica: Roberto Cosi
Valutazioni Economiche: Antonio Silvestri
Fornitori
Illuminazione: Zumtobel
Infissi in Alluminio: Metra
Fotografie: © Pietro Savorelli
MDU architetti
MDU architetti _ Misuratori del Differenziale Urbano _ è uno studio associato di architettura che si occupa di progettazione dalla scala urbana a quella dell’interior design fondato a Prato nel 2001 da Valerio Barberis, Alessandro Corradini e Marcello Marchesini al quale si è aggiunto Cristiano Cosi. L’attività dello studio si sviluppa anche attraverso momenti di riflessione teorica pura che sfociano in progetti elaborati in occasione di mostre, workshop ed eventi culturali. Tra le opere realizzate: la Poolhouse Fioravanti a Prato, lo showroom RRS & Feng Lin a Shanghai (Cina), lo Showroom EsseBi ad Agliana, la galleria d’arte dedicata a Giuliano Vangi “Contemporary Art Gallery” a Firenze, la trasformazione in Loft di complessi industriali a Prato, la nuova Biblioteca Comunale di Greve in Chianti (FI), il Teatro di Montalto di Castro (VT). Tra le opere in costruzione: il Teatro di Acri (CS), la nuova sede della Camera di Commercio di Prato, il Circolo Ricreativo di Castelnuovo a Prato, il complesso commerciale-residenziale Metropolitan di Livorno e l’Italian Trade Centre a Quanjiao (Nanchino-Cina). Tra i progetti in corso si segnalano quelli per il PIUSS di Lucca, la nuova sede dell’impresa C.G.F. a Prato ed il Nuovo Complesso Parrocchiale della Visitazione di Prato.